Si legge in circa: < 1 minutoSi chiama Vegan ed è una beagle “fattrice”, il primo Cane che lascia Green Hill per incontrare la sua famiglia. La sua uscita dal portantino è stato accolto con applausi…
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Ecco il primo Cane uscito dal lager di Green Hill, è una femmina gravida di circa due anni e si chiama ovviamente Vegan!
Il suo affidatario è Giuliano del Coordinamento Fermare Green Hill
Questo deve essere considerato solo il primo passo di una lunga marcia che ci condurrà alla liberazione di tutti gli Animali vittime della schiavitù non solo a causa della vivisezione. Una marcia che non ha bisogno di sponsor, di politici, di decisioni piovute dall’alto e di leggi.
Fonte: Coordinamento Fermare Green Hill
VEGAN, PRIMO BEAGLE A VARCARE LA SOGLIA DI GREEN HILL
27 luglio 2012 – Il primo cane uscito dall’allevamento Green Hill è stato dato in affido a Giuliano, attivista del Coordinamento Fermare Green Hill. Questa cagnolina è una fattrice, ed è gravida, per noi è il simbolo di quegli individui prigionieri degli allevamenti e considerati “macchine da produzione di cuccioli” per i vivisettori.
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La manifestazione svoltasi ieri a Montichiari (BS) contro il lager per Animali di Green Hill è stata teatro di una liberazione di alcuni Cani destinati alla vivisezione: circa 30 ne sono stati liberati da attiviste/i e messi in salvo. La digos ha fermato 13 persone umane, di seguito alcune notizie sulla vicenda:
Galleria fotografica e video del blitz.
Green Hill – tutti i particolari: i cani portati via e le cicatrici
I manifestanti fermati ed i reati al vaglio degli inquirenti.
di Marcella Porpora | 28 aprile 2012
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Si riceve il seguente importante comunicato del Coordinamento Fermare Green Hill e si pubblica.
“Questo lager deve chiudere!” è scritto sullo striscione che dall’alba di oggi, venerdì 14 ottobre, campeggia sul tetto di uno dei capannoni dell’allevamento Green Hill a Montichiari (BS)!
Alle ore 6.00 è scattata l’azione a sorpresa del Coordinamento Fermare Green Hill. Cinque attivisti sono riusciti a salire sul tetto con una scala, eludendo la guardia dell’allevamento. Arrivata troppo tardi per fermarli. Nel frattempo altri attivisti stanno ancora stazionando vicino al capannone e al cancello d’ingresso, dando supporto a chi è sul tetto e monitorando l’attività lavorativa che sembra bloccata per la giornata.
L’intenzione dei cinque attivisti è di rimanere ad oltranza sul tetto e impedire che partano carichi di cuccioli verso i laboratori. Hanno con sé tutto l’occorrente per restarci a lungo, per fare in modo di non essere sgomberati e poter comunicare con noi.
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