Liberati 600 Visoni da un lager di Misano


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Liberati 600 Visoni a MisanoCon i migliori auguri per un anno ricco di empatia e libertà, si riporta questa notizia pubblicata dal L’Eco di Bergamo.

Fonte: www.ecodibergamo.it/stories/bassa-bergamasca/raid-animalista-a-misano-nella-notteliberati-600-visoni-da-un-allevamento_1217504_11/


Raid animalista a Misano
Liberati 600 visoni da un allevamento

Seicento visoni di un allevamento di Misano sono stati liberati nella notte di sabato 31 dicembre, poco prima delle 2, nel corso di un raid animalista firmato con una bomboletta spray sul muro dal sedicente «Animal Liberation Front».

La dinamica è al vaglio dei carabinieri di Treviglio, ma secondo le prime ricostruzioni gli animalisti hanno eluso la videosorveglianza e guadagnato l’accesso all’allevamento attraverso un varco ricavato nella rete della recinzione. Poi hanno aperto le gabbie dove erano rinchiusi i visoni che una volta liberati si sono dispersi nelle campagne circostanti.

Le ricerche condotte dagli allevatori hanno permesso di recuperare 300 esemplari vivi. Sono circa una trentina invece quelli ritrovati morti, alcuni investiti, altri annegati in un piccolo canale adiacente all’allevamento.

Intanto il sindaco di Misano Daisy Pirovano ha lanciato un appello su Facebook. «Se ne avvistate uno non avvicinatevi e non toccatelo perché potrebbe mordervi, ma avvisate immediatamente i proprietari. Fate attenzione, perché potrebbero essere molto pericolosi per i bambini e per gli animali».

Niall Ferri
 

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14 Commenti
  1. Cinabro ha scritto:

    Liberare 600 animali di cui parte verrà ricatturata a breve, parte morirà di incidenti/inedia perché inadatta alla sopravvivenza, parte sopravviverà facendo strage di fauna selvatica (uccelli, piccoli mammiferi etc essendo i visoni carnivori e predatori) si può definire atto di “empatia e libertà”? (Tralasciando che molto probabilmente di tratta pure di Neovison vison, specie alloctona)

    2 Gennaio, 2017
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    • Veganzetta ha scritto:

      Cara/o Cinabro,
      Il tuo commento denota una serie di prese di posizione problematiche.
      Forse ti è sfuggito che se è vero che gli Animali liberati in “parte morirà di incidenti/inedia perché inadatta alla sopravvivenza”, è anche vero che TUTTI gli Animali in questione, se fossero rimasti nelle loro gabbie, sarebbero morti; pertanto se vogliamo ragionare meramente in base ai numeri: è molto meglio aver dato la possibilità anche a solo uno di loro di vivere in natura che lasciarli alla certezza di una morte atroce. Pensare diversamente è un chiaro esempio di menefreghismo.
      Tu affermi che “parte sopravviverà facendo strage di fauna selvatica (uccelli, piccoli mammiferi etc essendo i visoni carnivori e predatori)”, quindi ciò significa che ammetti la possibilità che parte di questi Animali prigionieri possa sopravvivere, se lo farà a discapito della Fauna locale è solo dovuto al fatto che si sta parlando di Animali carnivori che tenteranno di sopravvivere in un ambiente non loro dove sono stati condotti, fatti riprodurre e sfruttati dagli Umani, pertanto la colpa è sempre e solo nostra. Se vogliamo parlare di impatto ambientale ti sei mai chiesta/o quale possa essere l’impatto di un allevamento intensivo di centinaia se non migliaia di Visoni sul territorio? Ritieni sinceramente che con tutto ciò che stiamo facendo quotidianamente alla natura, questa liberazione possa significare un danno rilevante?
      Infine se tu fossi stata/o al posto di uno di quei Visoni liberati – alloctoni o autoctoni che fossero – cosa avresti preferito? La certezza di una breve vita in una minuscola gabbia e di una morte prematura, o l’incognita della sopravvivenza in natura?
      Se cominciassimo a considerare maggiormente la nostra – scarsa ma presente – capacità di empatizzare con gli altri, commenti come il tuo forse non esisterebbero.

      3 Gennaio, 2017
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      • hunnytheurry ha scritto:

        Ottime parole. Dobbiamo cambiare il punto di visione delle cose e posizionarci all’intero del problema piuttosto che guardarlo da fuori. Chi ha bisogno di maggior rispetto sono gli Animali.

        3 Gennaio, 2017
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      • Cinabro ha scritto:

        Mi pare chiaro che la responsabilità sia sempre nostra: ma sia in un caso (allevamenti) che nell’altro (liberazioni alla cazzo di cane) quelli che ci rimettono sono sempre gli animali: nel primo solo i visoni, nel secondo numerosi (altro che seicento) soggetti di specie imprecisate (di quelli non ti frega niente? in loro non ti immedesimi? O ti basta solamente che non muoiano per direttissima mano dell’uomo poi è tutto ok?). E’ facile poi fare cose quando a pagarne il prezzo è qualcun altro (i tipi dell’alf o chi altro stanno col culo al caldo, e mica rischiano di trovarsi un mustelide appeso alla propria gola quando vanno a fare la spesa).
        Ricapitolando: i visoni che sopravviveranno massacreranno la fauna selvatica del tutto impreparata a subire una pressione venatoria di decine e decine di predatori (che faranno piazza pulita dopodiché ci sarà una certa mortalità per inedia di altri visoni stessi prima che la popolazione si stabilizzi; però vuoi mettere, sono morti liberi ammazzando altri animali), ma almeno tutta questa follia è servita a far chiudere l’allevamento? No.

