Vita e morte di due Galline ovaiole. Una bio e una no


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Fonte: www.swissinfo.ch di Peter Siegenthaler


Nella vendita al dettaglio in Svizzera, le uova bio hanno una quota di mercato di quasi il 20%. Le galline che depongono uova bio hanno una vita diversa dalle ovaiole degli allevamenti tradizionali. La vita di due galline a confronto.

Chiamiamola Henriette, anche se è solo una delle migliaia di galline anonime che producono uova per il marchio di qualità Coop Naturafarm (CNF). Henriette, gallina certificata CNF, si può ritenere fortunata rispetto a quasi tutte le altre galline del mondo. Solo le ovaiole bio, una minoranza privilegiata, può vantare una qualità di vita ancora migliore.
Henriette ha visto la luce – una luce artificiale – nell’estate 2011, nelle incubatrici industriali della Prodavi SA. Lo stesso giorno, insieme ad alcune migliaia di altri pulcini femmina, ha lasciato il suo luogo di nascita, Oberkirch sul lago di Sempach, nel canton Lucerna.

Nel contenitore di plastica in cui ha fatto il viaggio c’erano altri 99 pulcini. Per fortuna il viaggio fino all’allevamento di Safnern, nel canton Berna, è durato solo un’ora. È qui, nella fattoria certificata CNF del pollicoltore Markus Rhis, che Henriette, insieme a 6000 giovani ovaiole, ha trascorso la sua infanzia.

I galletti non servono a niente
I fratelli di Henriette e tutti gli altri pulcini maschi usciti dall’uovo nelle stesse incubatrici sono invece stati uccisi con il gas dopo la schiusa. I galletti non depongono uova e non hanno le caratteristiche necessarie per diventare galli da macello. L’uomo li considera perciò inutili. Lo stesso destino tocca a quasi tutti i pulcini maschi del mondo, o almeno a quelli nati negli allevamenti specializzati nelle ovaiole, siano essi certificati bio, allevamenti all’aperto, al chiuso o in gabbia (cfr. colonna a destra).

Il destino – o l’uomo – è più clemente con le ovaiole, soprattutto in Svizzera, dove una legislazione severa sulla protezione degli animali dovrebbe garantire l’impiego di metodi di allevamento dignitosi per le galline, anche per quelle non certificate.

Alla giovane età di 18 settimane – Henriette e le sue compagne hanno già raggiunto la maturità sessuale – l’intero branco è stato venduto all’azienda CNF dei fratelli Martin e André Schreyer, che si trova a Gals, a 30 km di distanza da Safnern.

Qui, in una delle quattro voliere, le 6000 galline producono ormai da sei mesi ogni giorno quasi la stessa quantità di uova certificate CNF, del valore di 23 centesimi l’uno. Questo è il prezzo che ottengono i fratelli Schreyer dalla Coop, che a sua volta rivende le uova ai consumatori a 60 centesimi l’uno.

Nella voliera di Henriette, la sveglia è alle 2 del mattino, quando si accendono automaticamente tutte le luci. In questo modo, al loro risveglio i fratelli Schreyer potranno già cominciare a raccogliere le uova.

Le galline sono paurose
L’azienda rispetta i severi criteri di protezione degli animali per l’allevamento al suolo di galline, criteri garantiti dal certificato CNF. Ciononostante, l’affollamento e il rumore nelle voliere è notevole. Acqua e cibo, lettiere, nidi per le uova, bagni di sabbia e trespoli a due piani non mancano. Ma le liti per stabilire la gerarchia sono frequenti. Talvolta le galline malviste dalle compagne vengono tormentate, in alcuni casi fino alla morte.

Le opinioni degli esperti divergono sulle cause di questa aggressività: c’è chi dice che dipenda dall’allevamento di massa, c’è chi evoca altri motivi. In molti grandi allevamenti all’estero, dove sovente i branchi di ovaiole raggiungono le 100’000 unità, i becchi delle galline vengono tagliati. In Svizzera, la legge sulla protezione degli animali vieta simili pratiche.

Il branco di Henriette ha a disposizione una grande veranda, aperta dalle dieci di mattina. E nei giorni asciutti può accedere anche al recinto che circonda un pascolo di almeno un ettaro.

