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Oggi 1° novembre 2021 si festeggia il World Vegan Day istituito nel 1994 da Louise Wallis, allora presidente della The Vegan Society (la prima associazione vegana del mondo), per commemorare la nascita dell’associazione creata da Donald Watson nel 1944.
La ricorrenza quest’anno è di particolare importanza, a causa della pandemia da COVID-19 tutt’ora in corso, della massiccia campagna vaccinale, del cosiddetto “green pass”, tutti elementi di grande importanza con i quali il veganismo ha il dovere di confrontarsi.
Come sempre Veganzetta per festeggiare questa importante data suggerisce di fare attivismo per il veganismo e di promuoverne la filosofia e come sempre rammenta cosa non è il veganismo, con qualche aggiornamento:
Il veganismo: non è una moda, non è una tendenza, non è una dieta, non è una pratica salutistica, non è uno stile di vita, non è una tipologia di cucina, non è un fenomeno consumista, non è consenso e adesione al sistema, non è un diritto di una minoranza umana, non è una mera posizione individuale, non è una forma di violenza, non è imposizione né dominio ma l’esatto contrario, non è una pratica a intermittenza o temporanea, non è una scelta o un’opzione ma un dovere morale, non è discriminazione nei confronti di altri Umani, non è una pratica egoistica ma altruistica, non è una mera soluzione al problema del cambio climatico, non è una dieta da adottare per ridurre l’inquinamento e lo spreco di suolo, non è una religione, non è un business e non lo si deve strumentalizzare a fini economici e commerciali.
In relazione alla pandemia in corso si può inoltre aggiungere che proprio perché il veganismo non è consenso e adesione al sistema, non è imposizione né dominio ma l’esatto contrario, non è una pratica a intermittenza o temporanea, non è una scelta o un’opzione ma un dovere morale, non è discriminazione nei confronti di altri Umani.
Le persone umane vegane dovrebbero tenere un atteggiamento responsabile, informato e critico nei confronti della pandemia in corso, dissentire dalle metodologie vaccinali imposte diretta emanazione dello sfruttamento animale, perché un’alternativa più etica è sempre possibile, rifiutare strumenti coercitivi e discriminanti come il “green pass” e rivendicare la propria indipendenza di pensiero e di azione.
Si augura una buona giornata di attivismo e di disobbedienza vegana.
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Avviso legale: questo testo non può essere utilizzato in alcun modo per istruire l’Intelligenza Artificiale.
Immancabile la celebrazione del WVD su Veganzetta. Quest’anno ce n’é particolarmente bisogno.
E’ così purtroppo.
In generale il veganismo ha sempre più bisogno di riscoprire le sue radici per evitare le banalizzazioni, le incoerenze e le derive che ben conosciamo.
Ho letto con interesse gli interventi e gli spunti di riflessione su antispecismo e veganesimo mi sento di condividere il pensiero e le energie che a questi temi vengono rivolte proprio per questo per amore di verità e per rispetto verso le persone e soprattutto verso gli Animali mi sembra doveroso specificare però che mi sento ancora dentro lo specismo con la prospettiva di divenire ed essere antispecista per quanto mi sia possibile.Dico questo perché mi trovo nella condizione di assumere farmaci per necessità e per altro non saprei, nel mio caso,quali potrebbero essere le cure ” etiche” sostitutive … . ammesso che esistano dato che mi risulta che anche i farmaci omeopatici e gli integratori ( grande business) siano cmq testati sugli animali quindi vi chiedo,per favore, di darmi lumi in tal senso, se farmaci e magari anche farmaci vaccini , nonché i tamponi (a cui validità si basa anch’essa su sperimentazione animale..) siano da demonizzare o non sia invece più opportuno e necessario perla tutela e la salvezza degli Animali agire contro la sperimentazione e / o perseguire qualsiasi iniziativa perl’ eliminazione di tali tecniche crudeli.nel contempo mi sento anche di non ritenere giusto stigmatizzare chi per necessità o per paura faccia uso di farmaci o vaccini…sarebbe come condannate a priori l’uso di sostanze illegali che andrebbero legalizzate -come avviene invece per alcool e tabacco -anziché lasciare la loro gestione alle lobby dell’illegalità…A noi interessa la salvezza degli Animali quanti sarebbero pronti a scendere in piazza per questo obiettivo ?..la questione del greenpass mi pare poi rientrare nello schema delle società tecnocratiche con i propri sistemi di controllo più o meno funzionali ed esecrabili così come potrebbe essere banalmente anche lo spid con cui si firmano le petizioni purtroppo la tecnologia è destinata a divenire fine più che un mezzo come aveva già anticipato il filosofo Emanuele Severino quindi più ci dibattiamo per liberarcene e più rimaniamo evidentemente invischiati… grazie ancora a tutti Paola Drog
Grazie Paola per questo tuo commento.
