Evelyn Suttle


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Evelyn Suttle è una giovane artista di Dublino, specializzata in ritratti a matita ed acquerello, ma è anche e soprattutto un’amante della natura e degli Animali e attraverso le sue opere vuole dare allo spettatore la possibilità di rivolgere un nuovo e diverso sguardo su di loro, soprattutto verso quelli che vengono considerati di minor importanza, ridotti ad oggetti, allevati ed uccisi nell’indifferenza della maggior parte degli Umani. Ho avuto opportunità di conoscerla ed intervistarla in quanto anche lei membro del collettivo internazionale Art of Compassion Project ed è stata entusiasta e felice di poter raccontare un po’ di sé e della sua arte a Veganzetta.


Quando hai scelto di diventare vegan e perché?

Sono diventata vegan tre anni fa, dopo essere stata vegetariana per undici. Lo ero diventata a dodici anni ed era l’unica scelta che potesse avere senso per me, non ho mai capito come le persone potessero amare e prendersi cura di Gatti e Cani e allo stesso tempo potesse andar loro bene che Maiali e Mucche venissero macellati.
Non ne ho mai potuto capire il senso e mai potrò.
Come per molti altri ragazzi diventati poi vegan, l’episodio de I Simpson in cui Lisa diventa vegetariana, toccò una corda importante dentro di me come bambina.
Pensai che avesse perfettamente ragione nel non voler mangiare un Agnello dopo averne conosciuto uno.
Pensai che Paul McCartney (che appare in un cammeo in questo episodio, accanto alla moglie Linda) fosse di ispirazione e se era vegetariano lui, perché non potevo esserlo anche io?
Ripercorrendo questi ricordi, mi rendo conto come fossi da sempre stata interiormente convinta che mangiare Animali fosse immorale ed illogico. Non c’erano vegetariani nella mia famiglia al tempo, quindi convincere mia madre che avrei voluto mangiare dei pasti separati dai loro che non comprendessero la carne all’età di undici anni, non fu per nulla facile.
In un primo momento insistette perché mangiassi almeno il pesce, che mi aveva sempre disgustato sia per l’idea che per il gusto, con il risultato che all’età di dodici anni smisi di mangiare tutti i tipi di carne, compresa quella dei Pesci.
La mia transizione ad un’alimentazione vegana dopo undici anni da vegetariana, col senno di poi è stata ovviamente inevitabile. Ero andata ad abitare da sola per la prima volta, lontano quindi dalla mia famiglia e potevo finalmente prendere delle decisioni autonome. All’inizio il veganismo sembrava essere la scelta più salutare e vidi subito degli straordinari risultati in termini fisici, di peso, di respiro e salute mentale. Oltre a questo mi informai anche su quello che l’industria del latte e delle uova comportassero per gli Animali, quindi non solo la macellazione a cui inevitabilmente vanno incontro, ma anche la breve e miserabile vita che sono costretti a condurre, che è probabilmente l’aspetto peggiore.

Ti è successo qualcosa in particolare che ha fatto cambiare il tuo modo di pensare riguardo agli Animali?

A volte penso che il momento della mia vita in cui il rispetto per gli Animali si è veramente acceso sia stato quando Il mio primo Animale domestico, il Coniglio Floppy, morì, all’epoca avevo undici anni.
Lei aveva significato il mondo per me e ricordo che guardando la carne dopo quello che era successo, mi ritrovavo a pensare che anche quell’Animale poteva essere stato una persona dolce e gentile e che nessuno aveva avuto la possibilità di conoscerla.
Dopo la morte di Floppy, non ammisi subito che non avrei più potuto mangiare carne, ma ripensandoci ora, è stato in quel momento che presi coscienza di questa mia volontà.
Non ho mai potuto accettare e capire per quale ragione un Coniglio potesse essere il mio migliore amico e un altro Coniglio potesse essere allevato in un allevamento e finire su un piatto e non meritare alcun rispetto. Mi faceva soffrire pensare alle singole personalità di tutti quegli Animali fatti nascere solo per essere poi uccisi e questo pensiero continua a farmi soffrire anche se ho la consapevolezza che finalmente ora non sto più contribuendo a tutto questo.

