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MazzeppaL’allenamento funambolico della conoscenza, giunge talvolta all’atto creativo che ri-organizza nuovi universi semantici. Qui ciò che è quasi impossibile immaginare si palesa. La capacità di tollerare i conflitti, veri e propri cortocircuiti fra linguaggio e realtà, è per l’artista un detonatore potente col quale può giungere in luoghi sistematicamente fuggiti dai più. E se l’arte è un modo interrogativo di porsi di fronte al reale, il difficile status dell’artista è da sempre percepito dalla società come anomalo e pericoloso. Tuttavia la collettività si aspetta sempre delle risposte dall’arte , mentre gli artisti formulano domande e, dunque, non stanno al gioco. Anzi lo ribaltano.

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El topo - Alejandro Jodorowsky
E’ doveroso citare un esempio di specismo attuato da certa avanguardia artistica, nello specifico tramite l’espressione teatrale sperimentale del movimento Panico! sorto alla metà  degli anni ’50 con a capo Alejandro Jodorowsky, Fernando Arrabal e Roland Topor. Nei suoi primordiali propositi tale movimento si prefisse, all’interno del suo manifesto, di non essere depositario di alcuna coerenza e logica conclamate gravitando nella contraddizione e nell’eterodossia più spregiudicata.
Jodorowsky, conosciuto soprattutto a livello cinematografico quale artefice di film di culto come El Topo (1971), La montagna sacra (1973), Santasangre (1988), non voleva trasformare questo movimento in un’entità  codificata e culturale, tanto che reagì animosamente quando l’amico Arrabal diede alle stampe, nel 1973, un libro che trattava del movimento Panico! rischiando così di accademizzarlo, tramutandolo in ingranaggio del sistema.

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