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Circola una forte sensazione negli ultimi mesi nel mondo animalista: i rifugi per Animali sono sotto attacco!
Ben lontana da essere una paranoia complottista, tale sensazione non solo ha ben donde di essere, ma è anche perfettamente logica. D’altra parte se da un lato l’attuale Governo ha stretto una profonda e sbandierata alleanza con Coldiretti e con il mondo venatorio, realtà che ovviamente non vedono certo di buon occhio chi lotta per salvare Animali “da reddito” e “selvatici”, svelando peraltro le terribili violenze che questi subiscono a causa dell’industria della carne o semplicemente per un sadico divertimento. Dall’altra il tentativo perenne del paradigma specista di contrastare il concetto che ogni essere vivente è un individuo con delle proprie caratteristiche e non il semplice tassello di una specie da usare a piacimento, non può che portare il mondo antispecista a osteggiare con ogni mezzo chi rema in quella direzione, le conseguenze di tutto ciò sono parte della cronaca di questi mesi. Orsi, Cinghiali, Maiali, Cervi, Lupi, sono tutti Animali che quando acquistano un’identità divengono dei simboli con i quali è più difficile per le istituzioni speciste regolare i conti. L’Orsa JJ4, il Cinghiale Gufi, il Maiale Spino, il Cervo Bambotto, il Lupo M237, sono solo alcuni degli esempi venuti tristemente alla ribalta negli ultimi tempi e che hanno sollevato l’indignazione non solo dell’ambiente animalista e antispecista, ma anche dell’opinione pubblica specista. Ovvio dunque che tutto ciò danneggia non poco chi ha tutto l’interesse a continuare a “gestire” la fauna selvatica e chi lucra sulla pelle degli Animali rinchiusi negli allevamenti come ha fatto fino a oggi. E così la reazione non tarda a manifestarsi sotto forma di persecuzione sanitarie e legale delle istituzioni nei confronti dei rifugi per Animali.
Chi lotta per un mondo antispecista, che ora più che mai invece di subire questi vergognosi attacchi, dovrebbe ricevere considerazione. In particolare i rifugi antispecisti per Animali sono luoghi che, anche con la loro esistenza e il loro lavoro, portano avanti la speranza di poter vivere in futuro un mondo ben diverso da quello che ci vuole in perenne conflitto con gli Animali e tra di noi. I recenti fatti di Cuori Liberi, il tentativo (per ora fermato!) di trasferire le Scimmie ospiti del Parco dell’Abatino, i numerosi rifugi per Animali messi sotto sfratto, sono esempi di come sempre più spesso le istituzioni agiscono nei confronti di luoghi in cui si salvano e proteggono gli Animali: con intransigenza e violenza.
E allora forse è giunto il momento di ricompattarsi come è accaduto a Milano lo scorso 7 ottobre e come dovrà accadere a Roma il prossimo 18 novembre.
Francesco Cortonesi
Fotografia in apertura: attiviste e attivisti bloccano l’entrata del rifugio del Progetto Cuori Liberi. Fonte: Vita da cani odv
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