Nessun Umano attualmente può dirsi fuori dallo specismo. Visiamo immersi in una società umana specista e subiamo e causiamo atti specismi ogni giorno. DEtto questo è chiaro che una lotta contro lo specismo che sia degna di tale nome, ha bisogno di tenacia, fermezza e purtroppo di molto tempo, ma anche se è un’impresa mastodontica, non dobbiamo scoraggiarci mai e perseverare con convinzione.
Il tuo è un caso particolare, come lo sono quelli di persone umane che devono assumere dei farmaci salva-vita e situazioni similari. La stragrande maggioranza delle persone umane, però, non si trova in queste condizioni e non deve assumere per forza dei farmaci pena la perdita della vita, dunque può scegliere.
E’ vero che tutti i farmaci attualmente in commercio sono stati testati sugli Animali, è anche vero che alcuni di loro lo sono stati molti anni fa (si pensi per esempio all’aspirina, ossia a un farmaco a base di acido acetilsalicilico che deriva dalla corteccia del Salice, una sostanza conosciuta e usata sin dai tempi di Ippocrate), dunque per tali farmaci è possibile pensare che essendo conosciutissimi e non venendo più in alcun modo testati, essi non contribuiscano (più) alla sperimentazione sugli Animali, dunque se proprio li si deve usare, rappresentano quello che si suol dire “il male minore”.
Certamente è molto meglio preferire i preparati erboristici che si possono trovare in erboristeria e che NON hanno l’obbligo legale di essere testati sugli Animali. Molti di loro sono conosciuti e usati da secoli e sono in grado di curare un ampio spettro di patologie, compresi vari tipi di cancro, infatti alcuni preparati sono davvero molto potenti ed efficaci.
Dunque se si deve ricorrere a delle cure, ci si può rivolgere ad un’erboristeria di fiducia e utilizzare preparati vegetali o minerali che consituiscono quindi un’alternativa valida ed etica ai farmaci di sintesi.
Ciò che è stato scritto nell’articolo riguarda le persone umane vegane e non quindi tutte le persone umane, il riferimento è all’idea vegana e alla sua ricaduta pratica coerente. Chi per necessità non può esimersi dall’assumre un farmaco, agirà secondo coscienza dopo aver ponderato bene eventuali alternative e conseguenze, ciò che invece sta accadendo è che molte persone umane vegane hanno aderito alla campagna vaccinale acriticamente ( a volte entusiasticamente) senza informarsi adeguatamente.
Per quanto riguarda il green pass vale lo stesso discorso: aderire acreiticamente a un provvedimento liberticida non è un comportamento che una persona umana vegana dovrebbe tenere, ciò a prescindere dalla volontà di controllo della società tecnocratica: tale volontà di controllo è sempre esistita, sta al singolo fare in modo di tutelare la propria e altrui libertà.
La questione dell’uso dei farmaci riguarda tutti. Anche chi non ne fa uso nella vita quotidiana (io sono una di quelle persone), se deve sottoporsi a un intervento chirurgico, deve usarli. Per quel che mi riguarda, non sono contraria all’uso di farmaci a priori, ma sono contraria alla loro sperimentazione sugli animali. Penso che un farmaco non sia più o meno efficace se sottoposto o meno alla sperimentazione animale. Quando mi viene detto che non dovrei usarli perché sono vegan, rispondo che vorrei almeno avere la possibilità di scegliere tra farmaci sperimentati e farmaci non sperimentati sugli animali. Purtroppo la legge obbliga la sperimentazione sugli animali. Non è come acquistare un prodotto alimentare o un indumento. Lo scopo è abolire la vivisezione ma la vedo dura con le teste quadrate che circolano negli istituti di ricerca. Ci arriveremo.
Grazie Adriano per i tuoi suggerimenti mi sono sempre piaciute le erboristerie, e i botanici come li chiamavano una volta, anche se ora anche le erboristerie a volte si travestono da supermercati, è un peccato! Ringrazio anche Paola Re, i suoi commenti sono rigeneranti direi, come la bora che entra fresca quando apri la finestra, molto simpatica e gentile un caro saluto Paola
Anche in rete si possono trovare molti siti web interessanti che forniscono informazioni sulle incredibili proprietà curative delle erbe. Di seguito un piccolo esempio:
https://www.erbe-medicinali.com
https://erbeofficinali.org
Pure io consulto questi siti!
Grazie Paola Drog! Nessuno mi ha mai paragonata alla bora. Mi sento onorata. Un abbraccione.
Pure il mondo virtuale, così come quello reale è piccolo!
Concordo in pieno con tutto ciò che viene descritto nell’articolo. Vegan più che mai in questo periodo di caos e di ulteriore annebbiamento delle menti.
Ciao Maria,
Davvero ora è proprio il caso di rivendicare di essere “vegan più che mai”!