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Lunedi’ 26 maggio si è svolta la terza udienza del processo per la liberazione dei Cani dal lager di Green Hill presso il Palagiustizia di Brescia.
L’udienza è stata rinviata ad Aprile 2015 per il riconoscimento da parte della giudice del legittimo impedimento avanzato dall’avv. Arena, che difende la maggioranza delle persone umane imputate, e che rappresenterà la LAV come parte civile nel processo contro Green Hill che si aprirà il 23 giugno 2014. Lo stesso ha anche accennato a un’eventuale strategia difensiva con funzione rieducativa per le persone imputate che sospenderebbe in questo modo il processo.
Si tratta dell’applicazione di una legge delega al governo per introdurre una modifica al codice penale che inserisce la messa alla prova in pendenza del processo per estinguere determinati reati. La messa alla prova prevede un periodo di lavori socialmente utili e l’affidamento ai servizi sociali con valutazione del percorso rieducativo. Questo tipo di difesa non riconosce nell’azione di quel giorno un atto giusto e doveroso, ma anzi tende a reificare, riconoscendo il reato di furto, gli Animali considerandoli oggetti e proprietà, ed è quindi incompatibile con una posizione liberazionista. 

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Si riceve e diffonde un comunicato del Coordinamento Fermare Green Hill


Processo contro chi ha liberato i beagle di Green Hill

Il 28 aprile 2012 ha segnato la storia del movimento animalista italiano e non solo.

Quel giorno incredibile sono stati liberati, in pieno giorno, 70 beagle da Green Hill, il tristemente famoso allevamento di cani destinati alla vivisezione.
Una liberazione avvenuta in pieno giorno, decine di persone scavalcavano la recinzione per portare in salvo quei cani.

Lunedì 26 maggio si terrà una delle ultime udienze del processo contro le 13 persone arrestate quel giorno.
In questo momento così importante cogliamo l’occasione per rivendicare fino in fondo la giustizia di quell’azione straordinaria. Quanto accadde non fu un caso. Ma qualcosa che doveva accadere proprio in quel momento, all’apice della campagna “Altrimenti ci arrabbiamo” che avevamo lanciato il mese precedente. Era il momento perfetto, con tutta Italia a sostegno della nostra campagna e inorridita da quel lager. 

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