Dizionario animalista: lettera D


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Testo tradotto e liberamente interpretato dall’originale pubblicato su www.humanemyth.org
Traduzione e adattamento a cura di Costanza Troini


Disillusionment – Disillusione

Il processo della scoperta che quelle idee confortanti sulla natura di se stessi, o dell’altro, o di un gruppo, o dell’intera società umana sono contraddette dall’esperienza diretta di vita. Sebbene spesso vista in una luce negativa, la disillusione è la conseguenza inevitabile di una sincera ricerca di verità e giustizia, e un passaggio necessario nello sviluppo di quella comprensione completa e di quella forza personale necessarie per trasformare la propria vita, o contribuire al miglioramento della società.
E’ importante notare che molti dei grandi leader morali nella storia sono passati attraverso ripetuti periodi di disillusione, emergendone, alcune volte dopo anni di sofferenza, con più umiltà, con una visione più profonda, e sovente con un approccio personale e professionale più coraggioso e ricco d’immaginazione.

Doctrine of necessary evil – Dottrina del male necessario

Associata alla filosofia “il fine giustifica i mezzi” dell’Utilitarismo (Utilitarianism, in inglese), questa dottrina abbraccia l’idea che certi atti, normalmente considerati di natura immorale, possano invece diventare virtuosi quando il beneficio che ne si ricava è in proporzione più grande del danno arrecato.

In anni recenti, alcuni animalisti hanno appoggiato il consumo di prodotti animali ottenuti in modo “umano”, in base alla logica che questa attività, prima considerata immorale, diventi virtuosa quando fatta con l’intento di sostituire l’abuso sugli Animali con una forma “più gentile, più dolce” dello stesso abuso. Per maggiori informazioni “Invasion of the Movement Snatchers: A social justice cause falls prey to the Doctrine of Necessary Evil” (in inglese).

4 Commenti
  1. Maria Grazia ha scritto:

    Contraria a qualsiasi forma di uso e abuso nei confronti di ogni animali esistente, non posso che tristemente sorridere dinanzi alla falsità di chi crede di nascondere o giustificare sangue e strazianti agonie in nome di una presunta “gentilezza” priva di morale.

    3 Febbraio, 2016
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  2. costanza ha scritto:

    Sì Maria Grazia, hai colto nel segno. Sono d’accordo con te e hai centrato l’atteggiamento di chi ritiene lo sfruttamento un male necessario. E come hai notato anche tu la “presunta gentilezza” non è che ipocrisia. E ci sono solo ipocrisia e spietata avidità dietro alle uova da galline allevate a terra, alla macellazione indolore, ai formaggi biologici etc….

    5 Febbraio, 2016
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  3. elydrum ha scritto:

    verissimo…non esiste “la violenza gentile”…se uccido per ragioni che interessano la mia persona sono semplicemente un assassino ingiustificato e ancor più malvagio se demando ad altri tale atto per sentirmi “pulito” con al coscienza…la gente è stanca di bugie e solo chi ha paura di svegliarsi dal torpore continuerà a recitare la famosa barzelletta delle tre scimmiette “non vedo, non sento, non parlo”…peraltro ennesima specista DEFINIZIONE trovata per descrivere l’atteggiamento tipico “UMANO” e non certo delle scimmie, del “so ma fingo di non sapere e vado avanti con lo stesso perché è più comodo”..siamo intrisi dallo specismo spiccio per mantenere salde queste convinzioni che alla fine di “umano” hanno davvero gran poco…

    9 Febbraio, 2016
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  4. elydrum ha scritto:

    non so perché è scomparsa la parola nella frase “so ma fingo di non sapere e vado avanti con lo stesso CREDO…” ;)

    9 Febbraio, 2016
    Rispondi

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