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Le citazioni riportate di seguito sono liberamente tratte da una lettera inviata da Paola Re (che ringraziamo pubblicamente) in occasione della strage di agnelli a causa delle feste pasquali.
Buona lettura.
Il premio Nobel Salvatore Quasimodo, che nelle sue poesie racconta l’orrore della guerra, sa che la sofferenza che essa comporta non si limita agli esseri umani. Ne è prova la sua poesia: “O miei dolci animali”, facente parte della raccolta “Giorno dopo giorno”. Ogni anno, nel periodo antecedente la Pasqua, mi torna in mente un’altra sua poesia della stessa raccolta: “Alle fronde dei salici”. Per indicare il pianto dei bambini nel clima di terrore e di oppressione, Quasimodo scrive “il lamento d’agnello dei fanciulli” e ha ragione perché bambini e agnelli hanno un pianto simile e sono entrambi simbolo di innocenza e sacrificio. Sono cuccioli: gli uni umani, gli altri non umani.
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