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Oggi 1° novembre 2022 si festeggia il World Vegan Day istituito nel 1994 da Louise Wallis, allora presidente della The Vegan Society (la prima associazione vegana del mondo), per commemorare la nascita dell’associazione creata da Donald Watson nel 1944.
Quest’anno il suggerimento è quello di tentare una sorta di attivismo introspettivo: guardarsi dentro come persone umane vegane cercando di comprendere ciò che siamo, ciò che vorremmo essere, ciò che dovremmo essere e quanto la nostra esistenza sia in linea con i principi originari del veganismo. Servono solide basi teoriche e una forte coerenza individuale, per poter divulgare il messaggio vegano nella società specista.
Come sempre Veganzetta per festeggiare questa importante data rammenta cosa non è il veganismo, con qualche aggiornamento:
Il veganismo: non è una moda, non è una tendenza, non è una dieta, non è una pratica salutistica, non è uno stile di vita, non è una tipologia di cucina, non è un fenomeno consumista, non è consenso e adesione al sistema, non è un diritto di una minoranza umana, non è una mera posizione individuale, non è una forma di violenza, non è imposizione né dominio ma l’esatto contrario, non è una pratica a intermittenza o temporanea, non è una scelta o un’opzione ma un dovere morale, non è discriminazione nei confronti di altri Umani, non è una pratica egoistica ma altruistica, non è una mera soluzione al problema del cambio climatico, non è una dieta da adottare per ridurre l’inquinamento e lo spreco di suolo, non è una religione, non è un business e non lo si deve strumentalizzare a fini economici e commerciali, non è mancanza di coerenza, non è facile da realizzare nella quotidianità ma è doveroso farlo.
«Mi stupisco, quando vedo gente giovane mangiare carne. Mi sembra talmente cosa d’altre epoche! La gioventù carnivora non è coi tempi, ha uno stomaco da secolo XIX, che carnivorizzò l’Europa… Richiedere piatti di carne, parlarne, ricordarli è cosa da vecchi, e da vecchi incapaci di svecchiarsi con una dieta decisamente alternativa»
Guido Ceronetti
Poeta, filosofo, scrittore, giornalista e drammaturgo italiano
Si augura una buona giornata di attivismo e di disobbedienza vegana.
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Super Ceronetti! A chi sfrutta gli animali, pure io dico sempre che ha un ritardo culturale. La risposta più frequente è “Ma come ti permetti di giudicare?” Io non ho il diritto di giudicare. Invece loro hanno il diritto di uccidere o fare i mandanti dell’uccisione. Dovrebbero studiare. Dove manca l’empatia, almeno arrivi lo studio.
La risposta più frequente è quella che indichi tu proprio perché c’è un enorme ritardo culturale sull’argomento, come indicava Ceronetti.
Le mancanze che abbiamo nei confronti degli Animali sono tantissime, così come le colpe.
Trai i vari “cosa NON è il veganismo” aggiungo altri termini a cui si ricorre per svilirne e deturparne il significato:
NON è:
– un credo
– un culto
– una dottrina
– un dogma
– una fede
– una pseudo-religione
– una ideologia
– una convinzione
– una disciplina
– una scelta individuale
– un privilegio
– fondamentalismo
– integralismo
– fanatismo
– estremismo
– assolutismo
– una esagerazione
– una costrizione
– intransigenza
– intolleranza
Grazie Claudio per l’aggiunta certamente utile.