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1969Woodstock
A Bethel, una cittadina rurale nello stato di New York, dal 15 agosto al 18 agosto del 1969, all’apice del periodo della diffusione della cultura hippie, si svolse il festival di Woodstock. Il festival rappresentava non solo un evento musicale, ma una sorta di celebrazione hippie della convivenza pacifica.

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Testo e opere di Dóra Zambó per Veganzetta


Adoro i Maiali.

Si è sviluppata in me un’attrazione inconscia verso questi Animali intelligentissimi, che agli occhi della gente appaiono opulenti, sporchi, pigri o come pezzi di carne su un piatto o bistecche sulla griglia.
Digitando il sostantivo “maiale” in un motore di ricerca, le associazioni visive e testuali riportano caratteristiche, e luoghi comuni pieni di pregiudizi riflettendo l’immagine che la nostra cultura si è fatta di scrofe e verri. Questo essere senziente subisce l’aberrazione umana sin dall’antichità, e la cosiddetta civilizzazione occidentale anziché dargli tregua, peggiora le sue sorti. Non lo risparmia nessuna disciplina: medicina, alimentazione, linguistica, arte e religione, insieme ne sfruttano corpo e anima.
Avendo trascorso da adolescente molte estati nella fattoria dei miei nonni, imparai a comprenderla da un unico punto di vista, cioè dal loro. Il rapporto tra contadino e Animale s’intese in un’unica direzione rigida e inconfondibile senza mai un pizzico di coinvolgimento sentimentale: l’Umano equivale al proprietario profittatore, e l’Animale alla bestia e al guadagno. Tale formula valeva nelle piccole fattorie come nella crescente industria zootecnica, e a tutt’oggi rimane incontestabile dalla maggioranza delle persone.  

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Fonte: Asinusnovus

di Leonora Pigliucci

La presidente della Camera Laura Boldrini, non senza suscitare un gran vespaio di polemiche tra coloro che gridano all’attacco alla libertà di espressione, ha rilasciato un’intervista a Repubblica in cui solleva la questione della violenza verbale e d’immagine espressa diffusamente su internet e sui social network, e quasi mai soggetta a sanzione.

Si tratta di un fenomeno cui sono testimoni tutti i fruitori del web: è molto facile imbattersi in fotomontaggi e vignette che con l’idea di fare ironia o polemiche politiche veicolano contenuti brutali ed offensivi, e che ricevono una moltiplicazione virale che implicitamente li rende plausibili, nonché spunto per un crescendo di commenti di approvazione carichi di una virulenza spesso anche maggiore di quella di partenza. Complice della degenerazione verbale è la sensazione di anonimato che si ha da dietro lo schermo dei pc e la lontananza fisica dagli spazio “reali” in cui le stesse manifestazioni sono eventualmente punite. 

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