Henriette fa parte della minoranza coraggiosa, che si spinge fino alle estremità del prato. Quasi tutte le ovaiole escono ogni giorno almeno una volta, ma spesso solo per breve tempo. La loro natura curiosa ma anche paurosa e la necessità di mangiare continuamente le tiene occupate tutto il giorno, di solito nelle vicinanze delle voliere, dove c’è cibo a sufficienza.

Charlotte, una gallina della classe alta
Nel luogo di nascita di Henriette, Oberkirch, è nata anche Charlotte, una gallina bio. Solo che Charlotte non è nata nelle incubatrici per uova convenzionali della Prodavi, ma in quelle della Bibro, situate a poche centinaia di metri di distanza. Charlotte è uscita dal suo uovo – un uovo bio – nel settembre del 2011. I pulcini bio discendono dalle migliori famiglie. Anche i genitori di Charlotte hanno vissuto secondo i criteri dell’agricoltura biologica.

Per questo il pollicoltore Hans Hofmann di Richigen (Berna), che ha tirato su il branco di Charlotte, ha dovuto pagare i pulcini 5 franchi al pezzo, quasi un franco in più del prezzo chiesto per i pulcini degli allevamenti convenzionali. 18 settimane dopo, le nobili ovaiole, nutrite fin dalla nascita solo con mangime biologico, valgono già 25 franchi, circa 10 franchi in più delle altre galline.

L’allevatore Bruno Bigler, che vive a Vielbringen (Berna), a pochi chilometri dalla fattoria di Hans Hofmann, ha pagato il prezzo richiesto senza discussioni. Dopotutto già dalla fine di gennaio ognuna delle 2000 galline depone quasi ogni giorno un uovo bio, pagato 43 centesimi dal grossista. La Migros rivende l’uovo al cliente finale per quasi il doppio.

Meno rumore, più spazio
Le infrastrutture in cui vivono Henriette e Charlotte non sono molto diverse. Solo che il branco di Henriette è tre volte più grande. Le ovaiole bio hanno molto più spazio sia nelle voliere, sia nella veranda e nel pascolo. Nelle voliere c’è meno affollamento e rumore.

Tuttavia, anche nell’allevamento biologico alcune galline sono aggredite dalle altre. Bigler solitamente allontana la malcapitata dal branco, per curarla, ma talvolta arriva troppo tardi.

Dopo circa un anno, Charlotte comincia a deporre uova dal guscio sempre più fragile. La sua ultima ora si avvicina, perché il suo valore commerciale sta per esaurirsi. Fra poche settimane Charlotte sarà svegliata in piena notte, infilata insieme a 15 compagne in un contenitore di plastica e portata a Erdingen, nel sud della Germania. Lì l’azienda Stauss la trasformerà in salsicce di pollo biologiche, rivendute dalla Migros in Svizzera.

Anche Henriette finirà i suoi giorni a Erdingen. Charlotte e Henriette appartengono al numero crescente di cosiddette galline da brodo, che oggi sono di nuovo utilizzate per fini alimentari. Un terzo delle ovaiole soppresse ogni anno in Svizzera (circa 1,8 milioni di esemplari) è bruciato in impianti di termovalorizzazione.


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24 Commenti
  1. Milena ha scritto:

    Volevo leggere i commenti a questo articolo e…. sorpresa. Nessun commento. Vi sentite troppo in colpa per dire qualsiasi cosa? State cercando di giustificare questo assassinio in qualche modo? Smettete di mangiare i vostri fratelli! GO VEGAN!

    6 Maggio, 2015
    Rispondi
    • Veganzetta ha scritto:

      In effetti cara Milena qualche commento di persone vegetariane disposte a spiegare la loro posizione a riguardo, sarebbe stato utile…

      6 Maggio, 2015
      Rispondi
    • Francesca Leonardi ha scritto:

      Piuttosto che i pulcini maschi, io farei fuori i bambini maschi appena nascono, soprattutto se carnivori, tanto farebbero solo danni una volta cresciuti da padri violenti e madri succubi, infatti ancora girano le frasi: “QUANDO TORNI A CASA PICCHIA TUA MOGLIE…TU NON SAI COSA HA FATTO…MA QUALCOSA HA FATTO DI SICURO” oppure “VUOI AVERE LA BOTTE PIENA E LA MOGLIE UBRIACA” !!!

