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Il Gorilla Winston in sala operatoria

La storia del Gorilla Winston, il secondo più anziano tra quelli attualmente detenuti negli zoo degli Stati Uniti, è salita agli onori della cronaca più generalista (in Italia ne ha parlato tra gli altri Repubblica) nel momento in cui il New York Times ha pubblicato un articolo dove, oltre a raccontarne la storia, la giornalista Paula Span, celebre reporter internazionale, intervistava gli addetti dello zoo di San Diego che si occupano di lui. Dall’intervista emergeva una storia su cui riflettere. Winston, 51 anni (la vita media di un Gorilla in Natura è di circa 35/40 anni) è senza dubbio longevo, ma anche gravemente malato di cuore ed è stato più volte operato per impiantare e cambiare periodicamente un pacemaker.

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2 dicembre 1975: due cuccioli di Gorilla vengono strappati alla loro famiglia e alla loro casa in Kenia e venduti per 850 mila lire cadauno al circo Medrano, appartenente alla famiglia De Rocchi (condannato la settimana scorsa per maltrattamento di Animali).

Pedro e Riù vivono assieme fino al 2008, quando Pedro si ammala e muore.
Resta Riù, ora prigioniero allo zoo safari di Fasano.
Riù è triste, solo, depresso.

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Memorial per Harambe

Tamara Sandrin scrive alcune considerazioni sull’uccisione del Gorilla Harambe avvenuta di recente nello zoo di Cincinnati (USA), qui la sua triste storia.


Fonte: cavegan.wordpress.com/2016/05/31/morte-di-un-prigioniero

Harambe è morto e il suo corpo non è più prigioniero dell’uomo, ma la sua mente, i suoi pensieri, la sua persona e la sua personalità, le sue emozioni e i suoi sentimenti non esistono più, sono morti definitivamente assieme al suo corpo e noi non potremo conoscerli mai.
Non essere più prigioniero non equivale però a essere liberato.

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Gibbone che urla

Sabato 5 settembre 2015 a Torino si è svolta una biciclettata NoZoo contro il progetto di privatizzazione del parco Michelotti e di riapertura di uno zoo. Anche fossimo stati 10.000 sarebbe stato troppo poco, ma 20 assolutamente non è numero degno. I “défilé” (indignati in teoria ma defilati in pratica) anche stavolta sono stati troppi. Comunque così è: pochi è sempre meglio che soli. L’idea era far sentire degli spot amplificati, ma la fortuna gioca volentieri contro le opposizioni: il lettore mp3 ha infatti subito smesso di funzionare. Così a noi, pochi ed ammutoliti, restavano solo fischietti, campanelli, trombette.

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