DOSSIER: Antispecisti di destra?


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La destra e l’antispecismo: si propone un dossier per chiarire dal punto di vista politico, filosofico ed etico l’assurdità di un accostamento simile.


Dossier: “Antispecisti di destra?”

 36 pagine, A5, B/N, anno 2010
formato .pdf (peso: 595 Kb)
Autori: Luca Carli, Adriano Fragano
Edizioni Veganzetta


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31 Commenti
  1. Carlo ha scritto:

    mi dispiace, ma sono fortemente in disaccordo con l’articolo e con il dossier.

    probabilmente l’estrazione politica di chi scrive è troppo distante dalla c.d. destra per sapere che non esistono solo le destre conservatrici e reazionarie.

    così come con il termine sinistra non si intende necessariamente una politica marxista… con destra si intende una pleiade di dottrine, di idee, di spunti e di opinioni politiche estremamente varie.

    esistono – per citare alcuni esempi – una destra liberale (leggendo Locke si possono trovare prodromi di antispecismo) ed una destra repubblicana (Giuseppe Mazzini ne è stato un celebre esponente); in entrambi i casi il cuore della politica è l’etica della libertà, ed in entrambi i casi chiaramente in linea con l’etica antispecista.

    di sicuro questi due esempi di pensiero politico c.d. di destra (ce ne sono molti altri, da Nietzsche ad Alain de Benoist e Konrad Lorenz) si sposano meglio con l’antispecismo rispetto alla dottrina marxista, dove la dissoluzione delle classi viene cercata nella loro identità artificiale (non può esistere un concetto che vada oltre la specie, se si resta ancorati alle classi sociali: non sono mai esistite mucche proletarie o cinghiali borghesi).

    ed è ancor più sicuro che si sposino meglio rispetto alle dottrine politiche cristianodemocratiche, trasversali (e fortemente presenti a sx in tutta l’europa) ideologicamente speciste.

    trovo quindi estremamente contraddittorio e miope il voler rinchiudere una posizione etica all’interno di una posizione politica, e ancora più contraddittorio volerla confinare in un’intera area politica (per esclusione, in questo caso) concetto più stretto e fragile.

    sostenere che l’antispecismo non sia “di destra” ritengo sia sbagliato quanto sostenere che sia “di sinistra”.

    questa è la mia opinione da antispecista (con idee politiche liberali e forti simpatie per le teorie della decrescita serena), in attesa che le categorie destra/sinistra si esauriscano definitivamente per lasciare spazio a categorie più sensate ed attuali.

    3 Aprile, 2012
    Rispondi
  2. Veganzetta ha scritto:

    L’analisi di Carlo è senza dubbio interessante, ma è necessario ancora una volta sottolineare che la questione destra-sinistra e antispecismo non è questione che si possa liquidare rintracciando nel pensiero di autori di destra punti di contatto con l’antispecismo e nel contempo evidenziando le distanze dallo stesso di pensatori di sinistra. La realtà è molto più complicata innanzitutto perché sempre e comunque si ha a che fare con pensieri antropocentrici (sia di destra che di sinistra), e ciò ci porta a considerare la questione (o meglio la diatriba) sotto un altro punto di vista molto più generale: cosa contraddistingue l’idea della destra e cosa l’idea della sinistra? E quali delle due sono possibilmente compatibili con il pensiero antispecista?
    E’ vero che se consideriamo la questione animale non si può certo dire che le società, le istituzioni, i partiti e i movimenti di sinistra siano stati migliori di quelli di destra: la storia della nostra specie è costellata di testimonianze che dimostrano la crudeltà con cui le popolazioni umane hanno trattato – e trattano – le altre popolazioni di viventi a prescindere dal tipo di società e orientamento politico.
    Il punto focale della questione è l’idealità, o meglio l’idea: quali sono i fondamenti etici della destra, e quali quelli della sinistra? Il tutto evitando declinazioni politiche, modelli sociali, economici e culturali che tali idee hanno saputo produrre nel tempo.

    Ciascuno può avere una sua interpretazione a riguardo, nel dossier “Antispecisti di destra?” riportiamo la definizione che un intellettuale di destra (Marcello Veneziani) fa della destra e della sinistra:

    Diciamo subito che in effetti si sono confuse destra e sinistra, negli ultimi tempi. Però, a voler essere più precisi, quello che distingue oggi la destra dalla sinistra è che la destra crede molto alle radici, ai valori di un radicamento, mentre la sinistra crede molto ai valori di liberazione, di emancipazione.
    Credo che questo sia lo spartiacque (1)

    Ma si può ricorrere ad altri intellettuali che si sono occupati della problema della definizione di destra e sinistra. Alla domanda di quali qualità dovrebbe avere un uomo politico di sinistra (non che ci interessi minimamente come deve essere un politico di sinistra, ma la citazione può essere utile per chiarire i concetti di cui si sta discutendo), Norberto Bobbio in un’intervista rispose:

    Io ritengo che il politico di sinistra deve essere in qualche modo ispirato da ideali, mentre il politico di destra basta che sia ispirato da interessi: ecco la differenza. (2)

