Green Hill: 12 in carcere per la liberazione a Montichiari


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2 minuti

Fonte: www.geapress.org/sperimentazione-animale/montichiari-bs-in-via-falcone-con-il-beagle-di-green-hill/27051

GEAPRESS – Green Hill un giorno dopo. Dei tredici attivisti fermati ieri è stata rilasciata solo una ragazza di 17 anni. Per tutti gli altri, invece, è scattato l’arresto e sono attualmente presso la casa circondariale di Brescia dove, per le 14.00 di oggi, era già stato indetto un primo presidio di solidarietà.

Pesanti i reati contestati. Rapina in propria (ovvero mezzo per ottenere l’impossessamento), furto pluriaggravato, violazione di domicilio, invasione di terreni ed edifici, danneggiamento aggravato, resistenza e violenza a Pubblico Ufficiale. Si tratta di persone provenienti da Milano, Roma, Treviso, Firenze e poi dalla Romagna. Due degli arrestati, inizialmente comunicati come originari del bresciano, avevano invece fornito generalità false. A coordinare le indagini è il dott. Ambrogio Cassiani Sostituto procuratore della Procura della Repubblica di Brescia.

Otto donne e quattro uomini, di età compresa tra 51 e i 22 anni. Difficile immaginare che tutti fossero consapevoli dei reati che stavano commettendo. In alcuni casi si sono fatti fotografare e sono apparsi sorridenti sui giornali con i beagle tra le braccia. Una donna, addirittura, è stata fermata e poi arrestata in via Falcone, a Montichiari, con un beagle. Per legge, purtroppo, gli animali sono oggetti. Non hanno diritti propri se non in funzione degli usi dell’uomo. Hanno cioè un proprietario e quel beagle l’aveva: Green Hill.

Episodi, quelli occorsi ieri, che lasciano spazio ad alcuni dubbi. Secondo il Coordinamento Fermare Green Hill, la Polizia non avrebbe impedito alle persone di arrivare alle recinzioni dell’allevamento. La Questura di Brescia, invece, parla di circa 150 manifestanti bloccati proprio nei pressi della recinzione. Confermata nel complesso la dinamica diffusa da GeaPress ieri sera (vedi articolo GeaPress). I manifestanti parlano di buchi nella rete mentre la Polizia di vere e proprie tronchesse, come oggi nuovamente confermato.

Sta di fatto che alla vista dei cuccioli è stato il caos. Centinaia di mani si sono alzate cercando di portarli via. C’è chi li ha nascosti nello zaino, chi invece se ne è andato in giro con il beagle in braccio, sorridendo pure ai fotografi.

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Fonte: www.trevisotoday.it/cronaca/blitz-animalisti-green-hill-arrestata-trevigiana.html

Green Hill: arrestata animalista trevigiana

Una dozzina di animalisti sono stati arrestati nel Bresciano, in seguito a un blitz nell’allevamento Green Hill. In manette anche una 38enne di Treviso

Un gruppo di manifestanti ha fatto irruzione, ieri pomeriggio, nell’allevamento Green Hill, a Montichiari (Bresscia). Tra gli arrestati c’è anche una trevigiana.
Le accuse per le dodici persone finite in manette sono rapina, resistenza e violenza a pubblico ufficiale, furto aggravato in concorso e violazione di domicilio aggravata.

Leggi il resto dell’articolo.


Nella foto di apertura: uno dei cuccioli di Green Hill, fonte Coordinamento Fermare Green Hill


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4 Commenti
  1. Veganzetta ha scritto:

    Aggiornamento:

    Fonte: http://brescia.corriere.it/brescia/notizie/cronaca/12_aprile_30/sottosegretario-2004276454616.shtml

    IL SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE, ELIO CARDINALE

    «Blitz a Green Hill, la legge va rispettata»

    L’annuncio: «A breve la legge per vietare l’allevamento di animali domestici da destinare alla sperimentazione»

    «Posso condividere alcune motivazioni che hanno spinto un gruppo di manifestanti all’azione di protesta di sabato sera contro l’allevamento Green Hill di Montichiari (Brescia), durante la quale sono state liberate decine di cani di razza Beagle destinati alla sperimentazione e 12 attivisti sono stati arrestati, ma non può esserci alcuna deroga al rispetto delle leggi. Azioni come questa possono ritorcersi contro chi ama gli animali». Così il sottosegretario alla Salute Adelfio Elio Cardinale, che nei mesi scorsi ha istituito un tavolo di lavoro permanente per proposte di legge e linee di intervento in difesa di animali e ambiente, e per promuovere una cultura zoofila.
    «Spero che questa protesta – dice all’Adnkronos Salute – sia nata dall’esasperazione delle associazioni animaliste. Certamente in questi ultimi tempi si è creata una nuova sensibilità che scuote le coscienze di un numero crescente di persone attente ai diritti degli animali. Da parte del Governo non esiste alcun ostacolo alla chiusura di questo allevamento. Sull’articolo 14 della legge comunitaria», che contiene il divieto di allevare cani, gatti e altri animali destinati alla sperimentazione «è in corso un confronto in Parlamento, più precisamente in Senato, dove a breve ci recheremo anche io e il ministro della Salute, Renato Balduzzi, per un’audizione. Spero che si possa arrivare a una conclusione quanto prima».

