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Lontano dalla paura
“…uomo forte e intelligente,
dimmi, che cos’è questa follia?”
Il cinghiale Miguel distese le ali e planò dolcemente, spingendo lo sguardo oltre l’orizzonte di dune rosse infuocate del deserto di Sahara; il vento tra le grandi penne gli diede un brivido di sabbia rovente. Miguel in quel momento si sentì, lui stesso, deserto di Sahara. Un istante dopo era diventato una distesa infinita di colline color del tramonto. Mosse con voluttà un’immensa duna scoprendo alla luce il letto di un fiume dimenticato; gli parve allora di conoscere intimamente ogni proprio granello di sabbia. Non era mai stato, prima, un deserto africano e la novità lo fece sorridere di gioia.
Sotto il sole del pomeriggio avanzato avvertì il formicolio di passi leggeri: prima che scendesse la notte, un geco del deserto correva sul deserto-Miguel, con due zampe alla volta, verso la tana. Il cinghiale Miguel decise allora di diventare quel geco e subito cominciò a zampettare sulle dita palmate, tra gli sbuffi di sabbia. Camminando senza meta verso il sole calante, il geco-Miguel si accorse che un tramonto non gli era mai parso bello come quello che si accendeva davanti a lui, appena sopra le dune.
Desiderare di essere il sole e diventarlo fu questione di un momento.
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