    O anche nel suo libro “Destra e sinistra” (3) Bobbio indica sostanzialmente i due concetti di base che scindono la visione della società in due parti: la sinistra cerca sul piano morale e politico ciò che rende gli uomini uguali o ciò che può ridurre le disuguaglianze; la destra pensa che le disuguaglianze siano ineliminabili e anzi che non se ne debba necessariamente auspicare la soppressione ( http://metaclub.blogspot.it/2007/10/che-cosa-significa-essere-di-destra-o.html ).
    Il concetto di uguaglianze e disuguaglianza nel caso del pensiero classico di destra e di sinistra ovviamente è solo limitato alla sfera dei diritti umani, ma ci sono delle lodevoli ed interessanti eccezioni (come gli esponenti della Scuola di Francoforte e molti altri pensatori europei per quanto riguarda la sinistra), questo però non ci deve fermare nel considerare quale delle due concezioni della società possa essere idealmente più vicina alla filosofia antispecista: secondo noi, l’idea dell’uguaglianza, del rinnovamento, dell’emancipazione e della liberazione di sinistra è quella concettualmente più vicina. E questo non per una qualsiasi volontà di apparentamento o avvicinamento a partito politici, ma solo per una esigenza di chiarezza e per una indispensabile presa di posizione.

    Per quanto riguarda il mare magnum del panorama politico e culturale che esiste tra la destra e la sinistra, tutto dipende dal concetto che abbiamo di uguaglianza e giustizia: il confine è labile e ampiamente modificabile, per cui uno stesso autore può essere considerato di destra da alcuni e di sinistra da altri. Lo stesso Bobbio nella sua analisi ammette l’esistenza di questo confine mobile, che a maggior ragione sussiste in una società multiforme e complessa come la nostra, dove tutto si mescola e non esistono tinte forti e decise, ma infinite sfumature. I due concetti quindi si compenetrano e inoltre bisogna tener conto del fatto che da sempre gli estremi tendono a somigliarsi. Ecco il motivo dei molti problemi identitari non solo in ambito antispecista.

    Concludendo: se l’antispecismo tende a una nuova società rivoluzionata in cui i modelli esistenti non saranno più considerati validi perché si tende a costruire una società libera e orizzontale, i richiami etici e filosofici non possono che provenire da istanze che tendono a conservare, a preservare e a considerare la disuguaglianza non un arricchimento e un valore, ma una discriminazione. Il fatto che questo dualismo non ben definito venga chiamato destra e sinistra non ha alcuna importanza, perché se l’aspirazione alla liberazione dell’Umano e dell’Animale, all’emancipazione degli individui (chiunque essi siano) e la loro completa realizzazione, se la lotta contro il dominio e la logica del diritto del più forte si chiamassero “destra”, allora è ovvio che idealmente l’antispecismo sarebbe vicino alla destra.

    Note:

    1) RAI Educational – Enciclopedia Multimediale delle Scienze Filosofiche, Il Grillo (5/12/1997) Marcello Veneziani: I valori nella cultura di Destra,
    http://www.emsf.rai.it/grillo/trasmissioni.asp?d=33.
    2) Tratto dall’intervista “Che cos’è la democrazia?” – Torino, Fondazione Einaudi, 28 febbraio 1985
    http://www.emsf.rai.it/aforismi/aforismi.asp?d=28
    3) Norberto Bobbio, Destra e sinistra. Ragioni e significati di una distinzione politica,
    Donzelli editore, Roma 2004

    19 Aprile, 2012
    Rispondi
  3. animal ha scritto:

    Ma Carlo…da quando Nietzsche è assimilabile alla destra? Suvvia…non facciamo confusione. Nietzsche rifugge a questa antinomia, semplicemente perchè fu un libero pensatore, con buona pace del nazismo che ne rivendicò la filiazione…

    30 Ottobre, 2012
    Rispondi
  4. Carlo ha scritto:

    @Veganzetta: concordo con la tua conclusione.

    Detto questo.. rimango alquanto perplesso dalle definizioni di Veneziani e Bobbio, mi sembrano un po’ troppo antiche: da guerra fredda.
    Mi trovo di più nel pensiero di Veneziani esposto al link che hai postato.
    Le differenze che sottolinei tu tra destra e sinistra a me sembrano più adatte ad un confronto conservatori/progressisti che ad un confronto destra/sinistra.

    Ma la dicotomia destra/sinistra non si limita a questo… e continuo a sostenere che incasellare l’antispecismo in un’area politica sia errato e dannoso.
    Se, per fare un parallelo, chi si è battuto contro il razzismo (vale per ogni forma di discriminazione) avesse cercato di collocarlo in un’area politica.. avremo ancora l’apartheid.

    Temo anche che i due concetti siano validi solo in quanto relativi e posti in un contesto cultural-geografico: in un contesto di egemonia di sinistra è spesso il pensiero di destra a collocarsi in un ambito rinnovatore centrato sul valore di libertà, e viceversa.

    Concordo anche sull’osservazione che la divisione politica sia comunque sempre stata antropocentrica, e proprio in tal senso non riesco a persuadermi che si possa collocarvi l’antispecismo. Sono due cose molto differenti.

