Si legge in circa: 2 minuti
Dirtypaws nasce un paio d’anni fa, dietro una videocamera, imparando a fare video.
Sono uno e siamo tanti, mi chiamo Fabio, ma non mi piace firmare con il mio nome.
Un po’ un nome d’arte, un po’ come filosofia, “bisogna sporcarsi gomiti e ginocchia per ottenere delle belle inquadrature”. I miei primi soggetti sono stati i miei coinquilini, tra Gatti e Cani viene semplice esercitarsi ed imparare. E poi la musica, che mi ha accompagnato nella mia adolescenza e ha continuato ad essere un soggetto di riprese e scatti.
Le foto che vedrete sono state fatte in Marocco, vicino a Temara (Rabatt).
Sono arrivato lì grazie alla collaborazione con Animals’ Angels, un’associazione tedesca che si occupa da molti anni di trasporti di Animali, per lo più lungo il loro ultimo viaggio, nel quale ormai sono già stati dimenticati. AA li accompagna abbeverandoli e cibandoli quando gli è permesso e documentando il viaggio infinito tra afa e gelo, ammassati e feriti. In Marocco ho girato un video e fotografato la drammatica realtà, e la volontà degli attivisti per cercare di cambiare le cose laggiù… La luce in quel mercato era orribile, come la situazione al nostro arrivo. Era la mia prima volta in un luogo di tale disperazione, dopo i primi passi sulla terra rossa ho sentito subito una cosa strana dentro di me, un odore acre ed intenso difficile da non respirare. Al centro di questo grande mercato il macello, da li proveniva quell’odore pesante, quell’aria calda ed intrisa di ultimi respiri.
Galline silenziose legate tre a tre con il becco nella sabbia, Pecore polverose ammassate come spazzatura, vitellini affamati e Tori incappucciati che si muovevano al ritmo delle bastonate inflitte dai loro aguzzini…
Senza Animali sarebbe un mercato da film, piramidi perfette di spezie colorate, tende piene di venditori con pentole bollenti e menta, barbieri e dentisti all’aperto, frutta secca e profumo di coriandolo che distraeva la mente dalle urla…
www.facebook.com/dirtypawspictures
Galleria fotografica fornita dall’artista.
Se hai letto fin qui vuol dire che questo testo potrebbe esserti piaciuto.
Dunque per favore divulgalo citando la fonte.
Se vuoi Aiuta Veganzetta a continuare con il suo lavoro. Grazie.
Avviso legale: questo testo non può essere utilizzato in alcun modo per istruire l’Intelligenza Artificiale.
Mi ricordano le immagini dei deportati verso i campi di sterminio. La stessa triste consapevolezza del non ritorno e la profonda paura che non permette di reagire fuggendo.
Seguono il loro destino con rassegnazione.
Ma perche’ il loro destino e’ sempre deciso dall’umana, crudele volonta’?
Perche’ e’ l’umano a decidere quando devono nascere, come crescere, e dove andare a morire?
Mi sento impotente, a volte, contro questa voracita’ distruttiva.
Negli anni Settanta c’era in TV uno sceneggiato (allora si chiamavano così) che si intitolava “Radici”, una storia di schiavitù. Ero piccola e per me quella è stata la prima volta in cui ho visto esseri umani con le catene ai piedi, frustrati, bastonati, torturati e via con altre mostruosità. Quando ho visto per la prima volta animali incatenati, ingabbiati, torturati eccetera, ho fatto il paragone tra esseri umani e animali e non come accade spesso tra esseri animali e umani. Spesso si ci si riferisce a un essere umano dicendo “trattato come una bestia”, “neanche una bestia è trattata così” eccetera, come a legittimare tale trattamento per una bestia ma non per un essere umano. Quando vedo questi video e queste fotografie di animali, come a Cinzia, anche a me vengono in mente gli esseri umani: deportati, immigrati, torturati… Faccio sempre il percorso inverso: dall’animale all’umano. Finché ci saranno simili foto in circolazione, ce ne saranno altrettante sugli esseri umani.Ogni essere umano è coinvolto, tanto quanto lo è un essere animale, perché la “voracità distruttiva”, come la chiama Cinzia, non guarda in faccia a nessuno e nessuna. Gli esseri animali sono molto più sfortunati perché impotenti nei confronti degli esseri umani. In molti casi della storia gli esseri umani sono stati altrettanto impotenti nei confronti dei loro simili: sono i casi in cui si dovrebbe comprendere perfettamente la condizione animale ma di fatto questa comprensione non si verifica mai.