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Dodici condanne e un’assoluzione (Laura Sangiorgio) per la liberazione dei Cani prigionieri nel lager di Green Hill a Montichiari (BS). Le persone umane responsabili dell’irruzione del 28 aprile 2012 nel lager sono state condannate in primo grado a pene che vanno dagli otto ai dieci mesi di reclusione, l’azienda sarà addirittura risarcita dal punto di vista economico: la cifra definitiva è ancora da quantificare.

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Il 28 aprile 2012 nel lager per Animali di Green Hill a Montichiari (BS), avviene una delle più importanti liberazioni di Animali della storia dell’animalismo in Italia.


L’identità e la coscienza collettiva animalista e antispecista si potranno formare solo da una memoria collettiva condivisa. La rielaborazione e l’assimilazione degli eventi passati che hanno segnato delle tappe fondamentali per la liberazione animale, sono processi di assoluta importanza ai quali nessuna persona umana che fa attivismo dovrebbe sottrarsi. 

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Fonte: Blasting News


Il 29 ottobre 2014, ha preso il via il processo che vede sul banco degli imputati i gestori di Green Hill di Montichari (Brescia) e sono già emerse le prime sconcertanti verità. Sono 6000 i beagle uccisi in due anni e mezzo. Tra questi anche cuccioli affetti da una semplice dermatite, facilmente curabile. E proprio da questo particolare vi è il sospetto che gli animali venissero usati anche per testare prodotti cosmetici. Come si ricorderà la struttura è stata chiusa nel luglio 2012 dalla Procura di Brescia e posta sotto sequestro probatorio con l’accusa di maltrattamento di animali.  

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Fonte: Nemesi Animale

Carl Clauberg“Il quadro complessivo della personalità di Clauberg che emerge dalla sua attività di sperimentatore ad Auschwitz è la convinzione autoassolutoria, condivisa da altri medici nazisti, che egli ebbe di operare come scienziato secondo i fini della medicina per il bene di molti, per l’interesse dello Stato, sacrificando non alcuni esseri umani, comunque destinati a morire nelle camere a gas, ma semplici strumenti per il progresso scientifico”

Queste parole si riferiscono a Carl Clauberg, stimato ginecologo che torturò, seviziò e infine uccise un numero inquantificabile di persone nel campo di concentramento nazista di Auschwitz.
Le sue ricerca sull’infertilità portarono alla sviluppo di farmaci utilizzati ancora oggi e di tecniche che, a distanza di 70 anni sono ancora attualissime (come il comunissimo test di Clauberg, appunto).

Decontestualizzando quanto scritto sopra (cancellando semplicemente “ad Auschwitz”, “nazisti” e sostituendo “umani” con “animali”) diventa davvero difficile distinguerlo da una descrizione di un odierno sperimentatore “in vivo”.

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