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Dedicato alle persone umane vegetariane
Fonte: Per Animalia Veritas
Le galline fanno un uovo al giorno anche per 300 giorni consecutivi solamente perché l’uovo viene giornalmente sottratto.
Se una gallina viene lasciata a se stessa fa circa 10 uova poi smette e inizia covarle.
Se invece le sottrai induci l’organismo a produrre nuove uova. Questo è un meccanismo presente in molti Uccelli per salvaguardare la riproduzione, infatti se un Uccello perde le uova per un predatore o per intemperie, ne fa di nuove senza aspettare la successiva stagione riproduttiva.
Quindi sottrarre le uova alle galline salvate o non salvate, le induce a produrne altre in sovrannumero rispetto alla naturale fisiologia riproduttiva.
Questo comporta oltre allo sfruttamento, anche lo stimolo a una sovraproduzione con conseguente indebolimento dell’organismo e in sostanza l’accorciamento della vita media.
Altro fattore importante è che gli Uccelli hanno cura delle loro uova e rubargliele gli induce uno stress emotivo.
Il fatto che la gallina, come altri Uccelli che producono molte uova, sembra che abbandoni l’uovo deposto è dovuto al fatto che la cova inizia solo dopo che sono state deposte tutte le uova del ciclo riproduttivo così da sincronizzare le nascite.
In sostanza l’unico comportamento accettabile lasciare che la gallina covi le sue uova che poi abbandonerà dopo un certo tempo a causa della mancata schiusa.
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In sostanza l’unico comportamento accettabile lasciare che la Gallina covi le sue uova lontano dal predatore dei predatori, noi.
Molto bella la dedica “alle persone vegetariane”. Bisogna che escano dall’ottica che l’uovo è una sorta di prezioso “dono” che le galline fanno a noi umani…
Mi viene fatto notare che non c’è niente di scientifico che tratta questo punto:
“Questo comporta oltre allo sfruttamento, anche lo stimolo a una sovraproduzione con conseguente indebolimento dell’organismo e in sostanza l’accorciamento della vita media.”
Vorrei dimostrare il contrario, mi aiutate??
Ci sono studi, o qualcosa a cui posso risalire?!
Grazie!
Chi ti fa notare questa questione ha qualche dato scientifico che avvalori la tesi che quanto affermato nell’articolo sia falso dal punto di vista scientifico? Per quale motivo dobbiamo sempre e solo essere noi a dimostrare tutto minuziosamente? Si tratta di una considerazione di buon senso: chiunque venga sfruttato dal punto di vista fisico in modo prolungato e costante, subisce danni anatomici e fisiologici. Non serve essere scienziati per arrivarci.
Io non ho fatto alcuna polemica, ho solo chiesto se c’era un dato scientifico, perché chi me lo ha fatto notare è uno studioso in materia e voleva capire da dove veniva la fonte…
Però scusa con la tua risposta a riccio, sembra quasi che mi attacchi di averti fatto una domanda…
Basta rispondere: no non c’è niente di scientifico…
Comunque ognuno si prende la responsabilità della propria educazione…
Grazie tante per la “gentile” e utile risposta…
Cara Talita, non si tratta di fare polemiche. La risposta è rivolta a te ma con chiaro riferimento allo “studioso in materia” che in quanto tale dovrebbe avere dati scientifici sufficienti e necessari per controbattere. La questione delle uova è dibattuta da anni e ci sono migliaia di articoli a riguardo, su Veganzetta se ne è parlato molto e molte persone (più o meno edotte in materia) possono dare delle informazioni.
https://www.veganzetta.org/si-puo-essere-vegani-e-mangiare-le-uova
La questione dello sfruttamento degli esseri viventi è un mero problema fisiologico: più si sfrutta un vivente e meno il soggetto in questione potrà condurre una vita normale a causa dello stress fisico accumulato. Lo stesso criterio vale addirittura per le macchine: più le si usa, più aumenta la probabilità che si rompano (per la gioia dei meccanici). Di fronte a tali questioni meramente di carattere generale non c’è molto da discutere. La responsabilità delle risposte è chiaramente di chi risponde e lo fa pubblicamente. Se ti sei sentita offesa ovviamente le scuse sono d’obbligo.
