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L’allevamento lager Green Hill viene posto sotto sequestro il 18 Luglio 2012 con un’operazione congiunta del Corpo Forestale dello Stato e Guardia di Finanza. Tutti i Cani vengono affidati a due associazioni : Legambiente e Lav.
Circa 3.000 Cani vengono affidati a famiglie in tutta Italia.
Oltre al processo – già in corso – contro le persone umane che hanno liberato i Cani, ci sarà quindi anche un processo contro il lager Green Hill. Il reato contestato al lager è quello di maltrattamento di Animali e animalicidio in concorso. L’intervento è stato disposto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brescia.
Il 23 giugno comincerà il processo contro Green Hill. La Procura ha chiuso l’inchiesta sull’allevamento lager di Montichiari: sotto accusa l’amministratrice Ghislane Rondot, il direttore Roberto Bravi e il veterinario Renzo Graziosi. Con i mesi però il cerchio si è allargato alla Marshall, la multinazionale americana da cui dipende l’allevamento. Così anche Bernard Gotti, uomo di fiducia della Marshall Bioresources di Lione, della holding Farms group di cui Green Hill 2001 S.r.l. fa parte, deve rispondere al pari degli altri di maltrattamento di Animali e di animalicidio in concorso.
Proprio Gotti avrebbe rivestito un ruolo gestionale di spicco in quanto autore di un manuale con le linee guida del canile. I 2.639 Cani liberati un anno fa e affidati alle famiglie sarebbero stati costretti a “comportamenti insopportabili per le caratteristiche etologiche” tanto da avere somatizzato una serie di anomalie comportamentali (freezing, paura, ansia, stereotipie) riscontrabili in casi di “stress cronico”.
I cuccioli vivevano ammassati in gabbie sporche di feci e sangue, dove la temperatura era mantenuta “consapevolmente elevata”, tra il frastuono assordante dell’abbaiare, senza luce naturale né possibilità di sgambare. Vivevano in un “ambiente ristretto e uguale, privo di stimoli olfattivi e sensoriali imprescindibili per un beagle, essendo questi un cane da caccia”. Le fattrici per “ovvie finalità commerciali” sarebbero state obbligate a parti a ripetizione e a separarsi troppo presto dai cuccioli, poi abbandonati in gabbie piene di segatura la cui ingestione non di rado ne provocava la morte. E ancora, i Cani, identificati tramite tatuatura con aghi in luogo dell’indolore ma piùcostoso microchip “con il solo fine di abbattere i costi d’impresa”, se affetti da dermatiti non venivano curati.
Contestata anche la pratica di anestesie gassose e la soppressione di 54 beagle invendibili. Durante la perquisizione sembra siano stati trovati oltre 100 corpi di cuccioli in un congelatore.
Una seconda tranche dell’indagine riguarda invece il comandante di Polizia locale di Montichiari Cristian Leali, accusato di omessa denuncia e falso in atto pubblico per avere, in seguito a una perquisizione, rispettivamente omesso di denunciare alla Procura della Repubblica di Brescia il reato di uccisione di Animali e per aver affermato che i cani si trovavano in ottime condizioni e che disponevano di ampia libertà di movimento.
Il Dirigente della Direzione Generale del Servizio Veterinario della Regione Lombardia, invece, dovrà rispondere dell’accusa di abuso d’ufficio (articolo 323 del Codice Penale) per aver autorizzato la società Green Hill 2001 S.r.l. a identificare i Cani mediante tatuaggio anziché microchip, procurando così all’allevamento l’ingiusto vantaggio patrimoniale consistito nel totale risparmio del denaro necessario all’acquisto dei microchip medesimi.
Veganzetta
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Grazie alle persone che hanno liberato i Cani, al Corpo Forestale dello Stato e alla Guardia di Finanza, a Legambiente e Lav, alle famiglie a cui sono stati affidati i cani e a voi che seguite il processo e ci date la possibilità di esserne informati. Grazie di cuore
Non so se piangere prima e vomitare dopo o viceversa.
Una sola cosa so, che vorrei aver tra le mani questi pezzi di merda.
U and me, alone.