    A mio parere se vogliamo cercare una collocazione politica per l’antispecismo, questa va cercata nei movimenti storici che si sono opposti al razzismo e al sessismo… minoritari e trasversali a tutte le ideologie e a tutte le dottrine.

    Resta un dibattito molto interessante, così come è interessante il dossier a leggerlo nuovamente dopo tanto tempo, ma temo sterile e viziato – se mi posso permettere – dal desiderio di poter congiungere un ideale politico con un ideale etico.

    Detto in estrema sintesi: non sono affatto persuaso della necessità di una “indispensabile presa di posizione”. Già ne abbiamo tante di cose da fare… ;)

    @animal: obiezine accolta! Di certo Nietzsche non era un conservatore nè un liberista :P
    Fa sorridere solo l’idea…
    Di fatto però i semi delle sue idee si trovano nell’illuminismo liberale e si articolano nell’alveo dell’individualismo, caratteristica comune a praticamente tutte le ideologie di destra e a nessuna idelogia di sinistra (correggetemi se sbaglio).

    Però ti do ragione.. questo forse è troppo poco per definirlo di destra, e in questo mi appello al confine mobile di cui parla Veganzetta :)
    Di sicuro è stato ‘abusato’ da entrambe le parti: ma il suo pensiero sicuramente rifiuta qualsiasi etichetta o qualsiasi catalogazione.

    Nel riferirmi a lui mi riferivo essenzialmente alla sua concezione etica che – per quanto non possa sovrapporvisi – trovo abbia ispirato più le ideologie di destra che quelle di sinistra.
    Ma è una questione sicuramente secondaria oltre che assai nebulosa.

    30 Ottobre, 2012
    Rispondi
  5. Veganzetta ha scritto:

    Ciao Carlo,

    Per prima cosa Veneziani stesso concepisce ancora una differenza tra destra e sinistra, sicuramente più labile rispetto a quella di Bobbio (e dati i tempi non potrebbe essere altrimenti), ma ben precisa. Cerca di traslare il tutto in uno confronto tra conservatorismo e progressismo. In ogni caso volendo considerare la contrapposizione storica (quella “da guerra fredda” come dici tu) tra destra e sinistra, o quella più attuale “alla Veneziani”, l’antispecismo è ideologicamente contrario alla visione della destra.
    Nessuno vuole incasellare l’antispecismo in una precisa ideologia politica. Anzi. ma il nostro intento è solo quello di evidenziare come sia impossibile che si possa essere al contempo antispecisti e politicamente schierati “a destra”, sia che si parli di pensiero classico di destra, sia che si parli di conservatorismo.
    L’antispecismo auspica un cambiamento rivoluzionario della società e non certo per mantenerne tradizioni e posizioni, ma per destrutturarla e ricostruirla in maniera orizzontale ed egualitaria. Quindi non una restaurazione, ma una nuova struttura sociale sicuramente diversa da quella passata. E quindi nemmeno una riforma della società, pertanto prende le distanze anche dal pensiero “di sinistra” come lo intende Veneziani.
    Per tali semplici motivazioni tentare di cercare una collocazione politica per l’antispecismo è inutile e anche un po’ superficiale, ciò però non deve impedirci di specificare a chi o a che cosa l’antispecismo sicuramente non può essere accostato.

    30 Ottobre, 2012
    Rispondi
  6. Ylenia ha scritto:

    Perché essere di sinistra vuol dire esser santi?! Io son di destra. Sono fascista e non lo nascondo. Eppure sono antispecista e fruttariana! Il 99% delle persone con cui spesso e volentieri mi trovo a confrontarmi sono buonisti sinistroidi senza arte né parte… che condannano un connazionale, demoliscono e denigrano (e poi si lamentano della mala gestione politica e sociale) la propria Nazione, rendendo il concetto stesso di Nazione un qualcosa di obsoleto in nome della tanto amata dal NWO globalizzazione. Condannano gli italiani, insultano, denigrano e poi si fanno accondiscendenti e misericordiosi con gli extracomunitari! Io non denigro nessuno, ritengo sia opportuno che ognuno resti a casa propria. Non c’è nulla di bello né divertente nella mescolanza culturale. Anzi. Come si può vedere, avvengono solo danni! Se i sinistroidi fossero veramente antispecisti come dicono… beh… ne converrebbero con me che sarebbe meglio (tanto per fare un esempio) insegnare all’africano a coltivarsi le patate invece che portargliele e renderlo quindi DIPENDENTE dalla nostra santa mano “evoluta”…. ecco che l’africano, giustamente incazzato, emigra nella nostra Nazione e pretende la pappa pronta… aiutate la gente nel proprio Paese invece di fare i buonisti! Poi ci son quelli che si nascondono dietro il… eh… ma noi italiani siamo un popolo di migranti! Come possiamo ora discriminare gli altri?! Cocchi belli… noi italiani quando emigravamo, non avevamo né sussidi, né tasse pagate, né sovvenzioni, né case popolari, né niente di niente! E poi… mi volete dire che esser di destra significa non poter essere antispecisti?! E quelli che la pensano alla “sinistra” che sono?! Gente che mette al ghetto chiunque la pensa diversamente da loro! Io almeno esprimo la mia opinione e ascolto quella altrui senza partir di insulti! Le soluzioni ragionevoli esistono, basta solo saperle trovare… mi viene sempre in mente quando faccio ‘sti discorsi una vignetta della pagina “Comunisti…dove? Dove?” che più o meno era così: una ragazza indiana dice: “mio marito dovrà essere indiano ed induista”, l’italiota comunista risponde con un sorriso: “ottimo! Bravissima! Le culture vanno rispettate e protette! W l’induismo!” poi c’è l’araba che dice: “mio marito dovrà essere musulmano e arabo!”… “brava!!! Giusto!! Le culture vanno preservate! W l’islam”… poi arriva l’italiana: “mio marito dovrà essere italiano e cattolico”… “AAAAH, RAZZISTAAA, XENOFOBAAA, RETROGRADAAA, L’AMORE NON HA RAZZA, NON HA RELIGIONE NE’ NAZIONALITA’!! VERGOGNAAA” con faccia da iena :D cosa vi fa pensare questo?! Chi sono gli specisti?! ;)