Puoi dirci di più della tua arte anche in relazione al veganismo, i diritti degli Animali e la Natura?

La mia arte è uno sfogo necessario per esprimere il mio lato creativo e la mia personalità. Penso che sia davvero importante amare ciò che si fa e se da un lato mi piace dipingere ritratti di volti umani, non c’è nulla che ami di più del sedermi di fronte ad un Animale e cercare di catturarne le caratteristiche: oltre ad essere semplicemente un piacere farlo, se anche lo spettatore apprezza ciò che faccio è solo un valore aggiunto.
La ragione per la quale amo dipingere di più gli Animali rispetto agli Umani è la stessa ragione per la quale amo rapportarmi di più a loro che non ai miei simili, sono gentili ed innocenti, non giudicano, non fanno sotterfugi e non analizzano troppo le situazioni. Vogliono semplicemente vivere le loro vite e ricevere affetto.
Nel gennaio 2016 ho viaggiato per il Giappone. Sono stata a Miyajima e Okunoshima, due isole abitate da Animali selvatici come Cervi, Scimmie e Conigli. É stato fantastico potermi sedere in una foresta e cercare di rimanere più immobile e calma possibile per poterli osservare nella loro vita naturale cercando di disegnarli e dipingerli. Nel mio mondo ideale porrei passare giornate intere ad immortalare gli Animali selvatici: mi affascinano e mi ispirano.
In quanto sfogo creativo, uso l’arte per esprimere il mio modo personale di vedere il mondo, ironico ed ottimista. In relazione alle persone umane, penso che dovremmo vivere e lasciar vivere, in relazione alla natura penso che dovremmo rispettarla e per quanto riguarda gli Animali, penso che non dovremmo ucciderli, spero che le persone umane, guardando i miei ritratti di un Maiale o di un Coniglio, riesca a pensare oltre e chiedersi se sia giusto pagare qualcuno perché tolga loro la vita al nostro posto. Non so se molti riescano a fare questa connessione di fronte alle mie opere, ma spero che almeno in qualcuno si smuova qualcosa.

Qual è la storia dietro alla scelta di utilizzare materiali alternativi, come smalti, mascara, ecc.?

Di recente ho utilizzato solo il mascara, per il mio compleanno me ne è stato regalato uno nero di una nota marca che da anni produce solo prodotti non testati su Animali e ho collegato l’immagine del Coniglio contro i test al mio coinquilino Philip, un piccolo Coniglio nero, che è quindi diventato subito un perfetto soggetto per i miei dipinti.
I Conigli sono tra gli Animali più abusati ed il nero del mascara calzava a pennello per poterlo rappresentare. Non è stato semplice utilizzare l’applicatore come pennello, ma l’effetto che sono riuscita a creare per rappresentare il suo manto mi è piaciuto molto e ho deciso di proseguire con questi esperimenti. In occasione del recente Veggie World Paris, svoltosi ad inizio aprile, ho pensato che oltre agli Animali utilizzati per i test, sarebbe stato opportuno dare spazio anche a quelli destinati alla macellazione, così ho tirato fuori tutti i miei trucchi cruelty free, smalti, matite e rossetti e mi sono messa al lavoro.
Mi piace il concetto che qualcosa che solitamente fa del male agli Animali, come appunto la cosmesi che viene testata, potesse essere invece un mezzo nella sua versione vegan anche per creare delle immagini che trasmettano rispetto ed ammirazione nei loro confronti.

Qual è il tuo pensiero riguardo allo specismo e a come le persone stiano reagendo al farsi strada di correnti di pensiero come quello che vede gli Animali finalmente come esseri senzienti e non più oggetti?