        Se per dare libertà a meno di 600 animali ne provoco la morte di altre migliaia beh, mi sa che oltre all’empatia ho bisogno di un cervello funzionante per fare scelte ragionate e qualche cognizione di etologia-ecologia. Ma no, continuiamo a confermare lo stereotipo dell’animalaro naif o decisamente stupido che compie beau geste e azioni senza mai calcolare le conseguenze delle stesse

        3 Gennaio, 2017
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        • Veganzetta ha scritto:

          Cara/o Cinabro è molto probabile che chi sta “col culo al caldo” in questa vicenda sia solo tu e chi ti sta scrivendo, perché chi agisce in prima persona per tentare di porre fine alla tragedia animale rischia molto, pertanto a prescindere dalle opinioni concordanti o divergenti, dovresti portare un po’ più di rispetto.
          Le tue considerazioni ecologiste sulla vicenda sono ridicole in quanto non stiamo parlando di una liberazione di fauna alloctona in un ambiente vergine, ma della liberazione di 600 Visoni nelle campagna della Pianura Padana che è una delle zone più antropizzate, modificare, sfruttare ed inquinate del mondo. La tua posizione risulta di assoluto stallo nella misura in cui ogni azione atta a modificare l’esistente causerebbe dei danni (che tu in tutta evidenza reputi maggiori rispetto a quelli causati dallo stato esistente). Del resto è chiaro che i soli che possono permettersi il lusso di tenere una tale posizione, sono coloro che non ne ricevono alcun danno, perché trattasi di un problema di altri. Se a essere convolta fosse la nostra esistenza, o la nostra libertà, i toni sarebbero diversi. Se invece tu volessi semplicemente sottolineare che è necessario organizzare meglio le liberazioni animali, su questo ci si potrebbe confrontare, anche se la sistemazione di 600 Visoni liberati – o solo il loro trasporto – significherebbe semplicemente il fallimento di qualsiasi tipo di liberazione dato che stiamo parlando di attività illegali e svolte contro la volontà degli aguzzini.
          Questa “follia” come la consideri tu ha una sua logica lucida: non significa solo la liberazione fisica di Animali prigionieri, ma un effettivo danno alle strutture detentive, tanto che molte di esse in passato sono andate incontro al fallimento.
          In conclusione è evidente che tu non sia in possesso di sufficienti informazioni sull’argomento e che ti stia limitando solo a criticare in modo fazioso attività che non comprendi appieno, le “cognizioni di etologia-ecologia” a cui fai riferimento – che stanno scritte in qualsiasi testo di ecologia – non tengono conto di una questione assolutamente fondamentale: il diritto di ogni essere senziente di vivere libero. Per quanto affermato in precedenza, pur non conoscendo chi svolge tali attività liberazioniste, Veganzetta guarderà sempre con favore alle loro azioni.

          4 Gennaio, 2017
          Rispondi
          • Cinabro ha scritto:

            Il problema non sono le liberazioni ma le specie di animali che coinvolgono. Ribadisco che non si sono liberati 600 conigli (il che sarebbe quasi andato bene) ma 600 predatori carnivori stretti: le liberazioni di questi animali creano più morte di quanta ne evitino e non vanno praticate, a meno che non si scelga di privilegiare i visoni perché prigionieri e fregarsene di tutti gli altri (pesci, rettili, anfibi, uccelli acquatici e non, piccoli mammiferi) che in quanto liberi allora possono schiattare senza problemi (lontano dalla nostra vista peraltro).

            Dire che “la campagna della Pianura Padana è una delle zone più antropizzate, modificate, sfruttate ed inquinate del mondo” e quindi ci possiamo scaricare pure 600 visoni, come se gli animali che già ci vivono non abbiano problemi aggiuntivi a vivere in quell’ambiente (e ricordo pure che manca ancora un mesetto alla chiusura della caccia) appartiene al solito ordine di ragionamenti che fanno gli onnivori quando ritengono inutile diventare vegani perché le pratiche agricole correnti determinano comunque morte di insetti, roditori e uccelli.

            http://vocaroo.com/i/s1t3r55oEqWB Sono urla di agonia di una lepre predata da un visone, giusto per conoscenza (e no, non è una cosa ‘naturale’, non più di quanto lo sia buttare un topo in una teca di un serpente)