    17 Febbraio, 2014
    Rispondi
    • Veganzetta ha scritto:

      Ylenia tu puoi essere quello che vuoi, ma o sei fascista o sei antispecista. Nessuno ha mai detto che essere di sinistra equivalga a essere antispecisti, di sicuro se si è fascisti non lo si è. La tua idea di italiano è alquanto distorta (come del resto anche la tua idea di antispecismo). L’antispecismo è un’ideologia egualitaria, quindi non può essere di destra, perché secondo l’ideologia di destra non abbiamo tutti gli stessi diritti fondamentali, il tuo stesso post lo dimostra ampiamente. Le idee libertarie di sinistra sono vicine all’antispecismo, altro paio di maniche è il comportamento di chi si definisce di sinistra e l’antropocentrismo spessissimo queste persone dimostrano. Quindi tu sei animalista e fruttariana al 99%, ma non sei antispecista. O cambi idea, o te ne fai una ragione.

      17 Febbraio, 2014
      Rispondi
  7. Francesco ha scritto:

    Condivido quanto affermato sopra da Carlo. Tra l’altro altrove, in una rivista “anispecista”, ho letto assurdità come “se si è antispecisti non si può non essere comunisti”. Ma vogliamo scherzare?

    18 Febbraio, 2014
    Rispondi
  8. Veganzetta ha scritto:

    Ciao Francesco, Veganzetta non è responsabile di quello che viene scritto in altre riviste o siti web.

    Per chiarire quanto esposto si ripubblica di seguito uno stralcio di un commento fornito tempo fa che forse non hai letto:

    “Nessuno vuole incasellare l’antispecismo in una precisa ideologia politica. Anzi. ma il nostro intento è solo quello di evidenziare come sia impossibile che si possa essere al contempo antispecisti e politicamente schierati “a destra”, sia che si parli di pensiero classico di destra, sia che si parli di conservatorismo.
    L’antispecismo auspica un cambiamento rivoluzionario della società e non certo per mantenerne tradizioni e posizioni, ma per destrutturarla e ricostruirla in maniera orizzontale ed egualitaria. Quindi non una restaurazione, ma una nuova struttura sociale sicuramente diversa da quella passata. E quindi nemmeno una riforma della società, pertanto prende le distanze anche dal pensiero “di sinistra” come lo intende Veneziani.
    Per tali semplici motivazioni tentare di cercare una collocazione politica per l’antispecismo è inutile e anche un po’ superficiale, ciò però non deve impedirci di specificare a chi o a che cosa l’antispecismo sicuramente non può essere accostato.”

    18 Febbraio, 2014
    Rispondi
  9. Peter Charles ha scritto:

    scusate ma questo articolo è sbagliato a valle (per dirlo alla Zappa: è come parlare di musica o ballare d’architettura), per favore non si può parlare di Antispecismo se rientra più nelle idee di destra o di sinistra, semplicemente perchè non c’entra con nessuno dei due ideali, è un altra prospettiva che esclude a priori qualsiasi forma di discriminazione e/o separazione dualistica, quindi fatemi il piacere di andare oltre, come dice Ylenia (anche se inspiegabilmente fascista!) l’Amore è incondizionato e soprattutto incondizionabile e l’Antispecismo è quello che abbraccia la natura ed ogni forma di vita senza condizionamenti, quelli sono frutto della nostra labile mente ingabbiata appunto da nazionalismi, religioni, divisioni politiche e frammentazioni varie sta a noi aprire con il Cuore le gabbie che ci impediscono di ampliare la prospettiva.