      2 Luglio, 2023
      Rispondi
      • Veganzetta ha scritto:

        Ciao Francesca,
        I piccoli Umani maschi non hanno certo colpe se la loro famiglia e la società in cui sono nati li educheranno alla cultura della carne e li faranno diventare carnivori. Se nascessero in una famiglia e in una società vegane, crescerebbero con visioni e concetti diversi dei viventi e si alimenterebbero in maniera del tutto diversa. Dunque il problema non sono certo loro, ma chi li “educa” e il contesto in cui nascono.
        In ogni caso gli Animali subiscono maltrattamenti, sevizie e muoiono a causa nostra a prescindere dal nostro sesso, perché purtroppo la visione specista e aggressiva che abbiamo del mondo vivente è del tutto trasversale.

        3 Luglio, 2023
        Rispondi
  2. Marios ha scritto:

    Salve sono un onnivoro. Vi apprezzo molto per il vostro stile di vita, siete da stima profonda. Leggevo questo articolo perché mesi fa ho aperto gli occhi sugli allevamenti intensivi. Nel mio piccolo posso dire di aver sollecitato la Coop a ritirare dagli scaffali le uova da allevamento in gabbia, e lo considero un piccolo risultato. Non credo che potrò mai diventare vegano, vegetariano non so. Per ora sono all’università, studio medicina, e sarebbe difficilissimo con mensa, stress e tutto. Sogno una vita futura con un grande orto, 5 galline ovaiole due mucche e due pecore per poter essere indipendente e dar loro una vita dignitosa. Intanto un applauso a voi tutti vegani. Una sola cosa, non fate in modo da essere odiati. Lo so che vi arrabbiate giustamente però cercate di essere più pazienti perché magari avrete più risultati. Il cambiamento deve esser graduale. Siate comprensivi :)

    22 Giugno, 2015
    Rispondi
    • Veganzetta ha scritto:

      Ciao Marios,
      Grazie per il tuo commento.
      Il nostro non è uno stile di vita. Uno stile di vita è un comportamento personale che presuppone il fatto che vi siano altri stili di vita differenti. La nostra è una filosofia di vita mediante la quale cerchiamo di impattare il meno possibile sugli altri viventi e tentiamo di propagandare tale visione anche alle persone come te: abbiamo imboccato una nuova via.
      Non si capisce per quale motivo tu ammiri quanto noi facciamo e al contempo affermi che non credi riuscirai mai a diventare vegano. Essere vegan non è facile ma non è nemmeno impossibile, soprattutto al giorno d’oggi. Le mense sono attrezzate e puoi trovare tutto il cibo che vuoi. Il punto è: vuol davvero fare un passo a favore degli Animali non umani? Se la risposta è sì non ci sono scuse che tengano: ci sono tutti gli strumenti per cambiare le tue abitudini quotidiane e per acquistare consapevolezza. Se la risposta è no non serve parlarne.
      Nel tuo sogno non è compreso il diritto alla vita e alla libertà degli Animali. Le Galline serviranno a fornirti le uova. Uova deposte per scopi riproduttivi e non certo destinate al tuo palato. Le Mucche ti forniranno il latte. Latte destinato ai loro figli vitelli che dovranno essere allontanati dalle madri e diventeranno schiavi come loro, se femmine, o semplicemente carne da macello se maschi. Lo stesso si può dire per le Pecore. Come vedi il tuo sogno che può paresti idilliaco e felice non lo è affatto per chi sarà costretto a subire il tuo dominio.
      Il punto è proprio questo: dovremmo smettere di pensare solo a noi stessi e immedesimarci negli altri, per comprendere, capire, condividere e rispettare.
      Solo in questo modo gli Animali di cui tu parli avranno una vita davvero dignitosa.
      “Il cambiamento deve essere graduale” certamente il tuo punto di vista è comprensibile, se si trattasse di una questione legata alle nostre esistenze e ai nostri diritti fondamentali come Umani, sarebbe anche possibile accettare una gradualità nel cambiamento ed avere pazienza, ma nel nostro caso stiamo parlando della vita degli altri, dei diritti fondamentali degli altri, essere quindi pazienti sulla loro pelle, comprenderai, non è certo possibile, a costo di essere odiati.
      Grazie ancora per averci fatto visita, speriamo tu voglia approfondire la questione.

