Libri: Istruzioni agli specisti


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Copertina: "Istruzioni agli specisti"

Istruzioni agli specisti di Jean Sigognac
Come sentirsi la coscienza pulita restando però i mostri che siamo

“Questo libro nasce dalla volontà di portare soccorso a una categoria d’uomini tra le più perseguitate: quella degli specisti.”

Così si apre l’introduzione a questo manuale, agile ma esaustivo, scritto per aiutare gli uomini specisti a mantenere dritta la barra delle loro convinzioni allo scopo di continuare a navigare nel mare sconfinato dell’esistenza senza lasciarsi sedurre dal canto delle sirene di mode passeggere o di teorie che potrebbero mettere a repentaglio la loro convinzione di avere il dominio indiscusso su tutti gli Animali, le donne e le persone di pigmentazione molto scura (sic!).
Si tratta di una divertente satira sulla scia della tradizione settecentesca – ravvisabile in autori come Swift e De Sade – per il fine di evidenziare le brutture morali, le ingiustizie, i vizi della società attraverso l’uso di una lente deformante e di una serie di antifrasi che nell’esaltare e spingere agli estremi la (non)logica alla base di determinati concetti, pratiche, usi e costumi ne rivelano anche l’assurdità, la contraddizione, la totale assenza di raziocinio se non quello tutto arbitrario di voler perseguire il male – definito come il voler nuocere al prossimo – per la sola e unica ragione di soddisfare i propri desideri e perché, in definitiva, lo si può fare.

I soggetti specisti oggi si trovano in una posizione scomoda: quella di dover rispondere alle critiche e osservazioni delle persone umane vegane, cioè le persone normali (come vengono definite nel testo). Certamente possono sempre ricorrere all’argomentazione più gettonata, cioè quella del “si è sempre fatto così”, che da sola appunto basterebbe, ma nella società civile bisogna pur cedere ogni tanto al sano esercizio della dialettica ed ecco quindi che l’autore di questo manuale, Jean Sigognac, viene in soccorso con un prontuario di risposte da fornire per zittire una volta per tutte chi obietta sull’abitudine di sfruttare e uccidere gli Animali senza necessità; una sorta di FAQ (dall’inglese: Frequently Asked Questions, cioè le domande poste più frequentemente) sulle pratiche più comuni che gli specisti, in virtù della loro superiorità e del loro essere a capo della piramide alimentare, esercitano sulle altre specie.
Il manuale è corredato anche da un veloce prontuario di scuse, tradotto per le persone normali, che possono tornare sempre utili a chi non avesse voglia o tempo di impelagarsi in discussioni noiose.
Come avrete capito il testo è rivolto non solo a chi è specista, ma a tutte le persone umane che abbiano un minimo di senso dell’ironia e che, si spera, nel vedere portate all’estremo le loro scuse sul mangiar carne, possano anche coglierne la debolezza intrinseca e le tante fallacie logiche.
A proposito di fallacie, ho apprezzato particolarmente tutte le parti del libro in cui per giustificare qualche pratica specista si fa l’analogia con le pratiche del passato che coinvolgevano, in qualità di vittime oppresse, anche le persone umane, nello specifico donne e, per citare l’autore del manuale “le persone di pigmentazione molto scura” perché nel risuonare al lettore odierno come assurde e prive di reale giustificazione, se non l’esercizio del dominio stesso in virtù di una autoproclamatasi superiorità, allo stesso modo evidenziano l’assurdità di giustificare l’uccisione degli Animali solo perché di specie diversa dalla nostra.

Il manuale racchiude molte delle argomentazioni che ogni persona normale (leggasi sempre, vegana) si è sentita rivolgere svariate volte, ad esempio quella delle carote che soffrono, della presenza di denti canini che ci classificano biologicamente tra i più feroci predatori, di Hitler che era vegetariano, quindi prova definitiva del fatto che privarci di una dieta a base di cuccioli ci renderebbe al pari dei più feroci dittatori, ma anche sulla bellezza della caccia, il divertimento della pesca, l’esperienza istruttiva di portare i bambini allo zoo per apprendere il dominio, la grandezza della vivisezione per il bene dell’umanità, la necessità di doversi ritrovare su un’isola deserta e quindi dover essere pronti a uccidere l’unico Coniglio presente.
Un estratto del capitolo a sostegno della teoria che saremmo carnivori per via dei denti canini, p.37:

Negli specisti, invece, si verifica un fenomeno strabiliante, perché i loro canini raggiungono lunghezze mostruose. Alcuni specisti sono costretti a limarli periodicamente, come si fa con gli zoccoli dei cavalli quando crescono a dismisura, impedendo i movimenti, per evitare spiacevoli incidenti. Secondo i naturalisti tale sproporzione ha eguali solo in animali ormai estinti, pensiamo alla tigre dai denti a sciabola. E dimostrerebbe in modo inequivocabile che gli esseri umani non sono imparentati con le scimmie, come certe teorie obsolete sostengono, ma bensì con questi enormi felini della preistoria.

Oppure, argomentazione a sostegno del consumo dei derivati animali, nello specifico il latte, p. 40:

I vitelli, già dalle primissime ore di vita, chiedono con insistenti muggiti di essere separati dalle loro mamme. Il loro desiderio viene prontamente esaudito dal buon allevatore, il cui interesse è esclusivamente quello di fare la gioia dei suoi ospiti. Le vacche sembrano apprezzare tale repentina separazione, perché la accompagnano con festosi e prolungati muggiti per giorni e giorni. Tra i mammiferi è infatti naturale che madri e figli si detestino fieramente fin dal primo sguardo, e facciano di tutto per allontanarsi al più presto l’uno dall’altra.

E ancora, un ultimo esempio portato spesso dai soggetti specisti per far comprendere l’importanza di nutrirsi di carne, p. 23:

A sua dimostrazione, alcuni anatomisti osservano che il corpo umano è composto in gran parte di carne. Ma anche di ossa, di tendini e d’escrementi, il che ci ricorda che dobbiamo assumere regolarmente ai pasti una buona quantità di ossa, di tendini e d’escrementi. Prendete un esempio opposto: il cavallo. Esso si nutre di erba, e infatti ogni studente di veterinaria al primo anno sa bene che il corpo del cavallo è costituito essenzialmente di erba e altre essenze vegetali (trifoglio, piccole quantità di carrube).

Il testo affronta moltissimi altri argomenti, esposti in ordine alfabetico, quindi alla voce C abbiamo, Carne, Carnismo, Compassione, Coscienza, alla P Pesca, Piacere, Piramide alimentare, Politici, Più importanti e così via, in tutto 115 voci, oltre al prontuario veloce delle scuse.

“Istruzioni agli specisti” è un libro molto divertente, in diversi passaggi mi ha fatto ridere di gusto, ma rimane pur sempre un libro serio su una delle peggiori ingiustizie che la nostra specie commette nei confronti di miliardi di esseri senzienti e senza che ve ne sia necessità alcuna se non il profitto di chi li alleva e macella o li usa e sfrutta in innumerevoli modi e l’indifferenza di chi continua a esserne complice.
Si evidenzia anche bene quanto in quasi tutte le argomentazioni speciste a favore del mangiar carne gli Animali restino in definitiva referenti assenti o, se sono presenti, rimangono comunque inquadrati all’interno di una visione che li vuole come corpi di servizio, inferiori, da usare a nostro piacimento, una visione non molto lontana da ciò che De Sade (citato in esergo, dove si riporta un estratto di Justine) narrava, come antifrasi, cioè in realtà al fine di denunciare una società senza più valori etici e intrisa di violenza, nei suoi romanzi.

L’augurio è che persone umane ragionevoli, portatrici di valori positivi e di una visione etica che includono il rispetto del prossimo, la lotta alle ingiustizie e alle discriminazioni, la liberazione degli oppressi, la nonviolenza, possano riconoscere l’assurdità di continuare a difendere lo specismo, ossia l’insieme di argomentazioni a sostegno dello sfruttamento e uccisione degli individui senzienti di altre specie e nel ritrovarsi un pochino in questo testo, seppur in maniera iperbolica, possano sorridere di loro stesse e attraverso il riso magari mettersi in discussione e scegliere di diventare… persone normali.

Rita Ciatti


Titolo: Istruzioni agli specisti. Come sentirsi la coscienza pulita restando però i mostri che siamo
Autore: Jean Sigognac
ISBN: 979-8337791487
Casa editrice: Reno éditions
Pagine: 123
Anno: 2024


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Avviso legale: questo testo non può essere utilizzato in alcun modo per istruire l’Intelligenza Artificiale.

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