Parole, immagini e suoni dalla Collina dei Conigli


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Quintilio guardava lontano, oltre il confine del terreno demaniale. Quattro miglia più a sud, all’orizzonte, si stagliava il profilo ondulato delle grandi colline. Sul punto più elevato, i faggi di Cottington’s Clump si agitavano al vento che, lassù, tirava più robusto che in pianura fra le eriche. «Guarda!» disse d’un tratto Quintilio. «Eccolo là, Moscardo, il posto che fa per noi. Colline alte e solitarie, dove il vento porta con sé rumori lontani e la terra è asciutta come la paglia in un granaio. Là noi dovremo abitare. Là, bisogna che andiamo.»(1)

“La Collina dei Conigli” è un romanzo di Richard Adams, pubblicato nel 1972.
Nato inizialmente come racconto orale narrato dall’autore alle sue figlie, venne in seguito trascritto e pubblicato con il titolo di “Watership Down”. Il titolo originale deriva dal nome di una collina realmente esistente che si trova nella contea dell’Hampshire, nell’Inghilterra meridionale, vicino ai luoghi dell’infanzia di Adams.
Nonostante non abbia inizialmente incontrato l’entusiasmo dell’editore, il romanzo ebbe un grande successo e, una volta pubblicato, ottenne diversi premi vendendo oltre cinquanta milioni di copie in tutto il mondo ed è ad oggi un bestseller fra i più amati di tutti i tempi.

La trama si sviluppa a partire dalla fuga di un gruppo di giovani Conigli dalla loro conigliera d’origine, Sandleford, spinti dalle visioni nefaste di uno di loro, il sensitivo Quintilio, che li convince ad allontanarsi prevedendo un futuro di morte e distruzione.
Da questo allontanamento prendono le mosse le vicende che coinvolgono i protagonisti che, insieme, cominceranno il loro viaggio verso il colle Watership, la loro marcia verso la libertà.

Sebbene erroneamente sia da molti conosciuto come un romanzo rivolto ai ragazzi, Watership Down narra una storia tutt’altro che semplice e altamente simbolica e lo fa con un linguaggio molto crudo, adulto, con dei tempi serrati e indugiando in ampie descrizioni non solo del paesaggio o della vita dei protagonisti ma anche di scene di lotta, violente e realistiche, fra gruppi di conigli e singoli individui.

Del resto, feroce è la loro condizione, minacciati come sono dall’avanzata dell’Umano che vuol distruggere le loro tane, il loro ambiente e la loro comunità, costretti a fuggire in cerca di un luogo libero, incontaminato e lontano dai loro “mille nemici”.

I numerosi personaggi sono tratteggiati da Adams con molta cura: il protagonista, Moscardo, coraggioso e deciso fratello di Quintilio riconosciuto dagli altri come capo; Parruccone, ex-ufficiale del corpo di guardia dell’Ausla, la casta militare della conigliera, attaccabrighe e orgoglioso; il saggio e testardo Quintilio, quieto ma inamovibile nelle sue decisioni; l’astuto Mirtillo, il più intelligente e posato della compagnia; il timido Nicchio, devoto a Moscardo; Nerigno, il ribelle Efrafrano che si schiererà con Moscardo; Dente di Leone, velocissimo nella corsa e abile narratore o Vulneraria, il capo della conigliera di Efrafa.
Tutti vengono descritti nella loro singola personalità che li caratterizza e li rende vividi all’interno della narrazione.

Moscardo e gli altri, hanno una loro cultura, parlano tra loro utilizzando una lingua, il lapino, che l’autore struttura in modo minuzioso, posseggono memoria e razionalità e vivono come Conigli reali le cui abitudini sono descritte dettagliatamente dall’autore che li studiò con attenzione. I Conigli di Watership Down hanno un loro sistema di miti, di credenze e racconti, le loro storie e i loro proverbi, confidano nella benevolenza del loro dio, Frits, ma non vi si affidano per la risoluzione dei loro problemi, coscienti del fatto che egli non scenderà mai a patti con alcuno.

La trama è avvincente e, nonostante le ampie digressioni costituite dalle narrazioni di miti passati o dalle lunghe descrizioni del paesaggio, prosegue senza annoiare mai il lettore che si trova immerso nel mondo dei Conigli di Watership e sembra essere con loro fra fughe e momenti di riposo, affanni e gioie.

