DJ3, M49, M57 e l’inferno del Casteller


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Orsi prigionieri nel Casteller

Di recente i media hanno diffuso la notizia che Papillon/M49, l’Orso purtroppo nuovamente catturato di recente e riportato nel lager del Casteller (TN) da dove era fuggito, ha smesso di mangiare a causa del fortissimo stress al quale è sottoposto. Gli altri due Orso prigionieri della struttura non stanno di certo meglio: M57 presenta movimenti stereotipati, la povera DJ3 (rinchiusa in quel lager da ben 9 anni, circa metà della sua vita) è molto spaventata e rimane nascosta tutto il tempo. La situazione è disperata e il loro persecutore, il presidente della giunta provinciale trentina Maurizio Fugatti, mente sapendo di mentire dichiarando pubblicamente che gli Orsi stanno bene, mangiano regolarmente e si trovano in buone condizioni di vita.
La situazione drammatica degli Orsi si evince dall’eloquente relazione datata 21 settembre 2020 di un sopralluogo effettuato dai Carabinieri Forestali, CITES e Ispra, inviati dal ministro dell’Ambiente, che si consiglia di leggere nella sua forma integrale e che evidenzia ciò che è accaduto e che sta accadendo nella struttura. Nel testo tra le altre cose si riporta:

«Nel report, in corrispondenza del 10 settembre, il medico veterinario incaricato segnala inoltre che:
Nell’arco di 48 ore la situazione ha subito un grave peggioramento. Tutti e tre gli orsi versano in una situazione di stress psico-fisico molto severa, dovuta in primis alla forzata e stretta convivenza dei tre esemplari, contrariamente a quanto permette la base etologica di specie ed alle ridotte dimensioni degli spazi a disposizione. M49 ha smesso di alimentarsi e scarica tutte le sue energie contro la saracinesca della tana. Reagisce in maniera nervosa alla presenza umana.

M57 si alimenta, ma ripete costantemente dei movimenti in maniera ritmata, prodromo di stereotipia. Presenta anche lesione cutanea nell’avambraccio sinistro, dovuto allo sfregamento nell’attività di cui sopra. DJ3, a causa della presenza e degli atteggiamenti degli altri due esemplari, spaventata, si è nascosta nel boschetto del recinto esterno, e non torna in tana per alimentarsi. A questo si aggiunge l’imminente inizio dei lavori di costruzione delle gabbie di tana 2 e tana 3. Vista la delicata situazione si decide di somministrare per la prima volta dalla loro detenzione al Casteller dell’alprazolam (ansiolitico) a M49 e M57 per ridurre lo stato di stress, finché si concluderanno i lavori di costruzione delle gabbie.»

Dunque attualmente sono in corso dei lavori di ristrutturazione del Casteller anche in previsione dell’arrivo di nuovi Orso che Fugatti ha deciso di condannare; si prevede la costruzione di gabbie esterne a quelle dove sono attualmente detenuti gli Animali e di aree recintate: le fotografie contenute nel resoconto, sebbene di pessima qualità, ci mostrano che i tre Orsi sono richiusi in gabbie di cemento di piccolissime dimensioni con sbarre di acciaio e prive di alcuno stimolo.
Nella relazione si afferma a chiare lettere che la struttura di detenzione non ha gli spazi sufficienti per detenere altri Orsi. Inoltre si fa riferimento anche all’idea di spostare l’Orsa DJ3 in un’altra struttura (l’area faunistica di Spormaggiore), che però non è altro che un giardino zoologico dove DJ3 verrà esposta al pubblico come un trofeo subendo così non solo la prigionia, ma anche l’umiliazione di diventare un’attrazione turistica:

«Tenuto conto che il Presidente della Provincia Autonoma di Trento ha emesso altre tre ordinanze di cattura e captivazione di altrettanti individui ritenuti problematici, tra cui JJ4, il Servizio Foreste e Fauna ritiene ineludibile aumentare la ricettività dell’area faunistica in questione.

Allo scopo è stato prevista la traslocazione, in un immediato futuro, dell’individuo DJ3 presso l’area faunistica di Spormaggiore (TN) e, a lavori ultimati, la reimmissione nella zona outdoor dell’area faunistica di Casteller dei due individui M49 e M57, lasciando quindi libero un subrecinto che potrà essere occupato da un nuovo individuo da captivare.

Per la traslocazione dell’individuo DJ3 la Provincia di Trento dovrà ottenere preventivamente il rilascio della certificazione CITES prevista dalle vigenti norme ed in particolare quella prescritta dall’art. 9.2 del Reg. CE n. 338/97 per il riconoscimento dell’idoneità della struttura di ricezione e dall’art. 8.3 lett. F per la deroga dai divieti di esposizione al pubblico dell’individuo, essendo l’area
faunistica di Spormaggiore (TN) riconosciuta quale giardino zoologico ai sensi del D.L.vo n. 73/2005 di attuazione della cosiddetta Direttiva Zoo.»

