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Roger Olmos - Senzaparole

Intervista ed esposizione opere dell’artista vegan Roger Olmos, autore ed illustratore del libro “Senzaparole” edito da Logos in collaborazione con FAADA (faada.org).
Per informazioni e acquisti: www.libri.it/senzaparole


Cosa ti ha spinto a cambiare il tuo stile di vita e a diventare vegan?

Ho scelto di diventare vegan circa quattro o cinque anni fa. Prima mi cibavo di qualsiasi cosa, vestivo capi in pelle, mangiavo un’enorme quantità di yogurt e non mi preoccupavo per niente della sperimentazione animale, fondamentalmente perché tutte le informazioni che ho ora non erano ancora nella mia testa.
Nella mia famiglia la carne era la normalità, ogni giorno.
Mio nonno era un macellaio e il mio bisnonno lavorava in un mattatoio. A quei tempi il metodo di abbattimento degli Animali consisteva in una martellata in testa, mentre erano legati ad un grande anello sul pavimento, era un orribile modo di morire…

Il bisnonno di Roger Olmos in un mattatoio
Il bisnonno di Roger Olmos in un mattatoio

Noe, mia moglie, è stata vegetariana per vent’anni e come me da circa quattro/cinque anni è vegana, abbiamo preso insieme la decisione di smettere di consumare qualsiasi prodotto di origine animale. 

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Pezzi accatastati di corpi di Animali macellati

Fonte e traduzione: Laboratorio Antispecista
Fonte originale: Legorafi.fr

Difronte alle critiche provenienti dai sostenitori dei diritti degli animali contro i metodi utilizzati all’interno dei macelli Francesi e di tutto il mondo, il più grande sindacato francese dei macellai ha deciso di passare a una nuova misura.

La proposta ha dell’incredibile, ai nostri occhi, ma è una risposta effettivamente consona alla domanda di chi anziché criticare radicalmente il sistema dello sfruttamento animale, si limita a contestarne i metodi. 

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L’entrata del continente europeo nella modernità  industriale ha causato, tra le altre cose, un mutamento di scala per molti fenomeni: le vittime umane (ed in primis i civili inermi) delle guerre sono aumentate dalle decine di migliaia ai milioni di individui e le vittime animali della schiavitù e della uccisione per sfruttamento dalle centinaia di migliaia ai miliardi. Questo processo di espansione non sarebbe potuto avvenire senza l’aumento delle capacità  industriali e meccaniche e della volontà  alla base di tale “progresso”, volontà  che trova il suo presupposto nel cambio di paradigma che ha consentito di non pensare più all'”altro” su scala individuale ma su scala massificata; l’individuo che diventa numero, cosa, ingranaggio (lo spirito del tempo si incarnò in opere quali il film Metropolis).

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