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    7 Aprile, 2014
    Rispondi
    • Veganzetta ha scritto:

      Ciao Peter,
      Prima di tutto grazie per il tuo commento.
      Sei però tu che compi un errore iniziale che inficia tutto il ragionamento: l’antispecismo non ha mai parlato di amore per gli Animali. La questione non è l’amore, ma la giustizia, la compassione e l’empatia. Possiamo non amare gli Animali, non è questo il punto ma dobbiamo rispettarli. Pertanto in considerazione del fatto che l’antispecismo è una filosofia egualitaria: siamo tutte/i uguali nel nostro fondamentale bisogno di libertà, possiamo quindi parlare dell’impossibilità di conuigare l’antispecismo con filosofie o orientamenti politici reazionario, conservatori o che fomentano la discriminazione. Ciò non vuol dire affatto che l’antispecismo sia da ascrivere ad una certa parte politica, ma che di sicuro non può essere mescolato con chi crede che esista qualcuno con più diritti degli altri. Questo è tutto.

      7 Aprile, 2014
      Rispondi
  10. Davide ha scritto:

    D’accordo con l’ultima definizione di Veganzetta sull’antispecismo: non c’è necessariamente da amare, c’è da rispettare, in quanto tutte le altre specie animali oltre la nostra esigono rispetto.
    La mia personale visione dell’antispecismo può non andare di pari passo con l’idea di condivisione del mondo o di condivisione della vita quotidiana con gli animali; in un ipotetico universo parallelo a questo, antispecista però, riesco tranquillamente ad immaginare l’umanità totalmente separata ed isolata dalle altre specie, quindi non servendosene e non sfruttandole in alcun modo, rispettando i loro territori e nemmeno interessandosene. Non ci sarebbe affatto amore, semplicemente rispetto in quanto nasciamo sulla terra con diritti inalienabili di qualsiasi specie si parli.
    In quanto all’argomento trattato dall’articolo, il vero argomento del post, pur essendo una persona che autodefinisce sé stessa di sinistra, trovo che ci sia un errore di fondo sui veri elementi etici ideologici di destra, totalmente distorti dagli eventi e dalle persone che si sono riconosciute in essi nell’ultimo secolo, distorcendo l’ideologia non solo nelle persone che si riconoscono in ideali di sinistra, ma nelle persone che ormai aderiscono ai nuovi ideali distorti di destra non essendo nemmeno in grado di riconoscere questa distorsione della realtà, ormai avvenuta e quindi radicata nella società.
    Certo concordo con il riconoscimento dell’uguaglianza umana avanzato da Ylenia, grazie al quale l’insegnamento di “scoperte” evolutive a nuclei umani geograficamente ed evolutivamente retrogradi però non debba necessariamente escludere il fenomeno dell’emigrazione e dell’immigrazione: tra la conservazione di una coscienza e di un unità nazionale nonostante lo scambio culturale e la conservazione di una coscienza e di un unità nazionale per mezzo del totale rifiuto di un continuo scambio culturale c’è una gran bella differenza (si veda come la Germania, dal dopoguerra ad oggi, sia diventata l’unico vero stato europeo in sella al costante progresso, finendo per dominare sul resto dell’Europa, e non ricordo affatto che, in questa porzione di tempo, la Germania abbia mai negato l’ingresso ad altre etnie, culture e popolazioni, addirittura il contrario, riuscendo tuttavia a conservare e mantenere la propria indipendenza culturale, popolare e di unità nazionale per collettiva coscienza storica).
    Peter Charles parla saggiamente quando avanza l’evidenza che, se tutte le persone, su questa terra, avessero una coscienza antispecista, tutto il sistema sarebbe rivoluzionato di fondo: la visione antispecista abolisce completamente odierna dualistica visione politica.
    Tornando al punto principale e detto ciò, rimarco il fatto che sono sicuro sia errato definire gli ideali di destra lontani ad un’etica antispecista in quanto gli ideali considerati sono ideali distorti e traviati dall’odierna idea di destra, la quale a mio parere non rispecchia lontanamente la natura degli ideali di destra. La bilancia probabilmente pende da una parte piuttosto che da un altra a causa di un errore di valutazione di uno dei due pesi confrontati.

    30 Maggio, 2014
    Rispondi
  11. Peter Charles ha scritto:

    @ Veganzetta: premesso ed assodato che remiamo nella stessa direzione, ovvero quella della liberazione animale, quindi le nostre critiche non possono che essere costruttive.
    Detto questo, ripeto: L’Amore concerne giustizia, empatia e compassione. Da qui, non trovo opportuno separare le cose, quando mi dite che è una questione di giustizia e non d’amore è come se mi diceste che ci vuole buon senso e non intelligenza, come se le due cose non fossero correlate (può applicarsi del buon senso senza intelligenza?)

    E poi… il titolo: Dossier: Antispecisti di Destra? per la parcondicio perchè no, Dossier: Antispecisti di Sinistra? Capite il mio sfogo?
    Non posso assolutamente accettare che una parola col suffisso “anti-” venga catalogata in una o l’altra parte di un qualsiasi dualismo.
    Spero d’esser stato più esaustivo.

