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Questa fotografia scattata dal fotoreporter Anand Bora nel distretto di Nashik in India, ci racconta una storia che può aiutarci a riflettere sulle potenzialità dell’animo degli Umani. È una giornata come tante nel Maharashtra. Un Leopardo, caduto all’interno di un pozzo, ha nuotato per ben 30 ore prima di essere scoperto, ormai esausto, da alcuni funzionari della Forestale che stavano effettuando un sopralluogo. Per cercare di salvarlo i funzionari chiedono aiuto agli abitanti del villaggio limitrofo che si mettono immediatamente a disposizione ideando un ingegnoso sistema di zattera e contrappesi.
Per quanto gli attacchi di Leopardo in India siano abbastanza rari, inevitabilmente si rivelano decisamente gravi. In passato alcuni Umani di questo villaggio sono stati uccisi e altri hanno perso un braccio o una gamba. Nonostante questi episodi che hanno segnato il loro passato, immediatamente si attivano per salvare il Leopardo. Naturalmente sanno bene che, una volta rimesso in libertà, quel Leopardo sarà un potenziale pericolo per loro, ma non esitano a fare il possibile, evidentemente convinti del fatto che sia questa la scelta giusta. Gli Umani hanno la capacità di comprendere la linea di confine che demarca l’empatia dall’egoismo ma spesso tendono a cercare di creare una comfort zone dove possano sentirsi in qualche modo padroni assoluti con tutti gli agi che ne conseguono. Non è il caso degli abitanti di questo villaggio che sono pronti ad accettare un margine di rischio in più, pur di risparmiare al Leopardo caduto nel pozzo una fine atroce.
Francesco Cortonesi
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Molto commovente