Oltre a ciò l’area di Spormaggiore non ha le strutture adeguate per l’inserimento dell’Orsa, che verrà in contatto sin da subito con gli altri Orsi detenuti:

«Dovrà inoltre tenersi in considerazione che DJ3 sarà destinata a condividere i medesimi spazi con altri due individui attualmente ospitati nell’area faunistica di Spormaggiore, e che quest’ultima non è dotata di strutture di preambientamento o subrecinti che possano consentire un graduale adattamento alla nuova situazione ambientale. Al riguardo si ritiene vadano valutati i rischi di possibili interazioni aggressive intraspecifiche; con possibile nocumento alle condizioni di benessere dell’individuo.»

Nel mentre gli altri due prigionieri rimasti al Casteller dovranno subire una lunga detenzione in gabbie anguste e spoglie:

«Sia M49 che M57, saranno costretti per circa quattro mesi (tempi di realizzazione dei lavori di adeguamento) ad una detenzione in spazi per nulla ampi e privi di stimoli ambientali, così come per altro già evidenziato nella precedente relazione.»

Per questi motivi:

«I tre individui ospitati nella struttura sono stati sottoposti a sedazione al fine di mitigare gli effetti stressogeni del disturbo causato dai lavori di realizzazione delle predette opere.»

Dunque ai tre prigionieri vengono somministrati continuamente sedativi e psicofarmaci nel tentativo di alleviare l’enorme stress a cui sono sottoposti.

La conclusione è semplice e incontrovertibile: è del tutto evidente che questi tre poveri Animali stanno subendo una vera e propria tortura causata dalle manie persecutorie speciste della giunta della provincia autonoma di Trento.

Nulla può giustificare un trattamento del genere inflitto a degli esseri senzienti.
Papillon, M57, DJ3 devono essere immediatamente liberati e restituiti al loro ambiente naturale, affinché possano finalmente vivere in pace la loro vita.


Foto di apertura: immagini tratte dalla relazione del 21 settembre 2020


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6 Commenti
  1. Paola Re ha scritto:

    Quella relazione è un capolavoro dell’orrido. Non so se basterà a smantellare il lager di Casteller. Ci sono migliaia di posti così al mondo dove vivono animali destinati a diventare cibo e indumenti: denunce su denunce con tanto di immagini ma tutto è vergognosamente stagnante. Gli orsi, rispetto a maiali o mucche, suscitano più empatia e forse la protesta avrà più voce ma non sono affatto ottimista sul buon esito della liberazione. Non so più che cosa pensare del Trentino. Io lo boicotto dal caso Daniza: non ci ho più messo piede e ho smesso di acquistare prodotti che arrivano da lì. Non so se possa servire ma il solo nome “Trentino Alto Adige” mi fa inorridire pur sapendo che in Trentino ci sono persone impegnate come me nella liberazione degli orsi. C’è da stare male al pensiero di essere governati da certi politici.

    4 Ottobre, 2020
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  2. luigi ha scritto:

    il vero problema e’ che finche’ non ci “sbatte i denti contro” l’essere umano e’ governato dalla pigrizia,puo’ anche sviluppare empatia ma la tendenza a non occuparsi di qualcosa pur di rimanere in uno stato letargico di immobilita’ prevale,aggiungete la assoluta’ volonta’ di non farsi carico di alcun ulteriore problema ancor piu’ se si tratta di dover cambiare egli stesso i propi comportamenti,la propia etica,la propia morale,ed il cocktail e’ servito.
    e lo dico da ex carnivoro convinto,
    solo “earthlings” fu in grado di cambiarmi la vita,appunto sbattendoci i denti contro.

    6 Ottobre, 2020
    Rispondi
  3. Luisa ha scritto:

    Dal caso Daniza non andiamo più in Trentino/Alto Adige!, una situazione allucinante tenere degli orsi condizioni simili, è INACETTABILE per un paese che si definisce civile! Felici di boicottare anche i prodotti di quelle zone!

    6 Ottobre, 2020
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  4. Paola ha scritto:

    …anche nel bellunese i lupi sono minacciati perché a sentire i locali capita che qualche pecora o gallina sparisca purtroppo gli Animali lupi o orsi che siano pare debbano continuare a subire l’ostile presenza dell’ essere umano che invade i loro spazi vitali e il loro territorio con la violenza.

    6 Ottobre, 2020
    Rispondi
  5. Cereal Killer ha scritto:

    La questione non è circoscrivibile solo al comportamento dell’amministrazione del Trentino Alto Adige, ma è solo un esempio di come la società umana si comporta quando viene a contatto con esseri senzienti di altre specie che vivono in Natura e che immediatamente (per i più svariati motivi) vengono percepiti come dannoso e/o pericolosi. La competizione pare essere l’unica soluzione comportamentale che viene considerata, altro non esiste. Dunque ogni attività persecutoria diventa lecita se utile a bloccare, controllare e dominare chi ancora vive nei minuscoli spazi di natura non distrutti dalla nostra specie.

    7 Ottobre, 2020
    Rispondi

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