    Grazie e saluti “Anti” a tutti
    laverabestia.org

    30 Maggio, 2014
    Rispondi
    • Veganzetta ha scritto:

      Chi lo dice che l’amore concerne giustizia?
      Non è affatto vero: per amore si sono commesse delle ingiustizie terribili.
      La giustizia prescinde i sentimenti: si deve essere giusti anche con chi non sopportiamo, o detestiamo, o chi chi ci ripugna, ma è sempre un soggetto che deve essere trattato giustamente.
      L’amore concerne compassione ed empatia, forse, ma compassione e empatia si possono provare anche per chi non amiamo, o odiamo o detestiamo. L’antispecismo non è amore, e non c’entra nulla con l’amore, già si è detto varie volte.
      Nessuno o quasi ama gli Scarafaggi, eppure anche loro hanno diritto a una vita degna e libera, visto che non proviamo amore per loro dovremmo sterminarli come facciamo ora? la risposta è ovviamente no.
      mediante il tuo assunto bisogna pensare che si prova empatia, compassione e quindi si anela alla giustizia solo nei confronti di chi amiamo, questo è limitante e anche – in fin dei conti – specista.

      Dossier: il titolo è stato ideato perché il dossier parla delle note infiltrazioni della destra in ambito antispecista. Nel documento si spiega per quale motivo è impossibile che il pensiero della destra storica possa essere antispecista. Non si difende il pensiero della sinistra, ma si analizza solo come alcuni assunti di base, alcuni principi siano con esso condivisibili, molti altri no. Ciò significa che collaborazioni con realtà di sinistra che lottano per questioni di uguaglianza sociale in ambito umano, sono possibili per via di un impianto ideologico di base che è per alcuni aspetti compatibile, con la destra questo non accade. Nessuno ha detto che l’antispecismo è comunista, anarchico o altro… Questo su Veganzetta e Manifesto Antispecista è sempre stato chiaro. Per maggiori info: http://www.veganzetta.org/?p=451

      30 Maggio, 2014
      Rispondi
      • Josue Isaias ha scritto:

        Nessuno o quasi ama gli Scarafaggi, del resto ogni scarrafone è bello a mamma sua !!!
        Io invece amo le formiche, infatti dove passo con le mie scarpe tengo uno spazzolone per allontanarle tutte dai miei passi, in perfetto Ahimsa style ovvero il non recare danno alla vita: non danneggiare tutti i tipi di vita, umana, animale o qualsiasi altro essere che abita corpi viventi. I santi giainisti scoprirono che inalando distruggono la vita degli organismi che si trovano nell’aria. Essi filtrano quell’aria tramite un pezzo di stoffa. Naturalmente i laici lo troverebbero difficile, e ne sono esentati. Questo atteggiamento è basato sull’idea della potenziale uguaglianza di tutte le anime. La non-violenza deve essere praticata nelle azioni e nelle parole.

        17 Ottobre, 2015
        Rispondi
        • Veganzetta ha scritto:

          Grazie Josue per il tuo commento che però non si comprende che attinenza possa avere con il dossier “Antispecisti di destra?”.

          17 Ottobre, 2015
          Rispondi
  12. Veganzetta ha scritto:

    @ Davide: a breve una risposta al tuo commento

    30 Maggio, 2014
    Rispondi
  13. Peter Charles ha scritto:

    E’ bene chiarire una cosa altrimenti gli equivoci continueranno a lungo.
    Ovviamente l’amore è un concetto troppo astratto e relativo per trovare facilmente punti d’accordo, ma proviamoci:
    1) perchè mi dai dello specista ritenendo che io applichi la giustizia “solo nei confronti di chi amo”. Come vedi sei tu che dai per scontato che io ami solo una o alcune specie/categorie/persone.
    Per me la giustizia non prescinde affatto i sentimenti, forse prescinde quelli falsi legati all’ego, cioè credere in modo fuorviante che si ama ciò che ci appartiene, del tipo: io amo MIA moglie, MIO figlio, la MIA auto, ecc.. ecc.. ma nel momento in cui un Uomo si accorge che nulla gli appartiene ma che è lui stesso ad appartenere alla terra, o ama in modo incondizionato tutto il creato o continua ad amare ciò che è “Suo”: il nulla di fatto
    Scusa Veganzetta, avevi conquistato molti punti di stima da parte mia, ma se continui a dirmi che l’amore non centra con la giustizia sarò costretto a ricredermi.

    P.S.: non intendo commentare ulteriormente questo articolo, il che non vuol dire che voglia chiudere l’interessante dialogo, sarei felice di prolungarlo su laverabestia.org cui invito caldamente tutti gli antispecisti ad iscriversi ed eventualmente contattarmi.

    L’Amore è una dittatura… …impostaci dalla Libertà!
    Buona vita ;)

    30 Maggio, 2014
    Rispondi
    • Veganzetta ha scritto:

      Ciao Peter Charles,

      Come ben dici tu “l’amore è un concetto troppo astratto e relativo per trovare facilmente punti d’accordo”, e su questo concetto tu vorresti impostare un senso e un sistema di giustizia?
      Nessuno ti dice che sei specista, lo è il concetto che hai espresso.
      Tu estendi il tuo concetto di amore a chiunque, ma questo esercizio è ancora più astratto dell’estendere il concetto di giustizia a tutti, e non si capisce perché si debba fare un esercizio del genere, per non limitarsi solo a dire che si deve trattare con giustizia chiunque, a prescindere dai sentimenti che si provano.
      Il “creato” per l’antispecismo non esiste. Nessuno ha creato nulla: non esiste un creatore né delle creature. Forse è questo il vero nocciolo del problema.
      Siamo in questo luogo per parlare e confrontarci su questioni molto importanti: gli attestati di stima o i punti centrano poco o nulla.

