Tag: <span>Gran Bretagna</span>


Si legge in circa:
3 minuti

Una lettera di Matteo Preabianca a Veganzetta descrive la situazione che sta vivendo attualmente il veganismo moderno nel Paese in cui è nato. Una situazione di grave perdita di valori identitari e di radicalità, ampiamente prevista, tenendo conto di ciò che è stato fatto per demolire il messaggio vegano sin dalla sua nascita. L’argomento non è certo una novità, ma la banalizzazione e la deriva commerciale del messaggio vegano originale, pare non abbiano ormai più alcun freno e questo continuo rilancio al ribasso nel tentativo puerile di ottenere i favori della società umana specista, probabilmente arrecherà in breve tempo danni ancora più gravi alla causa della liberazione animale.


Vivendo in uno dei Paesi europei (il Regno Unito) con il tasso più alto di persone vegetariane e vegane1, mi sono reso conto che vi è una sconcertante trasformazione nel modo in cui l’animalismo è interpretato e praticato.

Lettere a Veganzetta Veganismo


Si legge in circa:
2 minuti

5 novembre 2001, ore 6.30, ospedale di Ronkswood: Barry Horne muore in seguito a una grave compromissione epatica dovuta agli scioperi della fame che ha condotto dal carcere, unico strumento per far sentire la propria voce da dentro una cella.

Barry è uno spazzino inglese che nel 1987 si avvicina agli ambienti libertari-antispecisti in una Gran Bretagna in cui il movimento di Liberazione Animale è represso con i mezzi più duri messi a disposizione dal governo. 
Nello stesso anno tenta di liberare un delfino chiuso in una piccola piscina da 22 anni a Morecambe; qui, il suo primo arresto.

Animalismo Antispecismo Notizie sull'attivismo Veganismo