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Si riceve e si divulga un comunicato del Coordinamento Fermare Green Hill contenente informazioni e iniziative riguardanti la terza udienza del processo contro attiviste e attivisti che occuparono i laboratori di Farmacologia a Milano nel 2013. Veganzetta invita alla solidarietà e alla partecipazione.


Comunicato

15 gennaio 2018 ore 12 inizio processo presso il Palazzo di Giustizia di Milano, via Freguglia sezione 8 aula 8 bis.
Dalle ore 11 presidio degli attivisti e possibilità di intervistare gli imputati ai quali verrà data parola durante il dibattimento. Cartelli con la scritta “apri ogni gabbia” e audio che informerà sulla vivisezione.
Ufficio stampa presente

Il 15 gennaio si terrà la terza udienza per il processo a carico delle attiviste ed attivisti del Coordinamento Fermare Green Hill (CFGH) che il 20 aprile 2013 occuparono gli stabulari del Dipartimento di Farmacologia dell’Università degli Studi di Milano. Il processo intentato da Università degli Studi di Milano e Consiglio Nazionale delle Ricerche – Dipartimento di Neuroscienze- vede gli attivisti imputati dei reati di invasione di edificio pubblico, violenza privata e danneggiamento. Quel giorno grazie all’operazione “Abbattiamo il muro di silenzio” vennero portate all’esterno di quelle mura le immagini della terribile normalità della vita di migliaia di individui rinchiusi in gabbia e ridotti a oggetti usa e getta. Si ottenne la libertà per 400 topi ed 1 coniglio

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L’Iarc, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro – parte integrante dell’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità  – ha pubblicato in questi giorni un rapporto sulla relazione tra consumo di carne rossa e lavorata e l’insorgenza di tumori nell’essere umano.
Secondo tale rapporto le carni rosse e quelle lavorate aumentano la probabilità per chi le consuma di ammalarsi di tumore, le carni lavorate in quanto a pericolosità vengono affiancate al fumo e all’amianto.
Associazioni, gruppi, singole persone attiviste animaliste, vegan e vegetariane gioiscono per la notizia. I giornali e i programmi televisivi danno gran risalto alla questione e si scatena il dibattito – penoso e ipocrita – che vede come protagonisti oncologi, dietisti, nutrizionisti, esponenti del mondo zootecnico, guru del salutismo e allevatori: tutti a prodigarsi in assicurazioni, distinguo e precisazioni per convincere il pubblico che la carne derivante da Animali schiavizzati in Italia sia migliore delle altre. Il colpo per la filiera del massacro potrebbe essere pesantissimo, ci sono in ballo migliaia di posti di lavoro e miliardi di euro: sfruttare e ammazzare gli Animali è sempre stato un grande affare per l’Umano, oggi più che mai si vive – e bene – grazie alla sofferenza e morte degli altri.

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