      Non si capisce perché si debba proseguire una discussione nata qui su un altro sito web, e questo senza nulla togliere al lavoro eccezionale che fa laverabestia.org

      Buona vita pure a te.

      31 Maggio, 2014
      Rispondi
  14. Veganzetta ha scritto:

    @ Davide

    La condivisione del pianeta non è un’idea, è semplicemente un fatto, una realtà inalienabile. L’Umano non ha fatto altro che separarsi fino ad oggi dal resto dell’animalità e della natura tutta costruendosi spazi artificiali e luoghi materiali e immateriali (come questo) alieni alla naturalezza del resto del mondo. Volenti o nolenti siamo permeati dall’animalità perché ne siamo parte integrante, e facciamo parte di una fitta e complessa trama di relazioni e rapporti che ci permettono semplicemente di esistere, e che in gran parte non comprendiamo. La nostra presunzione è quella di poter controllare un tutto che ci contiene, come se una sola cellula potesse governare un intero organismo senza distruggerlo. Un futuro antispecista dovrà essere molto diverso da ciò che ora le nostre menti addomesticate dall’antropocentrismo possono concepire, di sicuro sarà un futuro di compenetrazioni e di scambi continui e paritari con altri esseri senzienti e viventi che esistono – come noi – su questo pianeta.
    Gli elementi ideologici della destra possono essere stravolti e interpretati come si crede, come del resto può accadere – ed è accaduto – con quelli di sinistra, però la destra è e rimane espressione del conservatorismo. Quindi anche se volessimo essere per assurdo favorevoli a un concetto di antispecismo trasversale, non troveremmo nell’ideologia conservatorista e tradizionalista nessun tipo di connessione con un’idea che si propone di trasformare e ricostruire totalmente una società come la nostra. E’ per tale motivo che non è possibile alcun punto di unione con il pensiero di destra, come non lo è nemmeno con altri tipo di pensieri che seppur rivoluzionari, risultino spiccatamente antropocentrici. Non si tratta di far pendere una bilancia, si tratta di prendere da ogni esperienza sociale, politica e filosofica passata ciò che è utile alla maturazione del pensiero antispecista, e questo è possibile solo se si considerano idee e filosofie che siano compatibili con i fondamenti antispecisti.

    12 Giugno, 2014
    Rispondi
  15. Cori ha scritto:

    antispecista di destra è di suo un paradosso, denota una profonda incoerenza di cui i comuni mortali sono affetti. Se andiamo ad approfondira l’intento profondo che muove tutto il movimento di destra è il dominio del più forte sul più debole, la supremazia dell’uomo sulla donna(ruoli di genere sessuale ben distinti), la supremazia della razza bianca sulle altre sopratutto quella nera e (già la parola razza la dice lunga), certe categorie di persone e soprattutto l’animale nato a servizio dell’uomo, la salvaguardia delle tradizioni familiari, culturali, religiose a descapito di cambiamento e rivoluzioni, la fissità e la chiusura di margini e frontiere ecc. Come può definirsi chi sostiene i valori di destra antispecista? A mi avviso ci sono solo due possibilità, la prima che è schizofrenico, la seconda che crede di essere di destre invece è un anarchico di nascita….c’è ne sarebbero altre due: è un antispecista a parole, quindi di facciata per raccogliere simpatie e consensi oppure è un anarchico infiltrato tra le fila dei neo fascisti.

    18 Settembre, 2015
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    • Veganzetta ha scritto:

      Forse Cori è più facile che sia vera una terza possibilità, ossia che chi si reputa antispecista e di destra, non conosca affatto il significato e i valori dell’antispecismo.

      23 Settembre, 2015
      Rispondi
  16. Ivana ha scritto:

    Destra, sinistra che importanza ha? Pensate che agli animali interessi qualcosa se siamo di destra o di sinistra? Le ideologie tutte hanno fallito sempre e portato al loro massacro, hanno fallito le ideologie di destra e quelle di sinistra per quanto riguarda la questione animale perchè entrambe sono antropocentriche e hanno messo sempre al centro gli interessi umani e la storia ce lo racconta. Non è con le ideologie che si salvano gli animali ma con i fatti. Un uomo di sinistra non è assolutamente migliore di uno di destra, l’uomo migliore è colui che prova empatia, solidarietà e compassione nel confronto degli ultimi tra gli ultimi, gli altri animali e contribuisce al loro salvataggio innanzi tutto non mangiandoli. Tutto il resto sono solo parole

    20 Febbraio, 2017
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    • Paolo Ud ha scritto:

      Brava hai ragione.
      Basta intellettualizzare tutto, leggendo certi articoli sembra di assistere al teatrino della politica con in campo pseudo-intellettuali narcisisti.