Moscardo guida il suo gruppo attraverso un territorio sconosciuto, mostrando coraggio ed equilibrio.
Marcerà coi suoi compagni fino al colle Watership dopo aver lasciato la propria conigliera ed essersi imbattuto in quella di Primula Gialla, circondata da trappole umane; incontrerà i suoi ex compagni, Pungitopo e Campanula, superstiti della conigliera di Sandleford, fuggiti alla tragedia prevista da Quintilio e poi realmente avvenuta, incontrerà il Gabbiano Kehaar e otterrà il suo aiuto nella risoluzione di un problema molto grave, la mancanza di femmine presso il nuovo insediamento.
Organizzerà un’incursione presso la conigliera di Efrafa, per convincere alcune femmine ad aggregarsi alla propria e subirà coi suoi compagni la prigionia entro i suoi confini, fino all’abile e difficoltosa fuga.
Dopo un’incursione presso la fattoria di Noceto verrà gravemente ferito ma nonostante questo organizzerà un ulteriore assalto ad Efrafa; Parruccone dovrà infiltrarsi sfuggendo alla sorveglianza del Generale Vulneraria e della sua Ausla per liberare altre femmine.
Il viaggio di ritorno sarà avventuroso e pericoloso e culminerà con l’attacco degli efrafani, guidati da Vulneraria, contro Watership. Gli efrafani, forti e numerosi, attaccheranno infatti la conigliera e la sua sorte sembrerà segnata; ma Parruccone e Moscardo, con forza e astuzia, disperderanno e sconfiggeranno le armate efrafane.

“Gli animali non si comportano come gli uomini” disse. “Se devono battersi, si battono. Se devono uccidere, uccidono. Ma non usano la loro intelligenza per trovare la maniera di arrecar danni alle altre creature, di avvelenar loro la vita. Essi hanno dignità, hanno animalità” (2)

Fuggire alla distruzione della propria terra, marciare attraverso mille pericoli per allontanarsi e salvarsi dalla crudeltà, imbattersi in propri simili che vivono seguendo regole diverse dalle proprie, rischiare la vita per garantire la prosecuzione della propria specie, sognare un luogo libero dove vivere liberi a propria volta.
Un percorso che Adams scrive per i prodi Conigli in marcia verso Watership ma che è la loro vita quanto la nostra.
Sono realmente i Conigli ad essere antropomorfizzati dall’autore o, per una volta, sono gli Umani a divenire Animali e a rivivere nei corpi e nelle vicende dei Conigli?
In un alternarsi mai banale di queste due dinamiche, spesso volutamente indistinguibili, fra le pagine di questo romanzo è evidente l’invito alla riflessione sulla condizione degli Animali umani e non umani e sulla crudeltà intrinseca in questa relazione e numerosi sono i riferimenti alle dinamiche sociali e di potere delle società umane.
Tanta attenzione ha suscitato questo romanzo, che possiamo non solo leggerlo ma anche vederlo sotto forma di film d’animazione, uscito nel 1978 e diretto da Martin Rosen.
Il regista e sceneggiatore, pur operando una doverosa riduzione del romanzo, rimane comunque fedele al suo spirito e riesce a innestare la straordinaria avventura dei protagonisti su uno sfondo naturalistico rappresentato con un grado di dettaglio davvero notevole e riuscendo a cogliere e trasmettere attraverso il suo stile rappresentativo lo stesso spirito voluto da Adams per il suo Watership Down.
Anche la storia numero 264 del fumetto Dylan Dog uscita nell’agosto 2008 ha lo stesso titolo del romanzo di Adams, ed è incentrata sul tema della sperimentazione animale la cui crudeltà viene descritta mediante la tecnica dell’immedesimazione, con la descrizione di un’orda di Conigli-zombie che invade una tranquilla cittadina di provincia e uno scienziato che vive sulla propria pelle l’esperienza di prigionia e sofferenza delle cavie da laboratorio.

Ma se come abbiamo visto, il romanzo di Adams può essere letto e visto su uno schermo, è uno dei pochi che possa essere anche ascoltato grazie al lavoro del gruppo musicale crust inglese Fall of Efrafa che vi si è ispirato non solo nel nome ma anche nei titoli e nei contenuti dei tre album che compongono la trilogia chiamata “Warren of Snares“, ovvero Owsla (guardiano), Elil (nemico) e Inle (morte).

Il primo album della band, Owsla, è composto da 7 brani ed esce nel 2006.
E’ il più fedele al libro e prende il nome dall’elite di guerrieri privilegiati delle conigliere che agiscono a discapito degli altri Conigli approfittando della loro posizione. Il secondo, Elil, è composto da 3 brani ed esce nel 2007 e il terzo è invece Inlé del 2009, lavoro articolato in 7 brani e conclusivo della trilogia nonché dell’esperienza del Fall of Efrafa.