    30 Aprile, 2012
    Rispondi
  2. Veganzetta ha scritto:

    Aggiornamento:

    Fonte: http://www.altreconomia.it/site/fr_contenuto_detail.php?intId=3430

    Green Hill, tredici militanti di giustizia

    Il blitz a Montichiari e la liberazione dei cuccioli destinati alla vivisezione: un gesto di libertà che riguarda tutti. Un’occasione per ripensare la nozione di diritti umani e cominciare a parlare di diritti del vivente. L’appello: libertà per gli attivisti arrestati

    L’immagine gioiosa di questo cucciolo, sottratto da un gruppo di attivisti a un’orribile fine in un laboratorio di vivisezione, è un simbolo di libertà e così tutti dovrebbero considerarla. Tredici persone sono finite in carcere per l’irruzione nei recinti dell’azienda Green Hill di Montichiari (Brescia): sono accusate di violazione di domicilio, rapina impropria e altri reati. Queste persone sono militanti di giustizia e sarebbe un errore relegare la loro azione nella categoria dell’estremismo animalista, come molti sono spinti a fare.

    Quei cuccioli sono stati liberati con un’azione di grande valore morale e politico, perché riguarda individui che sono fra i più oppressi e più dimenticati fra le moltitudini di imprigionati. Nessuno pensa davvero a loro e alla loro dignità violata, salvo provare compassione di fronte a quest’immagine: difficile per chiunque restare indifferente, non gioire di fronte a uno sguardo così innocente.

    I cani di Green Hill e migliaia di altri animali destinati ai laboratori di vivisezione sono vittime dirette – quasi vittime-simbolo – di un sistema di dominio fine a se stesso, che va ben oltre le pretese scientifiche – sempre più deboli e contraddittorie, sempre meno sostenibili – dei vivisettori. Chi si batte per la loro libertà, si sta battendo per la libertà di tutti, umani e non umani.

    Da quest’immagine di libertà andrebbe tratto un insegnamento: oggi che nel mondo milioni di persone sono private dei diritti e delle libertà fondamentale, è tempo di ripensare la nozione di diritti umani, sempre meno salda e sempre meno credibile, anche per via dell’uso strumentale che se ne è fatto. E’ tempo di cominciare a parlare di diritti del vivente. Perciò quel cucciolo è un’immagine di libertà che riguarda tutti noi, animali umani e animali non umani.

    Intanto uniamoci alla richiesta che si leva in queste ore: liberate i tredici arrestati!

    30 Aprile, 2012
    Rispondi
  3. Veganzetta ha scritto:

    Aggiornamento:

    Fonte: http://www.agi.it/in-primo-piano/notizie/201204301737-ipp-rt10179-green_hill_scarcerati_stasera_i_12_liberatori_di_cuccioli

    Green Hill: scarcerati stasera i 12 “liberatori di cuccioli”

    (AGI) – Brescia, 30 apr. – Saranno scarcerati stasera i “liberatori di cuccioli” arrestati sabato durante un blitz in un allevamento di cuccioli destinati alla sperimentazione scientifica. Oggi c’e’ stato l’interrogatorio di convalida per i 12 manifestanti che hanno dato l’assalto a ‘Green hill’, l’allevamento di beagle a Montichiari (Brescia). Si tratta di otto donne e quattro uomini provenienti da Bologna, Feerrara, Roma, Firenze, Treviso.

    Per tutti i reati contestati sono furto in concorso, danneggiamento, resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Tre donne, bloccate con altrettanti cani in braccio, devono rispondere anche di rapina impropria. Per loro il pm Ambrogio Cassiani ha chiesto gli arresti domiciliari, mentre per gli altri si e’ pronunciato a favore dell’obbligo di firma.

    In undici si sono avvalsi della facolta’ di non rispondere.
    Solo una manifestante 51enne di Roma ha risposto al giudice, negando qualsiasi violenza e persino di aver fatto irruzione nell’allevamento. La decisione dal tribunale, arrivera’ per le 18. In serata prevista la scarcerazione. (AGI) .

    30 Aprile, 2012
    Rispondi
  4. Veganzetta ha scritto:

    Aggiornamento:

    Fonte: http://milella.blogautore.repubblica.it/2012/04/30/paradosso-green-hill/

    Paradosso Green Hill

    Le cronache di questi giorni, oggi compreso, sono un cimitero della sicurezza. Rapine violentissime ovunque, anziani picchiati e lasciati esangui, gioiellieri costretti a farsi giustizia da soli. Rumeni, ma non solo, protagonisti di scorribande. Un disastro. In cui c’è perfino ad avere paura a lasciare una finestra aperta per il rischio di essere ammazzati dal primo ladro che ti entra in casa. In carcere non ci sta praticamente nessuno dei colpevoli.
    In compenso, in galera, ci sono finiti a Brescia, con pesanti accuse (furto, danneggiamento, resistenza e violenza a pubblico ufficiale), 12 manifestanti che hanno avuto la “colpa” di liberare a Montichiari (Brescia) una trentina di cuccioli di beagle della Green Hill, l’azienda che li fa nascere e crescere per mandarli a morire per (presunti) esperimenti scientifici. Vivisezione, la chiamano. La faccenda ha varcato i confini italiani, tant ‘è che la famosa attrice Brigitte Bardot, nota animalista, ha scritto al Guardasigilli Paola Severino per intercedere per la liberazione dei manifestanti. L’ex ministro Pdl Michela Brambilla ha dichiarato a Sky, alle cui telecamere oggi non è stato concesso di entrare nell’allevamento, di aver visitato Green Hill e di essere rimasta sconvolta dalle condizioni di vita degli animali, condannati a vivere senza mai vedere la luce naturale e sentire l’aria pura. C’è da chiedersi perché, da ministro, non abbia fatto qualcosa. Forse di questo, dei maltrattamenti a queste povere bestie, si dovrebbero occupare i pubblici ministeri di Brescia, piuttosto che tenere in carcere chi è riuscito a liberare solo 30 di quei disgraziati cagnetti. Peccato non siano stati di più.

    30 Aprile, 2012
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