      30 Giugno, 2015
      Rispondi
      • Marios ha scritto:

        Ecco a me il suo sembra un commento abbastanza aggressivo….non conosce la mia mensa universitaria allora. Comunque le risponderò a breve, dopo essermi informato sulle galline, riguardo al fatto che se l’uovo non è fecondato venga deposto lo stesso e quindi buttato. E sulla produzione del latte, se i litri prodotti da una mucca siano la conseguenza dell’allevamento intensivo. Dopo aver cercato queste informazioni le risponderò. Intanto la ringrazio per la risposta, e non me ne voglia, ma ho sentito il dito puntato contro, e non mi ha fatto piacere. A presto

        8 Luglio, 2015
        Rispondi
        • Veganzetta ha scritto:

          Il commento non è aggressivo, è l’argomento ad essere complicato e a creare contrapposizioni del tutto naturali.
          Non conosco la tua mensa universitaria, conoscevo però la mia che non frequentai durante tutta la mia esperienza universitaria, perché non proponeva nulla che io volessi mangiare. Ma erano gli anni ’90, qualcosa di sicuro è cambiato, si spera.
          Informati pure sulle uova delle Galline e sulle Mucche, poi ne riparleremo. Non c’è alcun dito puntato, solo una forte volontà di fare chiarezza. Il fatto che tu voglia confrontarti su questi argomenti ti fa onore.
          A presto allora e grazie a te.

          8 Luglio, 2015
          Rispondi
      • Marios ha scritto:

        Beh considerare un sogno idilliaco è personale e soggettivo e rispetto la sua opinione. Quando ha parlato del mio dominio poi… e cmq come ha detto lei, immedesimarsi negli altri, a lei non riesce mi sembra.

        8 Luglio, 2015
        Rispondi
        • Veganzetta ha scritto:

          Immedesimarsi è sempre molto difficile, per poterlo fare con successo e positivamente è opportuno partire da chi è più lontano da noi. Molto più lontano. Non sentirti ferito o aggredito personalmente perché si deve sempre pensare che questo sito web è pubblico e le risposte sono dirette a tutte le persone che leggono.

          8 Luglio, 2015
          Rispondi
      • romano ha scritto:

        Io non pretendo niente, lino e lina sono stati salvati dal macello, hanno generato per adesso 13 pulcini, di cui 8 femmine e 5 maschi, le uova non fecondate secondo il tuo parere dovrebbero essere lasciate li o cosa? Io me le mangio e ripeto non ho sensi di colpa. Il mio bene per loro non so se lo dimostro, ma i pennuti non sembrano curarsene, sono liberi di fare ciò che vogliono e se vengono a trovarmi (abito a tre km da loro), un motivo ci sarà. PS se non vuoi impattare troppo, fai come me, USA poco il telefono, spengi le luci in casa adesso e non comprare niente, producilo da solo. Usando internet stai impattando più di quanto tu immagini, augh.

        20 Dicembre, 2015
        Rispondi
        • Veganzetta ha scritto:

          Caro Romano,
          I “pennuti” hanno un loro ciclo vitale che esiste da prima della nostra specie, di sicuro quindi è efficace e funzionale e non dovremmo essere certo noi a giudicarlo, né tanto meno a interferire se non ce n’è necessità.
          Grazie per i suggerimenti sul minore impatto, in ogni caso è sempre opportuno – prima di criticare gli altri – fare autocritica: siccome è poco probabile che tu stia scrivendo su questo sito web mediante intercessione divina, è chiaro che internet lo stia usando anche tu, pertanto continua pure a farlo, ma almeno in modo intelligente. Saluti.