Io credo che se uno pubblica su un blog, non privato ma pubblico, può ricevere commenti positivi, critiche, richieste di riscontro e quant’altro.
Io credo di avere tutto il diritto, come cittadina che ha accesso alla libera informazione, di chiedere la fonte, o almeno un riscontro di quanto riportato in un articolo (in questo caso questo delle uova), anche perché la persona con cui stavo dialogando non è partita con intento di “controbattere” come dici tu, ma di INFORMARSI!! Credo che ci vogliono basi scientifiche, ricerche, analisi, riferimenti (come link allegati o altro), oppure l’indicazione che “tutto quello che si legge è frutto di una riflessione personale”.
In ogni caso credo che si parta proprio male esprimendosi con “Per quale motivo dobbiamo sempre e solo essere NOI a dimostrare tutto minuziosamente?”
NOI chi scusa? A questo punto c’è una “classificazione” come diversa su quale base? Io credo anche all’interscambio culturale, e al fatto che in ogni caso nessuno ha il diritto di imporre niente ad un’altra persona, né di sentirsi superiore ad essa (tralasciando casi limite quali violenza, discriminazione, ecc).
Partendo dal presupposto che forse ho inteso “vegani” dietro la parola “NOI” mi spieghi cosa si ottiene nell’esprimersi in quel modo? Solo l’allontanamento di persone che magari si stanno interessando alla questione etica e non solo: quindi un bel niente!
Posso solo accettare le scuse, ma mi sono sentita davvero offesa, per non dire mortificata, solo per aver cercato una semplice informazione e, mio malgrado, credo che non continuerò a seguire il blog, ma tornerò alla mia fonte originale, ovvero Antonella di “La Stella Vegan” che è molto gentile e paziente e soprattutto da lei non mi sono sentita mai offesa in nessun modo.
Grazie.
Come chi pubblica materiale in un blog deve aspettarsi di ricevere commenti, critiche e richieste di riscontro, anche chi – come te – pubblica un commento deve aspettarsi una risposta che potrebbe non essere quella che desidera o che si aspetta. E’ del tutto evidente che tu non conosci questo sito il quale si occupa di liberazione animale, antispecismo e veganismo dal punto di vista etico e morale, pertanto un punto di vista personale, partigiano seppur non corroborato da evidenze scientifiche è del tutto legittimo, ed è ciò che in questa sede si fa da più di 10 anni. Se c’è qualcuno che parte male, quello sei tu: basarsi solo sulle evidenze scientifiche e non anche sul buonsenso e la morale non serve a nulla, ciò a prescindere dalla questione vegana. Pensare allo sfruttamento degli Animali su basi meramente scientifiche non vuol dire cercare una soluzione, la scienza ha fornito inconfutabili prove che gli Animali sono capaci di soffrire eppure continua acriticamente a produrre ricerca e ritrovati tecnologici (mediante l’utilizzo degli stessi Animali come cavie) per meglio sfruttarli. La moderna zootecnia è diretta espressione della ricerca scientifica. Con ciò non si intende perorare la causa antiscientifica, ma solo puntualizzare che ti stai interessando alla questione nel modo sbagliato. Il veganismo è anche e soprattutto compassione ed empatia: elementi difficilmente misurabile secondo rigidi parametri scientifici. Tralasciamo invece la “classificazione” a cui fai riferimento e la contrapposizione tra vegani e non perché non c’entra nulla con il buonsenso a cui si faceva appello. Con la risposta fornita non si allontanano coloro che si interessano all’argomento dal punto di vista etico, ma solo chi cerca appigli e riscontri scientifici a una verità lapalissiana: lo sfruttamento animale è ingiusto e danneggia coloro che ne sono vittima.
Segui pure chi vuoi, sei chiaramente libera di farlo, nessuno ti ha esortata a continuare a seguire Veganzetta.
Ti senti offesa e mortificata per il semplice motivo che hai la coda di paglia. E’ probabile che su questo tuo atteggiamento vi siano degli studi scientifici, ma non abbiamo precisi riferimenti.