Stupido è chi lo stupido fa!


Si legge in circa:
4 minuti

forrest-gump

Stupido è chi lo stupido fa!” questa era la frase che Tom Hanks nei panni di Forrest Gump usava per difendersi (intelligentemente) dagli attacchi di chi lo etichettava come stupido nell’omonimo film di Robert Zemeckis. Forrest aveva ragione perché il concetto di stupidità umana (argomento purtroppo vastissimo e ancora inesplorato) è relativo e spesso utilizzato a sproposito: quasi sempre sono gli atti, le decisioni, le prese di posizione e di dogmatismi a essere stupidi, in pratica i comportamenti, non le persone umane.

Pensando al rapporto tra Umani e Animali i comportamenti stupidi abbondano, e spesso sono causa di tragedie immani: una decisione, un atteggiamento, un’usanza, una tradizione stupida possono causare sofferenze enormi e la morte di milioni di Animali che subiscono la stupidità degli atti umani perché non hanno la possibilità di difendersi. La stupidità degli atti umani paradossalmente è una cosa molto seria.
Due esempi del nostro atteggiamento stupido nei confronti degli Animali sono tratti dalla cronaca di questi giorni.  
Il primo riguarda il film Hungry Hearts con Adam Driver e Alba Rohrwacher Ispirato al romanzo Il bambino indaco di Marco Franzoso, e diretto da Saverio Costanzo, film  in concorso alla 71esima Mostra del cinema di Venezia.
Il film racconta di un amore materno disperato per un figlio: la storia di Mina, una madre “vegana” che per questa sua visione della vita mette a rischio la vita del figlio.

Vanity Fair a riguardo scrive:

Mina, vegana intransigente, vive ossessionata dall’ideale di purezza e incontaminazione. Una fobia che la porta a trincerarsi in casa con il piccolo, impedendogli di uscire, di entrare in contatto con l’esterno, con gli altri, ma anche di assumere sostanze considerate nocive, come il cibo. Mina (non) nutre il suo bambino, gli fa assumere solo semi, oli vegetali, e lui non cresce, resta troppo piccolo, sottopeso, rischia di morire. Così, piano piano, l’«angelo» Mina – come l’aveva soprannominata la suocera al primo incontro, giudicandone l’innocente apparenza – si trasforma inconsapevolmente nel carnefice di suo figlio. Prima che sia troppo tardi, Jude si trova costretto a intervenire per salvare il piccolo, condannando però al tempo stesso la donna amata

Questa cosa sarebbe? Disinformazione? una notizia falsa e tendenziosa? Qualunquismo da bar? Opportunismo nello sfruttare le tendenze del momento per fare notizia distorcendo la realtà? Più semplicemente si tratta di un comportamento stupido (gravemente stupido). Chi scrive non ha visto il film in questione, né ha letto il libro da cui è tratto, basta però constatare come la stampa ha trattato l’argomento, trasformando una filosofia di vita (il veganismo) in un’ossessione maniacale per le regole alimentari. Questo non è veganismo, il veganismo non è ortoressia, e le persone umane vegane non sono malate, o maniache, o ossessive, sono persone che consapevolmente e responsabilmente hanno voluto cambiare la propria esistenza per impattare di meno sugli altri; per tale motivo una madre vegana nutre e cresce i propri figli senza l’utilizzo di prodotti di origine animale. Di bimbi vegan ce ne sono moltissimi, e nessuno muore di stenti. Come definire quindi l’atteggiamento della stampa sull’argomento se non stupido?
Stupido è chi lo stupido fa!” Forrest lo ribadisce nel film anche a una signora afroamericana che risponde “Vangelo“, e rimanendo in tema religioso passiamo al secondo esempio di comportamento stupido che è quello del Governo danese che ha un concetto di “diritti animali” a dir poco relativo. La Danimarca vieta la macellazione kosher e halal degli Animali. Una notizia-bomba che, a prescindere dal fatto che sia un’imposizione calata dall’alto da un Governo, e non una libera scelta di cittadine e cittadini danesi, rappresenta un passo importante per la lotta per i diritti degli Animali. Il Ministro danese dell’agricoltura Dan Jørgensen alla TV2 danese afferma “i diritti animali vengono prima della religione“, è la frase dell’anno, una frase da scrivere a caratteri cubitali in ogni dove, sarebbe fantastico se non fosse per il fatto che a pronunciarla è un esponente di spicco di un Governo che permette l’uccisione e lo squartamento di un cucciolo di Giraffa detenuto in uno zoo danese davanti agli occhi atterriti dei bambini di una scolaresca, per poi gettare i resti del povero Marius (così si chiamava il cucciolo) in pasto a dei Leoni.
Come definire il comportamento del Governo danese? Ipocrita? Schizofrenico? Disonesto? Anche in questo caso si tratta di stupidità: il diritto alla vita di un Animale non vale nulla se lo stesso è prigioniero di uno zoo danese, mentre vale molto di più di una pratica religiosa, se tale religione non è quella gradita ai partiti politici da cui provengono i membri del governo. Ogni Animale è un essere senziente con un proprio valore intrinseco, ha diritto alla vita come noi e non dovrebbe essere ucciso per nessun motivo: né in uno zoo (che non dovrebbe esistere), né per una pratica di una religione (che non dovrebbe esistere). Una frase storica diviene quindi semplicemente una frase stupida, come un argomento di un film che poteva divenire di interesse pubblico, diviene fonte di articoli e prese di posizione stupide.

