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Probabilmente avete già visto questa fotografia. È stata scattata lo scorso gennaio nella Grande barriera corallina australiana. L’ha realizzata il fotografo Kristian Laine, mentre nuotava in apnea vicino a Lady Elliot Island (AUS) per fare un reportage. Probabilmente avete già visto questa fotografia perché in pochi giorni ha fatto il giro di numerose testate giornalistiche e ha catturato l’attenzione dei ricercatori di tutto il mondo.
D’altra parte non passa certo inosservata. Chi ha mai visto una Manta rosa? Così rosa da essere praticamente fucsia per giunta? Senza dubbio non molte persone visto che dal 2015, l’anno in cui è stata scoperta dai biologi del Project Manta australiano, è stata individuata meno di dieci volte. Di questa Manta si sa ben poco. È un maschio. È largo circa 3 metri e mezzo. Ha un nome: si chiama Manta Ispettore Clouseau in omaggio alla Pantera Rosa. La domanda è: si tratta di un esemplare unico o ne esistono di più? Mistero. A oggi pare che nel mondo ci sia solo Clouseau. I veterinari inizialmente sospettavano che la Manta fosse affetta da un’infezione della pelle. Poi hanno supposto che la pigmentazione fosse dovuta all’alimentazione a base di alghe sature di beta carotene, le stesse che rendono rosa le piume dei fenicotteri. Ora, un gruppo di ricerca della Nicholls State University della Louisiana, sostiene invece che il suo colore rosa e nero sia dovuto molto probabilmente a una mutazione genetica simile all’eritismo, una sorta condizione congenita di arrossamento anormale della pelle.
Le Mante sono Pesci cartilaginei appartenenti alla famiglia Myliobatidae. Possono raggiungere i 7 metri di larghezza e arrivare a pesare più di una tonnellata. Fino a qualche decennio fa erano Animali molto temuti quanto sconosciuti. Avevano una pessima fama. Erano soprannominate Diavoli di Mare. Come spesso succede però, passata la paura, abbiamo trovato un modo per sfruttarle. La richiesta delle loro cartilagini e delle branchie da parte della medicina cinese ha portato infatti ad un incremento della cattura che ne ha velocemente diminuito il numero. L’allarme per il rischio di estinzione di questa specie ha portato ad una serie di restrizioni, ponendole sotto il controllo della Cites. Ma naturalmente non basta. Le Mante crescono molto lentamente e la maturità sessuale arriva tardi. Questo determina un basso tasso di riproduzione. Shark Savers, un’organizzazione che si batte per la difesa degli Squali, ha recentemente diffuso un dettagliato rapporto sui numeri relativi alle Mante in tutto il mondo.
Nelle Filippine, negli ultimi anni, il numero si è ridotto del 50%. Lo stesso è avvenuto in Perù e in Equador.
150 mila sono le Mante che sono state uccise nel 2019.
Unica nota positiva? Un recente sondaggio effettuato su abituali acquirenti dei mercati cinesi ha calcolato che il 67% degli intervistati, una volta informati del declino di questa specie ha dichiarato che sarebbe disposto a rinunciare o ridurre il consumo di branchie di Manta. Ecco perché abbiamo il dovere di continuare a informare.
Francesco Cortonesi
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