            5 Gennaio, 2017
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            • Veganzetta ha scritto:

              Giusto Cinabro quindi visto che sono carnivori lasciamoli crepare nelle camere a gas a cui sono destinati. Lo stesso possiamo pure dire di Cani e Gatti: pure loro sono carnivori, così come moltissimi altri Animali: pure loro lasciamoli schiattare. E poi chiaramente perché privilegiare qualcuno a discapito di altri? Quindi per par condicio è meglio non fare assolutamente nulla perché da qualunque parte si cominci c’è sempre chi è pronto ad avanzare obiezioni (si chiama benaltrismo). Il ragionamento degli onnivori a cui fai riferimento a dire il vero è molto più affine a quanto affermi tu.
              Per inciso anche i Visoni urlano di paura: https://www.youtube.com/watch?v=lGTlPQwnLLE

              5 Gennaio, 2017
              Rispondi
  2. Costanza Troini ha scritto:

    L’ALF, ammesso che esista, si rende perfettamente conto del problema dei visoni liberati, ma come altri hanno già sottolineato, si preferisce dare la possibilità anche a pochi ma dargliela. Si aggiunge il fatto che i danni economici arrecati all’industria della pelliccia scoraggiano gli investimenti nel settore (prevengo l’obiezione “poi li fanno in Cina”, perché lì ci penseranno gli attivisti locali). Aggiungo un mio parere. Le liberazioni degli animali, come tante altre azioni antispeciste, fa capire agli aguzzini legali che è finito il tempo dei sonni tranquilli sulla pelle delle vittime.

    3 Gennaio, 2017
    Rispondi
  3. Paola Re ha scritto:

    Sì, è vero. Questi episodi danno molto fastidio. Secondo me sta diventando tutto molto fastidioso per l’industria dello sfruttamento: che si tratti di animali-ingredienti, animali-indumenti, animali-esperimenti, le liberazioni sono per loro, oltre che una violazione della loro proprietà, un attacco al cuore del loro sistema marcio dalle fondamenta al tetto.

    3 Gennaio, 2017
    Rispondi
  4. Paolone ha scritto:

    Pazienza, i visoni crescono in fretta, ne prenderanno di nuovi.

    4 Gennaio, 2017
    Rispondi
  5. Roberto Contestabile ha scritto:

    Indubbiamente la liberazione forzata di 600 Visoni arreca danno e fastidio a molti: allevatori in primis e poi tutte le figure professionali dell’indotto. Ed è giusto appunto spiegata la polemica che gira intorno alle liberazioni degli Animali in gabbia. Gli addetti ai lavori (e i consulenti vari: etologi, ecologisti ecc.ecc.) cercano a tutto spiano di convincere l’opinione pubblica (soprattutto NON animalista) che queste azioni sono dannose per la flora e la fauna, ovvero rappresentano delle vere e proprie aberrità da bandire e punire. In sostanza si vuole perseverare sulla negatività del gesto anarchico. Naturalmente tutto questo va a coprire quello che invece avviene realmente all’interno di questi luoghi, le atrocità commesse e gli introiti ricavati sulla vita di queste povere creature. Eppure basterebbe sostituirsi a loro, e decidere al meglio: “restiamo in gabbia o scappiamo?”. Nessuno avrebbe dubbi sul da farsi!
    Si polemizza sul fatto che i Visoni uccidono mangiando, essendo per natura dei predatori. Ma come non concepire che lo avrebbero fatto comunque in libertà nel loro paese d’origine?!
    Soffermarsi sui danni colleterali di queste liberazioni senza affrontare di petto la sostanza del grave problema esistente, ovvero la prigionia di esseri viventi, è pura ipocrisia! E della peggior specie!
    Meglio dunque liberarli altrove? Non c’è la possibilità economica per farlo, e chi compie questi gesti valorosi è un volontario che si dimena per sbarcare il lunario. Meglio se lo facessero le istituzioni con mezzi opportuni ed adeguati? Ritenendo dunque violenta ed atroce questa pratica? Forse…ma per ora si arranca per quello che si può fare. Altre associazioni animaliste operano diversamente grazie alle donazioni di denaro o al supporto di volontari più esperti e capaci, e a volte svolgono anche un lavoro egregio. Bisogna ringraziare queste persone coraggiose, ovviamente molto di più rispetto ai tanti aguzzini che operano indisturbati e con la compiacenza della maggioranza. Da sottolineare che quest’ultimi percepiscono un profitto dalla morte degli Animali…i liberatori no! Anzi rischiano la loro pelle e la loro dignità proprio a causa di una legislazione che tutela i carnefici, e non i consegnatari della libertà. E questo la dice lunga su ciò che è moralmente giusto.

    5 Gennaio, 2017
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  6. Roberto Contestabile ha scritto:

    E poi…il problema è che sono Animali predatori e potrebbero mordere? Diamine morderei anche io se mi facessero crescere in 30 cm quadrati solo per squartarmi e rendere “bella” qualche facoltosa signora. Ora bisogna strumentalizzare i bambini perchè questi Animali “mordono”? Pure i bambini possono mordere se è per questo, anche i Cani, i Lupi e un mucchio di altri Animali, specie se si sentono minacciati e vengono allevati in condizioni così diverse dal loro normale habitat.

    6 Gennaio, 2017
    Rispondi

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