A volte temo che alcune persone non riusciranno mai a fare il collegamento tra i loro amati Animali domestici e quelli che invece finiscono nei loro piatti. Per me è così semplice, porta un bambino in un luogo dove possa conoscere i Maiali, i Polli, le Anatre ed è ovvio che vorrà semplicemente coccolarli e relazionarsi con loro, non cercherebbe mai di mangiarseli, a che punto della nostra vita dimentichiamo tutto questo?
Non penso che si debbano biasimare le singole persone umane per come vengono oggettivati gli Animali. Cresciamo in un mondo nel quale tradizionalmente alcuni Animali vengono uccisi ed altri no, pochi Umani hanno pensato altrimenti in passato.
Le conseguenze di tali tradizioni sono dannose per gli Animali, danneggiano l’ambiente e sono ingiuste verso i Paesi meno sviluppati. Credo che però non sia nemmeno giusto porsi in modo accusatorio verso ad esempio i propri amici che ancora mangiano carne, incolpandoli di distruggere il Pianeta, penso sempre, ok siete cresciuti come me pensando che tutto questo sia normale e non lo avete ancora messo in discussione.
Alcune persone pensano che la carne che mangiano sia solo un Animale poco intelligente, anonimo e privo di emozioni, posso capire perché lo pensino, è un pensiero di comodo, sarebbe facile se fosse così, sarebbe facile se agli Animali non importasse nulla della propria vita. Avendo però avuto la possibilità di incontrare Animali selvatici, Animali “da fattoria” e molti altri che ho amato e con cui ho condiviso la vita, so per certo che non c’è alcuna differenza tra loro e anche se non parlano la nostra lingua li reputo molto più rispettosi nei confronti degli altri, al contrario della maggior parte degli Umani.
Il mio caro Philip non apprezza una coccola in modo diverso da come potrebbe farlo un Coniglio selvatico, non più di quanto i Maiali amino una grattata sulla pancia. Si tratta di un assunto primitivo pensare che l’Animale nel piatto sia diverso.

C’è qualcosa in particolare che fai per diffondere la filosofia vegan?

Cerco di essere un esempio, non mangio prodotti di origine animale, vivo la mia vita nel modo più sano e felice, mi impegno ad essere consapevole riguardo a cosa mangio, a cosa compro e a quali potrebbero essere le conseguenze delle mie azioni sugli altri e sul pianeta.
Cerco di diffondere questo pensiero soprattutto attraverso il mio modo di vivere e parlandone quando ne ho l’occasione. I miei due migliori amici, mia sorella ed il mio ragazzo erano vegetariani ed ora sono diventati vegani, non impongo mai a nessuno il mio pensiero, ma cerco di avere un dialogo costruttivo, facendo capire che se si è in grado di essere più consapevoli del proprio impatto sul resto del mondo, perché non agire per il meglio?
Le mie opere non raffigurano mai l’uccisione degli Animali, è un argomento al quale non voglio pensare e non voglio rappresentare, ma mostrano la possibilità ottimista dell’opposto, ovvero Animali finalmente liberati e felici. Spero che chi guarda riesca a fare la connessione e realizzi che non c’è alcuna differenza tra un maestoso Animale libero e l’Animale che invece viene fatto nascere e cresciuto in gabbia per poi essere macellato. Cerco di lavorare con più progetti possibile che mi appassionino e che credo possano avere un impatto positivo sul mondo.
Attualmente collaboro con Art of Compassion Project, che si prefigge di far conoscere la filosofia vegan attraverso opere d’arte, libri e mostre.

Intervista e traduzione a cura di Jade Monica Bello


Contatti:

www.instagram.com/evelynsstudio


Galleria fotografica fornita dall’artista

Un commento
  1. Paola Re ha scritto:

    Ho visto le opere sul sito. Brava davvero, anche nei ritratti di persone.

    7 Maggio, 2016
    Rispondi

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