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Fonte Radiotelevisione Svizzera
Audiointervista di Silvia Finali al musicologo Dario Martinelli
Cos’è la Zoomusicologia, di cosa si occupa? La scopriamo nell’incontro con Dario Martinelli, docente di Musicologia e Semiotica presso l’Università di Helsinki e di Kaunas, autore di numerosi articoli e studi, nonché del saggio ‘Quando la musica è bestiale per davvero – studiare e capire la zoomusicologia’ pubblicato recentemente da Aracne editrice. Scoprila e capirla dunque, per ripensare la comunicazione sonora, l’arte in generale, ed anche il nostro modo di guardare il mondo.
“Ripensare gli animali è necessario. Chi siamo noi? E chi sono gli altri? Oggi, noi siamo molti più individui di un secolo fa. Noi siamo anche le donne, gli omosessuali, gli aborigeni australiani, i pigmei dell’Africa centrale, le persone con deficit mentale. Ieri eravamo molti meno, e domani saremo altri ancora, compresi altri animali”
D.M.
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Chi si approccia all’altro con curiosità e interesse ha spesso potuto constatare che il senso estetico è fortemente insito anche nella vita degli altri animali.
Conosciamo i vari rituali e le danze d’amore, abbiamo potuto ammirare l’uccello del paradiso impegnato a fare addirittura le prove per la sua esibizione amorosa, l’abbiamo visto pulire il ramo dove la sua bella si dovrà accomodare e mettere petali di fiori sulla pista da ballo.
Ma certamente ci saranno anche tanti altri comportamenti ispirati ad un altrettanto valido senso estetico ed artistico che noi non sappiamo riconoscere ed apprezzare perché vogliamo presuntuosamente giudicare sempre ed unicamente col nostro metro.
La musica invece pare essere veramente un linguaggio universale, perché si compone comunque sempre di note, di pause e di intervalli, sia che si tratti del canto di un uccello o di una balena, o di una canzone che noi umani possiamo cantare o suonare.
Forse per questo riesca a mettere in comunicazione individui così diversi, ed è quindi un mezzo estremamente importante perchè può fortemente contribuire a far riconoscere finalmente gli altri animali come persone dotate di un’interiorità altrettanto valida della nostra.
Non dimenticherò mai come la cagnolona che viveva con me mi chiedeva letteralmente di suonare la chitarra per lei, io facevo quell’arpeggio che le piaceva tanto e lei, dopo aver girato su se stessa più volte, si accoccolava beata.