Stupido è chi lo stupido fa!” Forrest aveva proprio ragione.

Adriano Fragano


Immagine in apertura: particolare della locandina del film Forrest Gump


Se hai letto fin qui vuol dire che questo testo potrebbe esserti piaciuto.
Dunque per favore divulgalo citando la fonte.
Se vuoi Aiuta Veganzetta a continuare con il suo lavoro. Grazie.

Avviso legale: questo testo non può essere utilizzato in alcun modo per istruire l’Intelligenza Artificiale.

17 Commenti
  1. Veganzetta ha scritto:

    “Stupido è chi lo stupido fa!” altra prova della bontà di questo concetto:

    Saverio Costanzo regista del film “Hungry Hearts” afferma:

    “Non è un film contro nessuno – ha detto il regista anticipando la reazione delle associazioni vegane – Tutti siamo ossessionati da diete e cibo, forse perché sentiamo che il mondo fuori è tossico. Spesso però chi fa scelte radicali diventa intollerabilmente radicale, e l’ideologia ha ucciso milioni di persone. Bisogna amare se stessi e riconoscere che ci sono anche gli altri e che non tutti la pensano allo stesso modo. Ma non voglio fare sociologia spicciola. Io mangio di tutto, amo anche il Big Mac”.

    La toppa peggio del buco.

    2 Settembre, 2014
    Rispondi
  2. Riccardo ha scritto:

    Per quanto riguarda il film (delirante), potrebbe però essere un’occasione per organizzare una manifestazione pacifica di madri vegane con figli vegani alla prima del film, anche una cosa simbolica con un piccolo gruppo.

    https://www.facebook.com/LAVmammeveg

    3 Settembre, 2014
    Rispondi
    • Veganzetta ha scritto:

      L’idea è buona, ma in questo contesto potrebbe essere addirittura controproducente perché gente come Costanzo cerca solo la notorietà e lo scoop giornalistico, pertanto una manifestazione non farebbe altro che porre maggiormente l’accento su un film stupido e inutile facendolo divenire un caso a tutto vantaggio di chi vuole farsi pubblicità.