          20 Dicembre, 2015
          Rispondi
  3. Paola Barbieri ha scritto:

    Non potrei aggiungere migliori parole di quelle di Veganzetta… e comunque Marios, la sua era una risposta tutt’altro che aggressiva! E se ci conoscessi, vedresti che non lo siamo affatto, ne aggrsssivi, ne violenti…solo la scelta di vita che abbiamo fatto dovrebbe fartelo capire. Non facciamo del male a nessuno, e cerchiamo di arrecare meno danno possibile al pianeta e TUTTI i suoi abitanti! Incluso te!
    Ma ogni individuo e’ diverso e io disprezzo le categorie, sia pur quella ‘vegana’, ‘antispecista’, etc., perche’ comunque non mi piace essere schedata, catalogata sotto una parola che spesso non ci fa giustizia.
    Per quanto riguarda il tuo sogno, ti dico il mio: vivere in questo pianeta nella natura, senza reti, gabbie, cancelli, porte e serragli…..nessuno deve essere servo e nessuno padrone, nessuno deve lavorare e soffrire per me. Vorrei alzarmi la mattina, uscire nell’orto, nel bosco e cogliere i frutti della terra insieme agli animali non umani, insieme ad altri come me, senza possedere nulla.
    Ecco il mio sogno non include avere animali schiavi per me, ma amici e compagni liberi come vorrei essere io.
    Aggiungo solo questo e me ne vado: per i milioni che in questo pereciso istante stanno urlando di terrore e di sofferenza… e io li sento… se tu hai il coraggio di andare da loro, quardarli negli ochhi e dir loro che e’ ok e che il cambiamento sara’ graduale……..auguri, io non posso farlo. Io lo voglio adesso!
    Ciao, Paola

    8 Luglio, 2015
    Rispondi
    • Marios ha scritto:

      Qnd hai parlato di libertà, del tuo sogno mi aspettavo un qualcosa per tutte le persone sfruttate dalle multinazionali, o chi soffre in africa perché non ha acqua. E invece no…e questo mi spaventa. Perché se si vuole abbracciare una filosofia allora bisognerebbe vivere senza luce, senza telefoni (hai mai sentito parlare di coltan?) Senza viaggiare, senza far nulla. Ancora non ho letto riguardo mucche e galline.
      Mi sono sentito deriso perché il mio è un sogno del c…. a quanto pare. E il mio stile di vita, perché parliamo di stili di vita, non è nei canoni. Ho conosciuto vegani all’università, le loro battaglie sono a parole, ma mai che nessuno di loro si sia impegnato ad esempio a far usare alla mensa uova di tipo 0 invece che 3. Il mondo si cambia insieme e se si ha pdv differenti si cerca prima un punto medio.

      8 Luglio, 2015
      Rispondi
  4. romano ha scritto:

    Salve, premetto che non sono vegano, solo ovovegetariano e ci tengo a dire che mangio solo uova della ‘mia’ Lina nei periodi in cui non sono fecondate da Lino, il gallo. Per loro ho costruito un chiken tractor di 16 mt2 e di giorno pascolano liberi con il gatto che li protegge. Lina dovrebbe fare 200 uova il primo anno di vita, 180 il secondo e circa 100 al terzo ebbene di anni ne ha 5 ma di uova ne fa circa 250! Ci tengo a dire che spesso i due vengono a trovarmi in casa e talvolta dormono in salotto su un trespolo che sotto ha una lettiera dove vanno a finire gli escrementi. Ci vogliamo tutti bene e non mangio i miei fratelli visto che la gallina si fa fecondare solo a settembre. Cosa faccio dei pulcini? In genere sono tre, le femmine le regalo ad amici che la pensano come me, i maschi vengono inseriti in una vasta fattoria sempre di amici e vivono tutta la loro vita liberi e trattati come animali da affezione. Mi mangio le uova della mia amica Lina senza sensi di colpa.

    20 Dicembre, 2015
    Rispondi
    • Veganzetta ha scritto:

      Salvo Romano,
      Non si capisce quale sia il tuo concetto di “bene” e cosa tu intenda per “fratelli”, perché solitamente a chi si vuole bene non si mangiano i figli e lo stesso si può dire senza remore per i fratelli.
      Non entriamo nel discorso della riproduzione degli Animali, ma è facile immaginare la quantità di pulcini che la coppia che tu ospiti può generare durante la loro vita e la discendenza che possono avere per via della riproduzione dei loro figli…
      La questione è sempre la solita: per quale motivo tu pretendi qualcosa in cambio da qualcuno a cui vuoi bene e che reputi un fratello?
      Il Gallo e la Gallina non fanno le uova per te, questo lo sai benissimo. Quindi che tu non ti senta in colpa non significa affatto che ciò che fai sia giusto: tu non hai alcuna necessità di cibarti di uova, altrimenti noi vegani saremmo tutti già defunti, quindi ciò che fai è puramente un atto egoistico. Ammettilo, sarebbe più onesto e corretto.

