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Cane chiuso in un box, Ucraina

Terza parte dell’articolo Anche gli Animali soffrono la guerra


La situazione in Ucraina resta drammatica, su questo non c’è ovviamente dubbio. Purtroppo, però, con il passare delle ore, diviene sempre più difficile controllare le fonti perché la propaganda (da una parte e dall’altra) è molto forte e le notizie false si sommano di minuto in minuto. Ieri, ad esempio, si è diffusa la notizia di un bomba esplosa al rifugio per Cani “Best Friend” situato a Makarivsky.

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Trasferimento Animali allo zoo di PoznanSeconda parte dell’articolo Anche gli Animali soffrono la guerra


Gli Animali dello zoo di Kiev sono stati evacuati.
La situazione nelle scorse ore è drammaticamente peggiorata e, alla fine, si è deciso per un trasferimento. Si tratta di un’operazione imponente ancora in corso, anche perché ieri sera i camion che portavano gli Animali sono stati circondati dai carri armati russi che poi, per fortuna, non hanno aperto il fuoco. A lungo si è temuto il peggio. Gli Animali vengono trasferiti in Polonia allo zoo di Poznan, già noto qui in Italia per aver ospitato alcune Tigri provenienti da un allevamento di Latina e destinate, in toeria, a uno zoo mai identificato e – secondo alcune organizzazioni animaliste – a essere uccise per ricavarne ingredienti della medicina tradizionale cinese.

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Un interessante e ben documentato articolo di Tamara Sandrin sullo sfruttamento degli Animali durante la Prima Guerra Mondiale.


Fonte: cavegan.wordpress.com/2016/01/03/non-ebbero-scelta-2

Gli animali-soldato, i giovani soldati, i profughi, i diseredati della Terra. “Non ebbero scelta”1.
Certamente loro, gli animali, non hanno avuto scelta né consapevolezza del loro destino, nessuno può dubitarne, neppure chi dalla sorte animale non viene toccato. Ma credo che neanche i giovani e giovanissimi soldati, i richiamati alla leva obbligatoria, i volontari delle classi più deboli l’abbiano avuta. In un certo senso si potrebbe dire che la Grande Guerra sia stata più una guerra classista che specista.
I perdenti sono stati milioni, sparsi su ogni fronte, di ogni nazionalità, sono rimasti sui campi di battaglia e nelle trincee, uomini e animali.

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Fonte Laboratorio Antispecista

11 milioni di equini, 100.000 cani, 200.000 piccioni.
Si tratta degli animali che sono stati reclutati massicciamente nella Grande Guerra, per trasportare, trainare, combattere, informare. Le trincee hanno anche ospitato migliaia di animali domestici o da fattoria abbandonati dai civili in fuga e molti animali selvatici sono rimasti bloccati nel bel mezzo del fronte. Sfruttati e delle volte invece coccolati, hanno aiutato i soldati a sopravvivere all’inferno, ma mentre dei combattenti umani tutti si sono sempre ricordati, degli animali nessuno si ricorda mai.

Un ennesimo orrore dentro all’orrore della guerra. 

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