      3 Settembre, 2014
      Rispondi
  3. Paola Re ha scritto:

    Non ho visto il film di Saverio Costanzo e non ho letto il libro da cui è tratto. Ho letto alcune critiche positive del film. Il regista viene dipinto come latore di un messaggio profondo, su cui riflettere. Sarò maliziosa ma credo molto di più all’operazione commerciale che a quella didattica. A me pare che il regista sapesse benissimo di suscitare il disappunto delle persone vegan, presentate in quella maniera esasperata. Quindi, come si dice … nel bene o nel male… basta che se ne parli. Tutto il tamtam che si scatena contro o pro film è comunque un beneficio al film. La dichiarazione del regista mostra tutta la sua ignoranza “Spesso però chi fa scelte radicali diventa intollerabilmente radicale”. Tra “Vegana intransigente” di Vanity Fair e “scelte radicali” di Costanzo è come passare dalla padella alla brace. E io sapiente regista aggiunge benzina sul fuoco “Bisogna amare se stessi e riconoscere che ci sono anche gli altri e che non tutti la pensano allo stesso modo.” Gli altri chi? Non di certo gli animali: loro mica la pensano al “suo” modo che è quello di divorarli come ingredienti addirittura nel Big Mac. Certo che vedere Costanzo, considerato uno dei migliori registi italiani, fare pubblicità gratuita alla nota azienda… L’avrà mica studiata in accordo con la nota azienda una frase del genere? Non vuole fare “sociologia spicciola” ma forse qualche spicciolo, lo prende anche dalla nota azienda. Pecunia non olet.
    Riguardo il caso del Ministro dell’Agricoltura danese, non ci sono parole per definire la sua operazione di marketing politico: quanti consensi avrà guadagnato con una frase del genere? Il Ministro dal cuore grande avrà conquistato il cuore altrettanto grande dei suoi elettori (magari anche quello di qualche animalista) e avrà rinfrescato l’immagine della Danimarca ancora imbrattata di sangue dopo il caso Marius e seguenti. L’orrore della macellazione Halal, come di ogni macellazione, compresa quella definita “etica” secondo le norme ICEA, viene strumentalizzata per schierarsi contro una religione. Sappiamo benissimo che cosa combinano le religioni agli animali… Se “i diritti degli animali vengono prima della religione”, allora vengano prima senza se e senza ma. Non si può neppure più dire “verba volant, scripta manent” perché quella frase, pur se scritta, acquista diverso significato a seconda da chi la pronunci. Pronunciata dal Ministro danese è aria fritta.

    3 Settembre, 2014
    Rispondi
  4. Roberto Contestabile ha scritto:

    “Stupido è chi lo stupido fa!”

    Come non essere daccordo!
    L’uomo non è stupido…tutt’altro!
    Sono solo i suoi gesti comportamentali a scaturire una stupidità dannosa e coinvolgente!

    Del resto noi tutti (o per lo più) siamo facilmente condizionabili, e come tante pecore preferiamo seguire la massa piuttosto che usare la nostra testa intelligente. E’ meno faticoso e più soddisfacente (all’apparenza!).

    Tutta la nostra società occidentale è basata su questo.
    I strateghi del marketing lo sanno bene…

    Ma leggendo l’articolo mi è sorta un po’ di preoccupazione, perchè spesso mi sono imbattuto in gente che crede al veganismo come ad un ossessione maniacale alimentare…e altrettanto spesso ho cercato di far capire che è esattamente l’opposto a chi invece si nutre praticamente di tutto ciò che è commestibile o quasi, senza far distinzioni tra dolce, salato, duro, morbido, cotto o stracotto! L’alimentazione vegana è molto semplice ed equilibrata e non ha niente di anormale, anzi…è tutto ciò che è naturale e buono esistente sulla terra.

    Come spesso oggi avviene ogni scelta diversa dalla massa comune viene intesa come stramba o malata. Lo è per tutte le nostre abitudini figuriamoci se non lo fosse rispetto ad un alimentazione moderna stra-condizionata da spot e messaggi falsi illusori.

    Basta accendere la tv o aprire una qualsiasi rivista d’attualità popolare per capire di cosa parlo.

    Non dobbiamo rinchiuderci in un gruppo…i gruppi creano solo estremismi.

    Mentalità aperta e dialogo sincero sono le buone armi del futuro.

    3 Settembre, 2014
    Rispondi
  5. Paola Re ha scritto:

    Caro Roberto, ti faccio un’osservazione che mi viene spontanea. Hai scritto “come tante pecore preferiamo seguire la massa piuttosto che usare la nostra testa intelligente”. Credo che tu l’abbia scritto in buona fede ma da come scrivi sembra che le pecore non usino la loro testa intelligente… Non è proprio così. Le pecore stanno ammassate in greggi, in attesa del loro triste destino, perché sono condizionate dalla presenza di pastore e cane pastore. Forse, se fossero lasciate libere di fare ciò che vogliono, non ce le ritroveremmo ammassate in greggi, e userebbero la testa per gestire la loro vita. Altroché se la userebbero! Io consiglio sempre di non usare questi paragoni con gli animali in cui gli animali costituiscono la pietra di paragone negativa perché danno un’immagine avvilente degli animali e sono un’espressione di degrado specista anche quelli.

    6 Settembre, 2014
    Rispondi
  6. Roberto Contestabile ha scritto:

    Paola Re: “…Le pecore stanno ammassate in greggi, in attesa del loro triste destino, perché sono condizionate dalla presenza di pastore e cane pastore.”

