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Luna l'Orca
Gli eventi, condizionati dall’ignoranza umana, dovrebbero farci riflettere sull’atteggiamento che spesso teniamo nei confronti degli Animali selvatici. Sui rischi che, anche involontariamente, gli facciamo correre. In questa storia nessuno è davvero colpevole, ma i numerosi errori di valutazione e l’egoismo dei tanti Umani coinvolti finirono per essere letali. Tutto questo si poteva evitare.
Quella che segue è la storia di Luna.


Questa fotografia è stata scattata il 10 marzo del 2006. È l’ultima immagine che abbiamo di Luna, nota anche come L98 o Tsux’iit. Luna, (in realtà un maschio di Orca) era nato a Puget Sound (U.S.A.). Perse il suo pod quando aveva solo un anno e mezzo e trascorse cinque anni a Nootka Sound (Canada), un’insenatura oceanica nell’isola occidentale di Vancouver.

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Storie di Umani e Animali. “La cerbiatta” di Grazia Deledda, premio Nobel nel 1927, ci porta dritti al cuore del rapporto che spesso costruiamo con gli altri Animali per salvarci dalla disperazione. In questo racconto un vecchio proprietario terriero cerca, nell’amicizia con una cerbiatta, una via di fuga al dolore. Un dolore che sembra placarsi soltanto davanti allo sguardo dell’Animale che gli ricorda quello dell’amata figlia scomparsa. Crediamo che “La cerbiata” sia, oltre che un bel racconto, anche un ottimo spunto di riflessione su come a volte ci poniamo nei confronti degli altri esseri viventi. Spesso, nel momento in cui ci avviciniamo a loro guardandoli per quello che sono e non per quello che siamo abituati a credere che siano, essi sono in grado non solo di cambiare il nostro modo di pensare ma anche, a volte, di salvarci la vita.

Francesco Cortonesi


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Non c’è la matematica certezza che sia lui, ma quasi. Molti esperti sono sicuri infatti che il Beluga, filmato nei giorni scorsi dalla squadra di rugby del Sudafrica in gita al Polo Nord, mentre insegue e riporta una palla ovale, non sia altro che Hvaldimir, lo stesso Beluga avvistato per la prima volta con l’imbracatura per fotocamera etichettata “Equipaggiamento di San Pietroburgo” (ne parlammo nell’articolo La storia del Beluga spia dei russi) e successivamente che riportava un cellulare caduto in acqua a una turista.

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