Da ricordare, senza dubbio, anche l’opera artistica di Alex, componente dei Fall of Efrafa, illustratore e scultore, che ha dedicato al romanzo le tavole che accompagnano i dischi della band e che è impegnato ad oggi nella sua attività tramite la quale diffonde contenuti antispecisti.

Un romanzo significativo, quindi, che può essere conosciuto attraverso molteplici canali, che vede Moscardo e i suoi compagni agire sulla base di un atto di volontà condiviso, sorretti da una profonda fiducia reciproca e da un forte affiatamento di gruppo che consente loro di superare difficoltà apparentemente insormontabili e di sfuggire al più pericoloso dei predatori: l’Umano.

Quanti Umani sarebbero in grado di farlo?
Senza dubbio la dimensione epica della storia non deriva dalla grandiosità delle imprese che vengono compiute, che del resto eroiche non sono di per sé, ma dalla profonda onestà di intenti e dalla dedizione che spinge i protagonisti ad andare avanti. Sono “solo” Conigli, è vero, ma vengono spinti e sorretti da un assoluto e profondo ideale di libertà che, spesso, è più forte del loro stesso istinto di sopravvivenza, in un primato dell’ideale sul materiale che appare evidente, dalla prima all’ultima pagina, scena o nota.

Ada Carcione


Note:

1) Richard Adams, La Collina dei Conigli, BUR, 1972, p. 60
2) Ivi, p. 252

Riferimenti:

Watership Down – Film completo
Dylan Dog – La Collina dei Conigli
The Art of Alex CF
Fall Of Efrafa – Owsla (Full Album)
Fall Of Efrafa – Elil (Full Album)
Fall of Efrafa – Inle (Full Album)


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5 Commenti
  1. MONICA ha scritto:

    Bellissimo romanzo! Mi è piaciuto tanto… l’ho letto due volte e tra un pò so che lo riaprirò. Inoltre, avendo vissuto per tanti anni con un coniglio e vivendo adesso con altri due… ti accorgi di quanto certi comportamenti, certi pensieri… siano davvero “lapini” e reali! Sono riuscita a trovare “La Valle dei Ricordi”, che si dice sia un po’ il prosieguo… adesso leggerò quello!

    20 Febbraio, 2015
    Rispondi
    • Veganzetta ha scritto:

      Ciao Monica,
      Noi Umani non conosciamo gli altri Animali, solo vivendo a stretto contatto con loro ci si può rendere conto di quanto grande e misterioso sia il loro universo. I nostri pensieri sono del tutto parziali e pregiudiziali su di loro: non li conosciamo, non li capiamo e quindi non li rispettiamo, nella migliore delle ipotesi tentiamo di aiutarli ma sempre secondo metodi che ricalcano la nostra visione delle cose, non certo la loro. Per comprendere un Coniglio dovremmo conoscere il suo pensiero “lapino”, ma ciò non accade quasi mai.

      20 Febbraio, 2015
      Rispondi
  2. MONICA ha scritto:

    PS: e complimenti ad Ada Carcione per la recensione…davvero ben fatta!!!

    20 Febbraio, 2015
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    • adA ha scritto:

      Grazie mille Monica per i complimenti.
      Watership Down è un romanzo a cui tengo tanto per il suo significato.
      Il viaggio dei Conigli verso un luogo libero e lontano da violenza e sfruttamento è il viaggio di tutti noi, che passiamo attraverso vicende ed eventi, conosciamo modi di vita e comportamenti diversi dai nostri e ci scontriamo con autorità e imposizione.
      Il colle Watership è un simbolo più che un luogo, che probabilmente non esiste ma a cui ognuno di noi ambisce. Adams riesce a rendere questo viaggio avventuroso talmente bene da farcelo vivere come fossimo realmente nei luoghi dove questo si svolge e ci ricorda che in fondo, non siamo tanto diversi dai Conigli da questo punto di vista.

      21 Febbraio, 2015
      Rispondi
  3. Giùveg ha scritto:

    Vi seguo da sempre ma non ho mai commentato, come in ogni vostro articolo mi sono goduta ogni singola riga, complimenti! oggi nel vedere quella copertina di Dylan Dog ho sentito la necessità di scrivervi qualcosa anche io, perchè Dylan Dog (in tantissimi numeri) fa riflessioni puramente animaliste, ed è uno dei tanti motivi per cui lo leggo con così tanto piacere da anni.
    Abbracci vegan & straight edge

    21 Febbraio, 2015
    Rispondi

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