Si legge in circa: < 1 minuto
Proposta di letture per l’estate: la plant-zine “Le sabotatrici dell’ordine”.
«Le sabotatrici dell’ordine è una raccolta di storie che nasce dal vagabondare sul e nel Parco Michelotti (Torino), dal desiderio di esplorare l’esistenza multi-specie e indecorosa delle piante che si affermano tra spazi inosservati della città, e dalla volontà di riscoprire la forza politica delle parole.
Abbiamo allora provato a vivere il disordine, con la complessità dei corpi, dei luoghi e dei tempi, abitando l’incompletezza generativa della realtà socio-ecologica.
Le sabotatrici dell’ordine è dunque un impegno a stare e a perdersi nel presente, è un testo, intenzionalmente inconcluso, è uno spazio da attraversare dove muoversi e fermarsi liberamente, uscendo dagli itinerari classici della lettura».
«Le sabotatrici dell’ordine sono specie erbacee infestanti e caparbie. Nostrane ed esotiche, non importa: sono tutte viaggiatrici senza confini, strateghe e abili tessitrici di opportunità.
Sono piante note alla storia, alle leggende e alle verità popolari; alcune sacre, altre meravigliosamente profane.
Tra loro si fanno spazio anche i semi di quegli alberi che furono piantati per creare viali e parchi fruibili dalla popolazione, ora rinascenti nella nuova terra abbandonata senza più schemi di piantumazione».
Ulteriori informazioni e materiale su: https://sabotatricidellord.wixsite.com/website
Le sabotatrici dell’ordine
Se hai letto fin qui vuol dire che questo testo potrebbe esserti piaciuto.
Dunque per favore divulgalo citando la fonte.
Se vuoi Aiuta Veganzetta a continuare con il suo lavoro. Grazie.
Avviso legale: questo testo non può essere utilizzato in alcun modo per istruire l’Intelligenza Artificiale.
Grazie argomento interessante anche per i profani come me che tuttavia da sempre vanno ammirando le favolose ” erbacce ” e le zone incolte dove la Natura riesce ancora a ritrovare i propri ritmi riprendendosi gli spazi sfuggiti o lasciati dalla tragica mano del noiosissimo Umano . Paola Drog
Gli spazi “sfuggiti” all’Umano e al suo controllo, senza dubbio sono zone preziosissime di rinaturalizzazione, dove finalmente è possibile per gli altri viventi trovare un rifugio (anche se troppo spesso temporaneo) dalle nostre devastazioni.