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Come un topolino in gabbia: nutrito, accudito, scaldato, al sicuro, ma sempre in gabbia.
(Isaac Asimov, Io, Robot)

L’associazione animalista Essere Animali (d’ora in poi EA) ha avviato un programma di monitoraggio e valutazione delle pratiche zootecniche dei maggiori allevamenti di Suini in Italia, il tutto nell’ambito della campagna di “sensibilizzazione aziendale” denominata SOSPIG. Nella pagina web dedicata a questa tipologia di campagne di EA si legge:

SOSPIG
La maggior parte dei maiali macellati in Italia nascono in allevamenti in cui le scrofe vivono quasi metà della loro vita in gabbia e ai cuccioli vengono praticate mutilazioni come il taglio della coda e la castrazione. SOSpig è una campagna che mira a eliminare queste gravi problematiche, coinvolgendo supermercati e grandi aziende alimentari.

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Manifestazione AIP contro allevamento di Fossoli

Durante la discussione della Manovra di Bilancio avvenuta in questi giorni di dicembre in Parlamento, è stato approvato un emendamento che vieta l’allevamento e l’uccisione di Animali “da pelliccia” in Italia a partire dal 1 gennaio 2022.
Il provvedimento di fatto si pone la parola fine alla produzione nazionale di pelliccia animale dato che l’allevamento e la riproduzione in cattività di Visoni, Volpi, Cincillà, Procioni e altri Animali per tale scopo, non sarà più consentita. Ai pochi lager per Animali ancora in funzione nel nostro Paese, verrà riconosciuto un indennizzo faraonico in varie forme, per un totale di ben 3 milioni di euro e sarà loro permesso di continuare a detenere gli Animali fino al 30 giugno 2022. Dopo dovranno scomparire, si spera per sempre insieme al loro vergognoso carico di sofferenza.

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L’Europarlamento ha salvato il veggie burger. Nessuno degli emendamenti che intendevano limitare l’uso delle denominazioni di carne ai soli prodotti di origine animale è stato approvato. Resta lo status quo, con la possibilità di utilizzare termini come mortadella, salsiccia o hamburger per prodotti con ingredienti integralmente vegetali.
Sì all’hamburger vegano, dunque: può essere definito un hamburger. Sono stati bocciati gli emendamenti alla Politica Agricola Comune (PAC) che avrebbero proposto di vietare la definizione «carne» per i prodotti alimentari di origine vegetale, mettendo fine ad una battaglia furiosa tra le parti interessate nelle ultime settimane.

Così viene riportato in uno dei numerossissimi articoli pubblicati in questi giorni dalle testate giornalistiche a proposito della conclusione della diatriba sul nome di alcuni prodotti alimentari a base vegetale. La contesa sul cosiddetto “veggie burger” era arrivata fino all’Europarlamento a causa di quattro emendamenti presentati da Copa-Cogeca1 (un’enorme e potente lobby che tutela gli interessi dell’agrobusiness, ma soprattutto della zootecnia europea) con i quali si chiedeva che fosse impedito l’uso di termini riconducibili a prodotti alimentari a base di carne, in prodotti che invece sono a base vegetale. In soldoni: gli allevatori europei si ribellavano contro gli hamburger vegetali.

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