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Titolo: Fratelli animali. Considerazioni su una vita etica
Autore: Edgar Kupfer-Koberwitz
A cura di: Giannella Biddau
ISBN: 8833596281
Casa editrice: libreriauniversitaria.it Edizioni
Prezzo: 14,90 euro
Pagine: 100
Anno: 2023
Recentemente è stato pubblicato da libreriauniversitaria.it Edizioni un piccolo e interessante libro dal titolo “Fratelli animali. Considerazioni su una vita etica“. Il libro riporta la traduzione in italiano dal tedesco a cura di Giannella Biddau di quattro lettere che Edgar Kupfer-Koberwitz scrisse ad un amico immaginario durante la sua prigionia nel lager nazista di Dachau (1940-1945), per spiegare e descrivere lo sfruttamento e il dolore che causiamo agli Animali e la sua posizione al riguardo.
La vita etica è quella del vegetariano Kupfer-Koberwitz (il termine vegan non esisteva ancora) per motivazioni squisitamente etiche. Una vita trascorsa agendo sempre coerentemente secondo coscienza. Il libro oltre alle quattro lettere citate (scritte di nascosto e conservate in gran segreto per non incorrere nella punizione delle guardie naziste del campo), fornisce anche ulteriore documentazione sul pensiero di Kupfer-Koberwitz: un pensiero estremamente moderno, libero, attuale, formulato da un Umano che è riuscito nell’intento di coltivare la propria empatia nei confronti delle vittime animali della visione specista umana. La piccola opera in forma epistolare dell’autore pare scritta da un attivista contemporaneo antispecista, tanto è appassionata, sincera, disarmante e cruda nel suo esporre le allucinanti sevizie quotidiane perpetrate sugli Animali. Nessuno è dimenticato: dagli Animali più piccoli e lontani dal nostro sentire, fino a quelli a noi più “vicini” ma non per questo meno sfruttati e tormentati. Kupfer-Koberwitz riesce nell’impresa titanica di pensare alla sofferenza animale mentre lui stesso è costretto ad una vita di prigionia e privazione in un campo di concentramento, rischiando addirittura la vita per descriverla. Il parallelo tra lo sfruttamento dell’Umano sull’Umano (vissuto drammaticamente in prima persona) e quello dell’Umano sugli Animali è il filo conduttore della vita dell’autore e lo si evince dalle sue parole che hanno un chiaro intento didattico e divulgativo; così come è chiaro l’intento del libro curato meticolosamente da Giannella Biddau, che è quello di fornire a chi si occupa della questione animale per attivismo, ricerca, insegnamento o studio, alcune chiavi di lettura a livello didattico-pedagogico. Il libro contiene infatti anche note terminologiche, una proposta didattica con relative scheda e un’ampia bibliografia destinate a studenti e studentesse a partire dalle scuole superiori.
Tenuto conto dell’incredibile carenza di argomenti antispecisti in ambito educativo e sculastico (di ogni ordine e grado), la proposta di Biddau assume una considerevole rilevanza; peraltro la stessa curatrice del libro ha pubblicato un sito web dal titolo Laboratorio didattico antispecista, mediante il quale fornisce ulteriori approcci e materiale didattico liberamente consultabili e scaricabili, che senza dubbio vale la pena di consultare.
“Fratelli animali” è dunque un libro piccolo denso di argomenti, pensieri e proposte, che si spera possa contribuire a recuperare l’importante figura e le opere di Edgar Kupfer-Koberwitz e soprattutto sia utile alla formazione di una cultura non specista del nostro rapporto con gli altri viventi.
Ascolta: non mangio animali perché non voglio nutrirmi della sofferenza e della morte di altre creature, poiché io stesso ho sofferto così tanto che posso sentire il dolore altrui come fosse il mio dolore.
Edgar Kupfer-Koberwitz. Estratto dalla lettera prima del libro “Fratelli animali”.
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Grazie, Adriano! Speriamo che le parole di Kupfer possano arrivare a tante persone, soprattutto nelle scuole, che purtroppo sono luoghi dove gli Animali sono totalmente dimenticati.
Grazie a te Giannella per l’importante lavoro di ricerca e traduzione dei testi di Kupfer-Koberwitz: una figura decisamente da riscoprire e valorizzare.
Grazie. Lo leggerò sicuramente. Ho consultato il sito Laboratorio didattico antispecista: è molto interessante. Complimenti per il lavoro fatto.
Nelle scuole gli animali non sono dimenticati; al contrario, ci si ricorda benissimo di loro al momento del pasto. In quel caso sono molto apprezzati e, se mancano dalla mensa, scatta la protesta.
Grazie a te, Paola, per l’attenzione. O sì, a scuola ci si ricorda bene degli animali durante il pasto. È un disastro! Gli insegnanti consolidano la forma mentis specista con un’infinità di progetti in cui l’essere umano è posto sempre al vertice o al centro dell’universo. Parlano di diritti delle persone senza esplorare l’intersezionalità con i diritti degli animali; parlano di Costituzione senza menzionare gli articoli di legge dedicati agli animali, e, dulcis in fundo, parlano di guerra (!) senza capire che sinché continueranno ad averla nel piatto continuerà ad esserci.
Grazie per il lavoro di divulgazione e promozione dei diritti degli animali nella scuola, il cui ruolo per lo sviluppo morale e culturale dei futuri adulti è imprescindibile.
