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Tratto da “20 F.A.Q. sulla decrescita” in “Immaginare la società della decrescita. Percorsi sostenibili verso l’età del doposviluppo“. Bruna Bianchi, Paolo Cacciari, Adriano Fragano, Paolo Scroccaro. Terra Nuova Edizioni, 2012


FAQ n. 11
QUALE POTRÀ ESSERE IL RAPPORTO TRA LA NOSTRA SPECIE E LE ALTRE SPECIE ANIMALI NELLA SOCIETÀ IMMAGINATA DELLA DECRESCITA?

La decrescita presuppone una visione etica estesa a tutto il mondo animale e implica buone pratiche di veganismo

Se realmente s’intende ripensare al modello sociale umano in una prospettiva decrescente, è d’obbligo mettere in discussione sin dalle fondamenta il rapporto che la specie umana ha intrattenuto con le altre specie in primis animali.

Animalismo Decrescita Libri


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Dora Zambo

Dóra Zambó è nata nel 1978 a Sopron (Ungheria). Ha frequentato i corsi di specializzazione di moda e design alla scuola superiore di Wiener Neustadt (Austria), dove ha conseguito il diploma. Ha seguito i corsi di filosofia e di linguistica tedesca e polacca presso l’Università Cattolica “Péter Pázmány” a Budapest, dove si è laureata con il massimo dei voti. Nel 2009 si è diplomata all’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria al corso di laurea di Decorazione con il massimo dei voti, presentando come tematica il rapporto tra il dramma umano-animale e quello dell’arte, intitolando la tesi “Tragico”. Nel 2011 si è laureata alla suddetta accademia in Scultura portando avanti la ricerca sullo sfruttamento degli animali nell’arte contemporanea, “Occhi foderati di prosciutto”.
Vive e svolge il suo lavoro artistico in Germania, a Berlino.

Sito web: www.zambodora.com 

ArteVeganzetta


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Da più parti ci è stato riferito che sul sito web antispecismo.net era stato pubblicato un commento critico al dossier della Veganzetta “Antispecisti di destra?”.
In quanto coautore del dossier fornisco la mia risposta al commento  che è possibile leggere a questo indirizzo.

Prima di entrare nel merito vorrei fare alcune considerazioni sul metodo adottato.
Il dossier “Antispecisti di destra?” è stato scritto da persone umane che hanno esposto le loro idee e se ne sono assunte la responsabilità firmandosi con nome e cognome, è eccessivo chiedere a chi replica con un commento critico di firmarsi in modo da rendersi riconoscibili? Che serietà può avere un commento firmato da Cip &  Ciop (o da Cippa & Cioppa)? Per avviare un confronto costruttivo non ritengo opportuno celarsi dietro pseudonimi di comodo, la critica a volto scoperto, la verità anche urlata in faccia è la migliore medicina contro molti comportamenti ipocriti e falsi che tanto vanno di moda nella rete specchio della nostra società.
A ben pensarci se ci fossimo firmati come Gianni e Pinotto forse saremmo stati letti con maggior benevolenza dai due Scoiattoli.
Come seconda considerazione sul metodo con cui è stato reso pubblico tale testo di commento, desidero sottolineare che ritengo singolare il fatto che per criticare uno scritto prodotto da redattori di un giornale cartaceo che ha anche un suo sito web pubblico, si debba ricorrere ad uno spazio su un altro sito web. Ciò causa molto dispiacere perché la Veganzetta ha lasciato sempre lo spazio necessario e sufficiente per ogni considerazione.

Antispecismo Lettere a Veganzetta


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Never doubt that a small group of thoughtful, committed people can change the world. Indeed, it is the only thing that ever has” (non dubitate che un piccolo gruppo di cittadini coscienti e risoluti possa cambiare il mondo. In effetti, è la sola cosa che è sempre avvenuta).

Si è conclusa così, con una citazione della celebre antropologa americana Margaret Mead, la Lectio Magistralis – “Come vedo il futuro dei diritti animali” – tenuta dal Professor Tom Regan alla “Casa della Cultura” di Milano, ultima tappa del tour di presentazione della nuova edizione del suo libro “Gabbie Vuote – La sfida dei diritti animali”, giunto nel nostro Paese (primo al mondo) alla sua prima ristampa.
A margine della stessa, la Redazione ha avuto la possibilità  di porre al celebre filosofo americano alcune domande. Quella che segue è la traduzione dell’intervista rilasciataci.

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