      18 Aprile, 2017
      Rispondi
  17. Veganzetta ha scritto:

    Che le ideologie di cui si parla siano antropocentriche è fuori di discussione, ciò di cui si parla nel dossier – però – riguarda altre cose, ossia l’approccio all’esistente da parte di chi ha una impostazione da conservatore e di chi invece ne ha una progressista. La maggior parte delle usanze e delle tradizioni umane prevedono lo sfruttamento degli Animali e dei viventi in genere, l’obiezione più frequente che si avanza nei confronti di chi fa notare i nostri comportamenti assurdi nei confronti degli Animali è: “si è sempre fatto così”. Questo atteggiamento – nonostante ciò che dice Ivana – è uno dei motivi fondamentali che frenano l’avanzamento culturale e morale della nostra società vergo un approccio più libertario ed egualitario. Detto ciò è lampante che anche la sinistra – come pensiero politico storico – abbia delle colpe enormi per quanto riguarda l’atteggiamento degli Umani verso la natura, ma nel dossier si evidenzia – con dovizia di particolari – perché sia impossibile (da un punto di vista prettamente logico e consequenziale) considerarsi di destra e al contempo definirsi antispecisti.

    23 Febbraio, 2017
    Rispondi
  18. Lorenzo ha scritto:

    Classico pensiero animalista qualunquista apolitico di chi non conosce il vero significato del termine antispecismo e del suo valore in termini di intersezionalità.

    23 Febbraio, 2017
    Rispondi
  19. non più necrofago ha scritto:

    sottoscrivo alla lettera il pensiero di Ivana grazie

    22 Marzo, 2017
    Rispondi
  20. Paolo Ud ha scritto:

    E’ indubbiamente un articolo di alto profilo, complimenti. Tuttavia, come si può a grandi linee condividere la coerenza esposta dagli autori, dovremmo anche sottolineare come l’antispecismo non potrà essere mai cattolico o comunista (basta leggere il Capitale in quei passi dove si evidenzia come l’animale è un bene economico da sfruttare).

    18 Aprile, 2017
    Rispondi
    • Veganzetta ha scritto:

      Ciao Paolo,

      Grazie per i complimenti che fanno sempre piacere.
      L’antispecismo non potrà mai essere cattolico, perché il cattolicesimo è uno dei pilastri della visione antropocentrica della società umana occidentale. Allo stesso modo non si è mai scritto su Veganzetta che l’antispecismo può essere comunista, né che il comunismo sia antispecista perché ciò non è vero dato che è spiccatamente antropocentrico. Di sicuro possono esserci elementi di contatto nel momento in cui si parla di diritti fondamentali e di uguaglianza, cosa che non può essere fatta con ideologie riconducibili alla destra.

      3 Febbraio, 2018
      Rispondi
  21. Veganzetta ha scritto:

    L’argomento del dossier dopo anni è ancora – purtroppo – di grande attualità, anzi pare che la questione si sia allargata anche ad altri ambiti. La rivista online The Vision ha dedicato un lungo articolo (anche se piuttosto generico e superficiale) all’argomento citando anche passi del nostro dossier.
    E’ possibile avere maggiori informazioni a questo indirizzo: https://www.veganzetta.org/credere-obbedire-gattini

    3 Febbraio, 2018
    Rispondi
  22. Roberto Contestabile ha scritto:

    Mi collego al primo commento di Veganzetta che a mio avviso è assolutamente completo e chiarificatore, ed esprimo la mia opinione:

    Concettualmente la destra politica è sempre stata conservatrice e nazionalista, praticamente razzista e poco sensibile alle questioni sociali quali diritti ed emancipazioni, sindacalismo, liberalizzazioni intellettuali, e soprattutto libertà di espressione. Ha sempre sostenuto linee forti sull’ordine pubblico, demonizzando le proteste popolari. Per fare un esempio emblematico, basta citare il nazionalismo tedesco degli ’30 e ’40…anche se alcuni storici (fuori dalle righe) additano il nazismo come ad un tragico intoppo per l’espansionismo capitalista americano ed inglese.
    All’opposto c’è la sinistra, ma ciò non significa che entrambe le posizioni spesso si siano contrapposte in relativi inciuci.
    Detto questo, l’antispecismo è contrario ad ogni prevalenza di specie (come dice la parola stessa) e quindi per esso non esiste la supremazia, l’intolleranza, il rifiuto, la negazione a qualsiasi diritto di sostentamento e salvaguardia. È innegabile dunque che i governi, di qualsiasi orientamento siano, non potranno mai essere antispecisti proprio perché rappresentano un ideologia di potere contrario ad ogni libera convivenza tra i popoli (Umani ed Animali).
    Se proprio vogliamo associare ad esso un ideologia pacifista…la destra è ben lontana da esserlo, ma ciò non significa che la sinistra lo sia, mentre qualcuno addirittura si sente moderato. Ma in sostanza, ha poco significato etichettare un movimento politico utile alla liberazione se poi esso proviene da un sistema di potere che sperpera ed uccide.

    19 Giugno, 2018
    Rispondi

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