Ben vengano iniziative dei singoli docenti e attività strutturate come quelle proposte dal Progetto Vivere Vegan “Empatia Animale a Scuola” o della LAV “Piccole Impronte”, tutti i genitori ai quali sta a cuore la questione animale dovrebbero segnalarle ai docenti al fine di integrarle nell’offerta formativa.
Grazie per questo testo che da quanto anticipato contiene anche una proposta didattica e complimenti per l’articolo pubblicato sulla rivista scientifica Open Journal of Humanities: “Etica animale nelle scuole e funzionalità dell’approccio costruttivista per la crescita dell’empatia” che ho letto con molto interesse.
Grazie a te, Claudio, per il tuo intervento, gli apprezzamenti e la lettura dell’articolo sulla rivista OJH. Al momento l’interesse dei docenti e del MIUR è per lo più inesistente, ad eccezione di quale accenno del Ministero nelle indicazioni per l’insegnamento dell’educazione civica e del protocollo di intesa con la LAV.
Bisogna che l’antispecismo e l’etica animale trovino spazio all’interno del mondo della scuola, perché, come giustamente dici, per un sano sviluppo dei giovani occorre sensibilizzarli alla causa animale. Affrontare questo tema è un obbligo morale, e dovrebbe essere un obbligo anche dalla prospettiva deontologica.
Il problema è enorme se si tiene conto che chi insegna nella quasi totalità dei casi considera questi argomenti dannosi se non ridicoli. Lo specismo nelle scuole è un totem attualmente indistruttibile. Non si può insegnare qualcosa che non si conosce o non si accetta, dunque è dalla formazione del corpo insegnante che è necessario partire.
È proprio così. A questo riguardo segnalo un’intervista dove parlo anche di questo “indistruttibile totem”: https://www.liberopensiero.eu/21/06/2023/diritti/didattica-antispecista-sforzi-e-aspettative-della-docente-biddau/
Ciao Claudio,
Hai fatto bene a ricordare l’iniziativa di Progetto Vivere Vegan, qui è disponibile un articolo al riguardo: https://www.veganzetta.org/empatia-animale-a-scuola
Ho letto l’intervista. Sei davvero preparata e professionale. Complimenti. Nella mia piccola e breve esperienza di 6 anni trascorsi a insegnare all’asilo nido (tanti anni fa) ho notato che è davvero molto difficile relazionarsi con bambini e bambine (nel mio caso da zero a tre anni), genitori e colleghe. Spesso sembravo la svitata della situazione. La lettura delle favole era un incubo: il lupo cattivo era ancora un mito da sfatare! Non parliamo di Cenerentola che aspetta l’uomo che le porti la felicità. E Biancaneve che spazza la casa dei nanetti… Insomma, il lavoro da fare era enorme. Spero che adesso qualcosa sia cambiato.
Nella scuola primaria e secondaria ci si trova davanti a classi di persone già formate e molto condizionate da pubbblicità sempre più mistificatorie ma penso che tu possa davvero fare la differenza, anche se sei in minoranza, tanto per cambiare…
Citare personaggi illustri è un ottimo modo per spiegare antispecismo e veganismo, giusto per fare capire che non siamo persone ignoranti e sprovvedute.
Per esempio, è inconcepibile spiegare Pitagora e scuola pitagorica senza fare riferimento al loro vegetarismo eppure il mio insegnante di Filosofia non ha mai detto nulla a riguardo. L’ho scoperto da sola dopo.
I casi come questo sono tanti… Coraggio!
Grazie, Paola, per la tua attenzione e il tuo incoraggiamento. Capisco la sensazione di essere considerata una “svitata”; proprio pochi giorni fa un insegnante di filosofia mi ha detto che l’etica animale è il “mio” tema (?!), quando in realtà dovrebbe essere il tema di tutti, in primis proprio di chi insegna filosofia.
Sì, credo sia essenziale proporre l’argomento in maniera inconfutabile attraverso la ricerca e i riferimenti a personaggi illustri, inclusi i premi Nobel. In questo modo ci si mette in una botte di ferro e si evitano eventuali attacchi (bisogna fare attenzione a tutto e a tutti: docenti, presidi, genitori, etc.)
Nonostante tanti sforzi, constatare l’indifferenza degli insegnanti è frustrante, lo specismo a scuola è davvero fossilizzato, e scardinarlo è una battaglia durissima, comunque si va avanti. Un caro saluto
Faccio i complimenti a Giannella per la presentazione del libro a cui ho assistito oggi al MIveg.
E’ stato un momento emozionante con letture commoventi e spiegazioni esaustive.
Bravissima!
Leggerò il libro con interesse e curiosità.
Ciao cara Paola, ti ringrazio infinitamente per i tuoi apprezzamenti. La tua presenza e il tuo interessamento sono stati molto preziosi per me. Un caro saluto
Ho finito il libro. E’ un gioiello in cui si avverte il meticoloso lavoro di ricerca e traduzione. Hai fatto un lavoro davvero prezioso.
E’ commovente e straziante.
La lettera seconda descrive la pesca con una lucidità agghiacciante.
Lo consiglio a chiunque, soprattutto perché di facile comprensione.
Grazie per il tuo feedback, Paola!