    Infatti la realtà d’oggi è propro questa…

    Condizionamento e schiavitù inconsapevole.

    La maggior parte delle persone non agisce per proprio conto, con la propria testa intelligente, in autonomia, senza condizioni o stimoli esterni.
    No.
    E’ dettata da luoghi comuni, tradizioni, consigli, pareri, giudizi, commenti ecc.ecc.
    Siamo stati educati e ben istruiti per vivere condizionati in uno stato di libertà apparente.
    Tant’è vero che il singolo individuo, oggi…non ha più importanza.
    Viene deriso, isolato, criticato.
    Chi detiene il potere assoluto di induzione..E’…l’unico punto di riferimento. Semplice, facile, senza fatica.
    Lo abbiamo fatto anche con gli animali d’affezione, facendoli perdere e disconoscere il loto habitat naturale.

    In natura l’unico punto di riferimento è la natura stessa, il sole, le stelle, il buio, la terra…
    Noi non agiamo più per istinto, ma per condizione.
    Tutta la società moderna attuale si basa su questo…tutta l’economia capitalista moderna E’…tutto questo!

    Condizionamento globale.

    Si vendono e si comprano oggetti (sia essi cibo o plastica) perchè si presuppone dietro marketing che siano buoni, giusti, corretti, affidabili.

    E’ questo il successo dei brand, è questo il motore dell’economia capitalista.

    Faccio un esempio stupido, banale mai quanto attuale: su uno scaffale di un supermercato ci sono due marche di ketchup. Una famosa in promozione pari a 250ml, l’altra sconosciuta di pari prezzo non in offerta ma con contenuto di 300ml.
    Risultato alla vendita? Quante confezioni del brand famoso verranno vendute e quante del concorrente sconosciuto in un pari periodo?
    La proporzione per quanto scontata e plausibile viaggia in una sola direzione. La risposta vien da sè…

    Il gregge di pecore segue la massa verso il suo amaro destino inconsapevole perchè l’alternativa è rischiosa, faticosa e non rassicurante. Meglio osservare il cane e il pastore…meglio per ora.
    Ed è per questo motivo che non si ribellano, non perchè siano stupide (come non lo è l’uomo), ma preferiscono arrendersi inconsapevolmente, che faticare inutilmente.
    Casi simili sono visibili anche nella storia umana (vedi l’olocausto ebreo).

    Per risponderti, cara Paola Re…
    …Sì! L’ho fatto in buona fede. Le pecore, se fossero libere senza schiavitù, vivrebbero comunque unite in gregge, perchè è nella loro natura.
    Osserva altre specie animali: stormi migratori di uccelli, sciame di insetti, mandrie di erbivori africani, banchi di innumerevoli pesci ecc.ecc. Vivono tutta la loro vita liberi ma condizionati naturalmente. L’evoluzione li ha spinti in questa direzione vitale. Uniscono sicurezza e protezione in un solo gesto: unione.
    L’uomo non è condizionato naturalmente, non oggi.
    Vive in solitudine o per lo più in gruppi di pochi individui familiari o amichevoli…non in branco, non più.
    La condizione schiavizzata artificiale “se l’è cercata” con un evoluzione sofisticata e distruttiva.

    Quindi, grazie per la precisazione…ma il paragone con l’animale pecora, o pesce, o mucca…ci sta tutto.
    Che poi le pecore siano intelligenti o meno…non lo sappiamo con certezza. E poi cos’è l’intelligenza? Anche questo è un concetto specista creato dall’uomo senza ombra di dubbio. Non possiamo saperlo in quanto la nostra discussione è prettamente circoscritta tra umani. A meno che potremmo chiedere agli animali…tutti…cosa ne pensano a riguardo.
    Non credo che la loro preoccupazione principale sia cosa pensiamo noi di loro…o loro di noi.

    Quelli sofisticati…in natura…attualmente siamo solo noi…per nostra conoscenza.

    Per completezza ti rimando ad una illustrazione creata da un artista vegan ex modella australiana di recente apparsa proprio su questo blog in cui si vede un gregge di pecore che segue la ferrovia verso il lager nazista.
    Veganzetta sicuramente mi aiuterà a ricordare il nome…

    6 Settembre, 2014
    Rispondi
  7. Veganzetta ha scritto:

    Cara Paola,

    Ottima la tua analisi sui due esempi riportati nell’articolo.
    Il regista Saverio Costanzo è chiaramente molto attento ai media, e si sa bene che a prescindere dalla qualità dell’opera, o dal messaggio che veicola, l’importante è che se ne parli, come giustamente tu fai notare.
    In questo caso non si tratta di stupidità, ma di furbizia nel senso negativo del termine.

