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Ucraina. Bombardamento allevamento di Bovini Agromol

Nona parte dell’articolo Anche gli Animali soffrono la guerra


Il trentottesimo giorno di guerra probabilmente verrà ricordato anche per i primi aiuti finalmente arrivati al rifugio per Animali salvati “Italia Kj2” di Andrea Cisternino. Ieri infatti è stata consegnata una parte del carico di cibo spedito dall’Italia dall’ENPA, la notizia ha fatto emozionare le migliaia di persone umane che stavano ormai perdendo le speranze per Cisternino e i circa 450 Animali ospitati nel suo rifugio, che da giorni erano rimasti senza cibo, medicine e acqua. Naturalmente la guerra non è finita e purtroppo il rifugio “Italia” rischia di dover affrontare altre emergenze.

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Questa fotografia ritrae Saturn, noto alle cronache anche come “il Coccodrillo di Hitler”. Va precisato però che in realtà proprio Coccodrillo non era e dell’esistenza di Hitler, quasi sicuramente, non se ne accorse nemmeno. Saturn era infatti un Alligatore, nato da un uovo, in un mese imprecisato del 1936, nelle limacciose acque del Mississipi, dove sua madre aveva, secondo Natura, fatto regolare deposizione.
Poco dopo la schiusa fu catturato e portato in Germania, allo zoo di Berlino. Qui, in pieno nazismo, divenne presto una specie di star, soprattutto quando si seppe che Hitler amava passare il pomeriggio allo zoo e aveva una certa predilezione, non solo per i Lupi e i Gorilla, ma anche per gli Alligatori. La Seconda Guerra Mondiale fu un inferno per tutti e quando Berlino fu rasa al suolo, dei 16 mila Animali del giardino zoologico, solo 96 sopravvissero. Uno di questi era Saturn. Un vero miracolato, se si pensa che una bomba centrò in pieno l’acquario e che dei 30 Alligatori reclusi fu probabilmente l’unico a salvarsi. Per giorni vagò tra le macerie della città distrutta, in cerca di cibo. Furono i soldati inglesi a trovarlo e a portarlo in salvo.

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Quella demunciata dall’associazione LEAL e dal gruppo “IoStoConBruno” è una vicenda terribile e vergognosa che ha anche il sapore della beffa: in sunto lottare per togliere un gruppo di 17 Macachi da uno zoo (quello di Cavriglia in provincia di Arezzo) per dar loro un luogo quantomeno dignitoso dove vivere (in Olanda) e infine aspprendere della loro deportazione allo zoo di Napoli. Com’è stato possibile tutto ciò? Un comunicato congiunto di LEAL e del gruppo “IoStoConBruno” ce lo spiega.

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