      Grazie per aver scritto.

      20 Dicembre, 2015
      Rispondi
  5. romano ha scritto:

    Voi volete solo nascondere la vostra imperfezione aggredendo chi sul mondo impatta molto meno di voi. Siete falsi fino all’osso.

    20 Dicembre, 2015
    Rispondi
  6. romano ha scritto:

    Al tuo contrario, non ho mai affermato di non voler impattare, sei te che non lo vuoi fare ma lo fai, allora che sei un ipocrita o cosa? Io produco da solo il mio cibo, perche purtroppo ci sono persone come te che alimentano il business e quindi cui che la natura offre spontaneamente, è sempre più raro. Autocritica falla te che predichi bene ma Razzoli male. Ora chiudo internet, hai visto mai che il mio eolico autoprodotto con materiali di discarica, consumasse troppo.

    20 Dicembre, 2015
    Rispondi
  7. Roberto Contestabile ha scritto:

    Quando vedo su questa pagina o altrove persone cosiddette onnivore o carnivore litigare con vegani e vegetariani…mi dispiaccio profondamente. Quando leggo messaggi violenti tesi a delegittimare…capisco che c’è ancora molto da fare per imparare a rispettare i tempi altrui, per capire che ognuno segue i propri ritmi nel prendere decisioni che riguardano grandi cambiamenti nella propria vita. Nutrirsi con etica e consapevolezza è un enorme cambiamento nella vita di un individuo, ma non è certo aggredendolo o sottolineando con violenza quanto sia sbagliato il suo modo di mangiare..che si ottiene il cambiamento tanto desiderato. Ognuno fa quel che sa! Io insieme ad altri non siamo i leaders di nessun movimento e non abbiamo aderito a nessuna religione. Questa pagina, ed altro, parla del modo di vivere vegan…se vi sta bene seguitela, altrimenti non aderite. Il veganismo etico non è uno stile di vita, nè una moda o dieta alimentare! Ogni scelta è presa con criterio e responsabilità personale. Il mondo non diventerà mai tutto vegan (anche se è ciò che si spera…), ma imparare a nutrirsi e a comportarsi con coscienza e responsabilità è il primo passo per salvare la vita a miliardi di Animali straziati! Per Noi che ci crediamo è un dovere etico fornire l’esempio più corretto possibile.

    20 Dicembre, 2015
    Rispondi
  8. Lorenzo Bresciani ha scritto:

    Premesso che sono sempre più convinto di quanto sia inutile discutere con certe persone, qua non si tratta di fare a gara a chi è più sostenibile. Tutt* impattiamo nel momento in cui veniamo al mondo, poi si può decidere se continuare e fregarsene oppure fare del nostro meglio, per quanto possibile, al fine di ridurre le impronte lasciate sul pianeta. Credo che il discorso da fare sia però un altro, gli (altri) Animali sono cose o persone? Possibile che sia così difficile vedere in loro un soggetto (essere senziente, individuo con proprio carattere, personalità e interessi) e non un mero oggetto da usare a proprio piacere (distributore di carne, di latte, di uova, di pelle etc…) e rispettarli in quanto tali? Proviamo a pensare per un attimo che non sono di nostra proprietà (la mia gallina, la mia mucca, il mio maiale), proviamo a pensare per un attimo che non esistono “Animali da”, che non devono per forza avere una funzione specifica e non devono per forza essere nostri “amici” o nostri “fratelli” ma sono semplicemente altri popoli che condividono con noi l’esistenza sulla Terra. Facciamo uno sforzo e proviamo a mettere in discussione non solo noi stessi ma anche e soprattutto il nostro modo di vedere e concepire gli (altri) Animali. Grazie.

    21 Dicembre, 2015
    Rispondi
    • Veganzetta ha scritto:

      Le tue considerazioni sono assolutamente condivisibili, bisogna mettere in conto però che se tali idee fossero realmente messe in pratica da tutte/i, l’intera società umana in cui viviamo sarebbe condannata a crollare dato che i principi su cui si fonda dicono esattamente il contrario. Da ciò le strenue resistenze che si incontrano quotidianamente.

      3 Gennaio, 2016
      Rispondi
      • Lorenzo Bresciani ha scritto:

        Non è forse quello che vogliamo? :)

        3 Gennaio, 2016
        Rispondi

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