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L’imprenditore Hi-Tech e visionario Elon Musk, realizza l’anticamera di un incubo distopico, ancora non partorito dalla specie umana. A pagarne il primo fio sempre le persone non umane.
Negli anni Novanta insieme ai ben noti fumetti di Dylan Dog e di Martin Mystere uscivano le storie di un nuovo personaggio, Nathan Never di Sergio Bonelli, che viveva in un futuro oscuro, sconvolto da molte catastrofi accadute nell’ipotetico 2024, facendo il detective per l’Agenzia Alfa. Il mondo ha i suoi nuovi schiavi, i Mutanti, esseri nati in seguito a spaventose mutazioni genetiche seguite alle catastrofi suddette, relegati nella parte bassa delle città, reietti, odiati e temuti da tutti, capri espiatori per ogni crimine commesso. Niente di nuovo fino a qui, in una società ancora preda dell’ideologia del dominio.
Negli ultimi album della serie compaiono i Tecnodroidi, esseri con cellule mezze umane, biologiche e mezze tecnologiche, i cosiddetti nanoidi, creati in laboratorio da una scienziata che li trasmetterà al proprio figlio, il quale diventerà il Signore dei Tecnodroidi: Lucifero.
Leggendo Nathan Never ci si poteva consolare con l’idea che era “solo una storia” e che difficilmente sarebbe diventata realtà.
Musk: visioni e tanti soldi
Invece è arrivato Elon Musk, imprenditore statunitense fondatore della Tesla, con le sue visioni grandiose sulla conquista dei viaggi interplanetari. Musk probabilmente coltiva il segreto sogno di rendere reale tutto ciò che finora è stato relegato nel fantasioso mondo della fantascienza e che lì doveva forse restare.
Cercando modi nuovi di espandere il proprio capitale, dandosi una verniciata di filantropia, la Tesla ha cominciato a fare ricerca su un microchip “dai fili microscopici” da impiantare nel cervello di persone umane, per leggerne l’attività neuronale e in teoria bypassare eventuali zone morte, che non hanno più attività, rimediando alle conseguenze dei danni subiti in seguito a ictus, Morbo di Alzheimer e di paraplegia. Alla fine il colosso aziendale ha partorito Neuralink, un microchip sofisticato i cui elettrodi possono non solo leggere l’attività neuronale ma possono trasmettere informazioni “bypassando le aree danneggiate da traumi o disfunzioni”, come riporta un articolo di Focus su quanto ha affermato Musk1. «Il sistema si completa con un piccolo dispositivo, da collocare dietro l’orecchio e simile agli apparecchi per l’udito, che sarà la protesi con cui la macchina leggerà i nostri comandi attraverso il pensiero». Un robot inserirebbe tale dispositivo nel cervello facendo un foro di 8 millimetri nel cranio e inserendo il microchip con i suoi microfili, in modo da ridurre i rischi di danni cerebrali.
Sperimentazione
Ovviamente, come sempre, non è possibile andare subito a trapanare il cervello degli Umani trasformandoli in cyborg, prima bisogna fare un po’ di prove. «Esiste ovviamente il rischio di rigetto, ma è un pericolo a cui si espongono moltissimi pazienti durante una serie di interventi salvavita, e questo impianto potrebbe davvero aiutare le persone ad essere molto di più. Riparare lesioni cerebrali potrebbe consentire ad esempio ai paraplegici di camminare di nuovo», ci dice Musk come riporta un articolo di Repubblica2. Quindi via alla sperimentazione, la posta in gioco è troppo alta per la specie sovrana dell’Universo.
E le prove dove si possono fare? Ma certo, non sui Mutanti che ancora non esistono (forse), ma sulle persone non umane, sugli Animali, che sono gli attuali schiavi del sistema su cui i personaggi come Musk regnano sovrani.
