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Ogni tanto in mezzo alle migliaia di articoli-spazzatura su ciò che la stampa – e in generale l’opinione pubblica specista – reputa sia il veganismo, si possono trovare delle notizie di un certo interesse, come quelle pubblicate su Il Corriere della Sera (3 novembre 2019) e riportate di seguito. Il veganismo – in Russia in questo caso, ma ovunque in generale – può rivelarsi una visione disarticolante contro una società fatta di repressione e discriminazione. 


San Pietroburgo
Vegani, antisistema, anti-Putin
In Russia la rivoluzione è veg

Nel ventennio del presidente cacciatore e pescatore e della «destra di popolo», rifiutare la carne è un gesto sempre più militante. Le cellule del movimento: ristoranti e caffè.

di Irene Soave

Notizie dal mondo Notizie sull'attivismo Veganismo


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Laika testata per Veganzetta - illustrazione di Simona Dimitri

Il 3 novembre 1957 dal cosmodromo di Bajkonur in Kazakistan, alle 02:30:00 UTC, veniva lanciato nello spazio tramite il razzo vettore Semyorka (R-7) lo Sputnik 2 con a bordo un piccolo essere senziente di appena 6 kg di peso: era la cagnetta Laika (in realtà il suo vero nome era Kudrjavka).
Il corpo di Laika era rinchiuso in un piccolo abitacolo e connesso a una miriade di elettrodi per monitorare i suoi parametri vitali: al momento del lancio i sensori della base rilevarono una grande accelerazione del battito cardiaco che poi diminuì. Laika aveva paura e nulla e nessuno avrebbe potuto ormai confortarla o aiutarla.

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La cagnetta Laika

Il 3 novembre 1957 Laika (Kudrjavka) venne lanciata nello spazio per non fare più ritorno viva sulla sua Terra.

Oggi ricorre il 58° anniversario della sua condanna a morte, e Veganzetta come sempre la ricorda.
Il suo sguardo fiducioso e pacato è  presente nella testata di ogni pagina di questo sito, come un monito alla stupidità e alla crudeltà umana. 

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Si chiamava Kudrjavka (Ricciolina), era nata presumibilmente a Mosca tre anni prima di essere “arruolata” a forza in un programma spaziale sovietico che l’avrebbe resa famosa in tutto il mondo. La ribattezzarono Laika (Colei che abbaia), o Muttnik (da mutt che in inglese significa bastardino e dal nome della capsula Sputnik). Non era di nobili natali, era anzi una reietta che viveva vagando per le strade della metropoli russa, nessuno si preoccupò di capirla, di conoscerla, il 3 novembre 1957, esattamente 50 anni fa, però divenne il primo cosmonauta della Terra. Per farlo venne sottoposta a torture indicibili, alle quali non seppe sottrarsi, non seppe ribellarsi, pervasa com’era da una fiducia incrollabile nei confronti di chi la stava usando per fini “scientifici”. C’è chi dice che morì al rientro nell’atmosfera terrestre, chi dopo pochi giorni dal lancio, la verità  pare sia invece che Kudrjavka morì pochi minuti dopo il lancio per un guasto della navicella spaziale che passò alla storia con il nome di Sputnik. Kudrjavka era un Cane, a pochi importa come sia morta, ma per noi la sua storia è fondamentale.

Oggi vogliamo ricordare la sua tragedia personale, il suo dramma, nell’intento di non dimenticarla, e soprattutto di non dimenticare la crudeltà , il cinismo e la stupidità  umana.

Ciao Kudrjavka.


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