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Questa fotografia ritrae Saturn, noto alle cronache anche come “il Coccodrillo di Hitler”. Va precisato però che in realtà proprio Coccodrillo non era e dell’esistenza di Hitler, quasi sicuramente, non se ne accorse nemmeno. Saturn era infatti un Alligatore, nato da un uovo, in un mese imprecisato del 1936, nelle limacciose acque del Mississipi, dove sua madre aveva, secondo Natura, fatto regolare deposizione.
Poco dopo la schiusa fu catturato e portato in Germania, allo zoo di Berlino. Qui, in pieno nazismo, divenne presto una specie di star, soprattutto quando si seppe che Hitler amava passare il pomeriggio allo zoo e aveva una certa predilezione, non solo per i Lupi e i Gorilla, ma anche per gli Alligatori. La Seconda Guerra Mondiale fu un inferno per tutti e quando Berlino fu rasa al suolo, dei 16 mila Animali del giardino zoologico, solo 96 sopravvissero. Uno di questi era Saturn. Un vero miracolato, se si pensa che una bomba centrò in pieno l’acquario e che dei 30 Alligatori reclusi fu probabilmente l’unico a salvarsi. Per giorni vagò tra le macerie della città distrutta, in cerca di cibo. Furono i soldati inglesi a trovarlo e a portarlo in salvo.

Animalismo Notizie dal mondo Storie


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Roberto Manzotti: Travestimento

Un interessante ed esaustivo articolo di Ludovico Silvestri per Veganzetta sull’Olocausto e la questione animale.


Trattati come bestie

Una riflessione sull’Olocausto e il Paragone inverso

Il paragone tra l’Olocausto e la condizione degli Animali sfruttati e perseguitati dalla società umana (da ora in poi: Paragone) desta nella nostra cultura una forte reazione di sdegno e condanna. Questa reazione rappresenta tuttavia un mero riflesso della rimozione dalla coscienza sociale del trattamento crudele che riserviamo a miliardi di Animali. Solo riconoscendo il valore della vita degli altri Animali e la tragicità della loro drammatica condizione attuale il Paragone può essere facilmente compreso e trovare piena legittimità.

Antispecismo


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Un articolo di alcuni anni fa che può tornare ancora utile.


Torture animali

di Adriano Fragano

«Si sono convinti che l’uomo, il peggior trasgressore di tutte le specie, sia il vertice della creazione: tutti gli altri esseri viventi sono stati creati unicamente per procurargli cibo e pellame, per essere torturati e sterminati. Nei loro confronti tutti sono nazisti; per gli animali Treblinka dura in eterno»
Isaac Bashevis Singer. Premio Nobel per la Letteratura

Per Isaac Bashevis Singer Treblinka diviene eterna a causa di quanto facciamo quotidianamente agli Animali: le torture, le vessazioni, i maltrattamenti, le violenze, le uccisioni che la nostra specie compie ogni giorno nei confronti delle altre specie animali costituiscono uno ciclopico ed eterno campo di sterminio, una Treblinka senza confini e senza tempo che ha avuto un principio con gli albori della specie umana, ma non ha una fine. Singer è riuscito nell’opera che ciascuno di noi dovrebbe fare: immedesimarsi negli altri, com-patire ed empatizzare con chi non ha diritti, non ha voce, non ha forza e possibilità di scampo.
Nelle sue parole non c’è traccia alcuna di pietà: un sentimento tipico del più forte, del dominatore e del vincitore nei confronti di chi ha perso, ma c’è compassione. Un sentimento molto più alto e soprattutto egualitario, che pone sullo stesso piano esseri senzienti apparentemente lontani ed alieni; la compassione diviene quindi strumento necessario per la rielaborazione critica del ruolo della specie umana sulla Terra. 

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