Si legge in circa: 3 minutiL’Orsa Daniza è stata ammazzata. Era una madre coraggiosa, fino all’ultimo ha tentato di trarre in salvo i suoi piccoli, accudendoli, guidandoli nei boschi, tenendoli lontani dalle trappole umane, dimostrando un’intelligenza di molto superiore rispetto a quella chi ha tentato per molto tempo invano di catturarla.
Alla fine ha dovuto cedere, perché anche l’essere più coraggioso e risoluto di fronte a un fucile è destinato a soccombere: la violenza schiaccia ogni cosa, la frantuma e la svilisce. Lascia due cuccioli di pochi mesi, incapaci di badare a se stessi, anche loro destinati a una fine crudele: condannati da schiere di idioti che credono fermamente di avere il diritto, e di poter essere in grado, di controllare la Natura e le vite degli altri.
I motivi di questa morte – ampiamente annunciata – sono molti: economici, politici, commerciali, culturali e via discorrendo, tutti motivi che lei non comprendeva, perché fortunatamente apparteneva a un altro mondo concettualmente lontano da quello che ci siamo costruiti artificialmente noi. Daniza aveva un compito, e ha tentato di portarlo a termine. Altro per lei non contava.
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