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Fonte: www.fermaregreenhill.net


Dipendenti ed ex-dipendenti di Green Hill hanno deciso di contattarci e darci informazioni preziose e prove di attività illegali compiute all’interno del lager di Montichiari.
Da tempo girano voci di soppressioni fatte illegalmente, di cani considerati “di seconda scelta“, scartati e soppressi solo per le caratteristiche di razza o piccole anomalie, che non vengono venduti agli esigenti clienti di Green Hill.
Da tempo sapevamo che la Marshall taglia le corde vocali ai cani per alcuni suoi clienti. Adesso abbiamo le prove di tutto questo!
Testimonianze, video dall’interno dei capannoni, registrazioni e documenti ci sono stati consegnati anonimamente, affinché tutti sappiano cosa nasconde questa azienda che da ormai troppo tempo lucra sulla sofferenza e la prigionia di 2.500 cani e offre loro un destino di tortura.

LE SOPPRESSIONI DEI CANI “FANTASMA”
Nel breve video che segue abbiamo montato alcune immagini che mostrano l’interno dei capannoni durante un normale giorno di lavoro, girate e date da un dipendente. Alla fine del filmato una voce registrata in altro momento. Si sente il dialogo di un operaio dentro il capannone che chiama un altro dipendente e afferma:

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Fonte: www.geapress.org/sperimentazione-animale/montichiari-bs-in-via-falcone-con-il-beagle-di-green-hill/27051

GEAPRESS – Green Hill un giorno dopo. Dei tredici attivisti fermati ieri è stata rilasciata solo una ragazza di 17 anni. Per tutti gli altri, invece, è scattato l’arresto e sono attualmente presso la casa circondariale di Brescia dove, per le 14.00 di oggi, era già stato indetto un primo presidio di solidarietà.

Pesanti i reati contestati. Rapina in propria (ovvero mezzo per ottenere l’impossessamento), furto pluriaggravato, violazione di domicilio, invasione di terreni ed edifici, danneggiamento aggravato, resistenza e violenza a Pubblico Ufficiale. Si tratta di persone provenienti da Milano, Roma, Treviso, Firenze e poi dalla Romagna. Due degli arrestati, inizialmente comunicati come originari del bresciano, avevano invece fornito generalità false. A coordinare le indagini è il dott. Ambrogio Cassiani Sostituto procuratore della Procura della Repubblica di Brescia.

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