La scelta cade su Gertrude, una femmina di Maiale, nel cui cervello viene impiantato un chip di 8 millimetri. L’attività cerebrale di Gertrude viene seguita su un monitor mentre ignara cerca di attuare i suoi comportamenti specie-specifici come grufolare nel fieno, convinta di poter vivere la sua vita, una vita misera che i sogni folli di una umanità sempre più alienata e ricurva su se stessa hanno impedito per sempre. I risultati vengono presentati ad un pubblico osannante come e fosse uno show televisivo.
Ma tanto è solo la vita di un Maiale, nulla in confronto ai grandi benefici che la specie umana può trarre da Neuralink.
Schiavitù
L’analisi che ne viene è di quelle che ghiacciano il sangue nelle vene: a parte le reali prospettive di controllo e di snaturamento dell’Umano a causa dell’inserimento nel cervello di Neuralink, di cui speriamo se ne parli nelle dovute sedi, noi cerchiamo di vederla dalla parte di Gertrude e degli altri Maiali vittime di questa sperimentazione e di tutte le altre. Gertrude ha subito un intervento invasivo e delicato al Sistema Nervoso Centrale, che poteva menomarla in maniera ancora più grave, da cui è uscita mutata per sempre, primo vero Mutante della triste storia dell’umanità che domina la vita. Ma lei cosa voleva? E’ nata per questo? Per offrire il suo corpo alla vanagloria umana? Infine è stata mostrata a tutti come un nuovo fenomeno da baraccone della società digitale. Tutti hanno potuto spiare il suo dentro senza una sua possibilità di fuga.
Quanto descritto sembra uno dei peggiori incubi tecnologici eppure è realtà. Gertrude sarà schiava a vita del suo mostruoso chip mentre alcuni Umani invasati già pensano di offrirsi come primi volontari per la fase finale della sperimentazione.
I Tecnodroidi possono dunque diventare realtà, e come sempre sarà una possibilità pagata a caro prezzo dalle persone non umane a cui l’Umano non lascia né scelta né dignità.
Francesca Decandia
Note:
1) www.innovationpost.it/2019/07/18/collegare-il-cervello-al-computer-la-nuova-sfida-possibile-di-elon-musk-e-della-sua-neuralink
2) www.repubblica.it/tecnologia/2020/05/08/news/elon_musk_pronto_il_collegamento_cerebrale_fra_uomo_e_macchina_in_un_anno_-256064585
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Questo uomo dalla mente contorta è stato pure lodato per essere il papà dell’automobile vegan https://www.lifegate.it/lusso-sostenibile-tesla-model-x-e-la-prima-auto-vegana
No comment.
Il mondo vegano è sempre pronto a lodare il personaggio di turno nella speranza che possa dare visibilità alla causa, salvo poi ritrovarsi a dover fare marcia indietro. Questo modo di agire pare dettato, più che dalla strategia, dalla disperazione.
E’ la sensazione che ho avuto io. Quando un personaggio pubblico molto influente fa qualcosa a favore della natura animale o vegetale, il web esplode in un panegirico grottesco. Troppe persone non hanno ancora capito che questi VIP furbastri fanno certe mosse per puro ritorno di immagine, per guadagnarsi il titolo di “animalista” o “ambientalista”. La disperazione di certe associazioni o di certe persone le spinge ad aggrapparsi a questi scogli ingannevoli. I VIP che si adoperano per gli animali si espongono ogni volta che ne hanno occasione. Persino in quel baraccone che è Hollywood qualcuno alza la voce spesso e volentieri.
Un commerciante ed allevatore di carne mi disse che il traffico di carne è secondo solo a quello della droga. Per questione economica.
Notizia di questi giorni. Niente di nuovo sotto il sole.
https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/nordamerica/2022/02/15/animalisti-scimmie-morte-per-test-di-societa-di-elon-musk_4f101700-8b7e-4d83-bfb2-e71621ea67b3.html
Elon Musk è un altro dei tanti pionieri della sofferenza animale che la storia dell’umanità ha partorito.