    6 Settembre, 2014
    Rispondi
  8. Veganzetta ha scritto:

    I sensi figurati e le metafore nella lingua parlata e scritta sono utili, si usano per rafforzare un concetto, per renderlo più chiaro mediante l’uso di una figura chiarificatrice del concetto. Gli Animali sono sfruttati anche in questo: nella nostra lingua c’è un vastissimo “bestiario” pronto all’uso per ogni occasione, e quasi sempre con accezione negativa. L’uso degli Animali nelle metafore è molto pericoloso perché contribuiscono fortemente alla nascita e all’alimentazione di un preconcetto che diviene discriminazione. Sin dall’infanzia siamo abituati a vederci dare dell’Asino se non riusciamo a soddisfare dei parametri minimi scolastici, nella nostra mente si crea l’idea che il povero Asino sia un essere stupido, incapace di pensare o di comprendere, ciò anche senza mai aver conosciuto un vero Asino. Il linguaggio ci permette di comunicare e di creare una visione del mondo e dei rapporti con gli altri. Un linguaggio ristretto ci impedirà di esprimere al meglio le nostre idee, i nostri pensieri. Un linguaggio specista ci impedirà di comprendere appieno le esigenze altrui, di conoscere gli altri Animali, e creerà una visione distorta della realtà a tutto vantaggio dell’Umano. La rivoluzione antispecista parte anche dal linguaggio. Reinventiamolo e riappropriamoci di termini usati in modo distorto o riduttivo.

    6 Settembre, 2014
    Rispondi
  9. Paola Re ha scritto:

    Per gli umani, sia quelli dotati di parola, sia quelli che usano la lingua dei segni, linguaggio e pensiero sono due facce della stesa medaglia: il pensiero può essere espresso attraverso il linguaggio e il linguaggio a sua volta ridetermina il pensiero: rivedere il linguaggio è fondamentale perché aiuta a generare il cambiamento. Da piccola ho detto centinaia di volte “sporco come un maiale”, “ignorante come un asino”, “sciocca come un’oca”… eccetera, inconsapevole di quanto danno provochino simili espressioni linguistiche. Adesso la consapevolezza ce l’ho.
    Tornando al nostro intellettuale McRegista… tanto per darci una botta di vita… il suo film è appena stato premiato al Festival di Venezia… quindi prepariamoci all’ondata di balle spaziali sul veganismo nelle prossime cine-notizie che promuoveranno il film. C’è da scommettere che tra gli spot pubblicitari che passeranno nel film, sia al cinema che in TV, faranno capolino la nota azienda, e molte altre della stessa compagnia bella, giusto per farci capire che se mangeremo le loro prelibatezze non faremo la fine dello sfortunato bambino del film. Credo che le fabbriche di animali siano molto attente al messaggio di questo film e non si lascino sfuggire un’occasione così ghiotta.

    6 Settembre, 2014
    Rispondi
  10. Roberto Contestabile ha scritto:

    Una sola cosa deve far riflettere…

    …indipendentemente da spot o altro, in ogni ristorante fast food (sia esso mac, burg o spizz) ad ogni ora in ogni giorno dell’anno solare c’è una fila di gente interminabile che s’ingozza di ogni cosa che abbia una scatola colorata con gadget abbinato…

    …perchè?!

    7 Settembre, 2014
    Rispondi
  11. Roberto Contestabile ha scritto:

    Che gran bel lavoro di ricerca hai fatto, cara Paola Re.

    Grazie e complimenti…ma io passo la palla!
    Non leggerò nessuna recensione. :)

    Sono sicuro che questo film demenziale italiano (ennesimo putroppo) sparirà dalla memoria nel giro di poche settimane.

    Del resto negli ultimi decenni la cultura in questo paese è scesa terribilmente!

    Lo dimostrano i peggiofilm che sono stati pubblicati (a parte forse qualcuno come La Grande Bellezza ed altri minori…) in Italia da produzioni italiani!
    Che fine hanno fatto i grandi registi che non concorrono solo al botteghino?
    Stupido tra l’altro…non promuovere grandi sceneggiature che perdurino nel tempo.

    Come sempre impariamo ed imitiamo negativamente gli americani che con Hollywood hanno fatto di un “arte” un industria capitalista corporativa (non so cosa è peggio, se l’arte o l’industria…) con una sola differenza rispetto a noi stupidotti: qualche film capolavoro loro lo hanno fatto! Noi siamo fermi agli anni ’60!

    Veganzetta mi permetterà di uscire fuori tema un attimo (anche se a volerla dire tutta forse ci sta…) per menzionare un vero e proprio capolavoro risalente al 1980: I cancelli del cielo (Heaven’s Gate) scritto e diretto da Michael Cimino. Fiasco immeritato di pubblico e critica, ma probabilmente proprio perchè “spacca” (non in senso positivo) di brutto il mito del sogno amaricano.

    Per chi non lo avesse mai visto (e ci credo considerato che neanche io da cultore cinefilo lo avavo neanche mai intravisto…la censura aveva fatto bene il suo lavoro) in breve la trama è:

    Siamo nella contea di Johnson, nello Wyoming, verso la fine del secolo scorso. I grandi allevatori di bestiame sono in guerra contro gli immigrati dall’Europa dell’Est, che reclamano la terra che è stata loro promessa. I contadini sono difesi dallo sceriffo Averill, mentre gli allevatori hanno come legale un amico di gioventù dello stesso Averill, Billy Irvine. Lo sceriffo riesce a organizzare militarmente gli immigrati e ad affrontare finalmente lo squadrone dei killer pagati dagli allevatori in una sorta di battaglia campale.

    Capite ora perchè ho voluto menzionarlo?

    9 Settembre, 2014
    Rispondi
  12. Paola Re ha scritto:

    Per chi volesse leggere un po’ di critiche all’opera del McRegista, ecco un po’ di link.
    Consiglio soprattutto questi due:
    http://www.greenme.it/vivere/arte-e-cultura/14187-festival-venezia-hungry-hearts-vegani

    http://www.intelligonews.it/la-mamma-vegana-del-film-hungry-hearts-e-una-carnefice-e-nella-realta/

    Ascoltate l’introduzione all’intervista fatta da Teresa Marchese (considerata una grande professionista del settore!). E’ apocalittica! Da manuale di sopravvivenza! Bisogna ridere per non piangere…

    http://www.huffingtonpost.it/2014/08/31/hungry-hearts-alba_n_5743918.html

    E poi tutte le altre critiche più o meno moderate…

    http://www.bighunter.it/Natura/ArchivioNews/tabid/220/newsid734/15752/Default.aspx

    http://spettacoliecultura.ilmessaggero.it/CINEMA/alba_rohrwacher_coppa_volpi_hungry_hearts_saverio_costanzo/883556.shtml

    http://www.mymovies.it/film/2014/hungryhearts/pubblico/?id=700889

    http://www.mymovies.it/film/2014/hungryhearts/

    http://www.corriere.it/spettacoli/14_agosto_31/hungry-hearts-amori-ossessioni-film-regista-saverio-costanzo-5dd3d490-3125-11e4-9629-425a3e33b602.shtml

    http://www.ilgiornale.it/news/spettacoli/fobie-tempo-dei-vegani-ecco-psico-coppia-costanzo-1048108.html

    http://www.europaquotidiano.it/2014/08/31/con-hungry-hearts-saverio-costanzo-ha-perso-unoccasione/

    http://www.lapresse.it/spettacolo-e-cultura/venezia-71-hungry-hearts-di-costanzo-fara-arrabbiare-i-vegani-1.569737

    http://www.vanityfair.it/show/cinema/14/08/31/festival-venezia-2014-hungry-hurts-adam-drive-alba-rohrwacher-saverio-costanzo

    9 Settembre, 2014
    Rispondi
    • Veganzetta ha scritto:

      Paola veramente un ottimo lavoro non c’è che dire!

      9 Settembre, 2014
      Rispondi
  13. Paola Re ha scritto:

    Il cinema mi fa sognare ma mi irrita terribilmente quando tocca certe corde del mio cuore nel modo sbagliato. Quando vedrò il film lo saprò dire in tutto e per tutto.

    9 Settembre, 2014
    Rispondi
    • Veganzetta ha scritto:

      Allora attendiamo una recensione del film

      10 Settembre, 2014
      Rispondi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *