Si legge in circa: 6 minuti
Cani e Gatti soppressi con estrema leggerezza anche se perfettamente sani. Animali rinchiusi negli zoo fatti nascere e poi uccisi quando non attirano più visitatori, cuccioli di Animali abbandonati uccisi dalla polizia con un colpo in testa. Tutto ciò avviene in Svezia e pare sia perfettamente legale.
Pia Ragni Orrhammar è un’italiana che vive da molti anni in Svezia, è un’attivista di Djurrättsalliansen, associazione nota per aver fatto chiedere l’ultimo lager svedese di Cincillá allevati come Animali “da pelliccia” il 17 ottobre 2014 e per essersi battuta contro il terribile fenomeno della zooerastia. Pia ci invia una preoccupante segnalazione relativa alle soppressioni di Animali – domestici e non – in Paese scandinavo che, stando a quanto scrive, vengono eseguite molto spesso anche su Animali perfettamente sani o comunque con estrema leggerezza.
Ritenendo il suo racconto degno di attenzione, abbiamo approfondito la questione trovando ulteriori riscontri su articoli pubblicati dalla stampa svedese, oltre a quelli da lei stessa forniti, avvalendoci di una traduttrice madrelingua.
Data la delicatezza dell’argomento e al fine di chiarire le modalità della nostra trattazione, precisiamo in premessa che non approfondiremo gli argomenti etico-morali legati al complesso tema dell’eutanasia e ci limiteremo, in questa sede, a parlare di “uccisione” e “soppressione” di Animali. Gli approfondimenti legati alla pratica eutanasica, alle sue premesse, alle conseguenze morali ed etiche e alla validità – reale o presunta – delle ragioni della sua applicazione, necessitano di ben altro spazio. Quello che al momento c’interessa è dare voce alla nostra lettrice circa la situazione svedese e unirci alla denuncia che lei e altre persone stanno portando avanti, stimolando un ulteriore approfondimento.
Stando alla segnalazione di Pia, che da anni si impegna nel portare alla luce i fatti che ci riferisce, in Svezia non sarebbe solo legale ma addirittura incentivata da parte dei medici veterinari e delle istituzioni competenti, la soppressione di Animali da compagnia anche nel caso in cui le motivazioni di tale pratica non siano legate alle condizioni di salute dell’Animale, o perché l’Animale è “semplicemente” diventato un peso per ragioni legate ad esigenze personali di chi lo ospita, come sopravvenuti impegni, trasferimenti, separazioni di coppie, allergie e via discorrendo.
Basta recarsi da un veterinario per liberarsi facilmente – senza troppe spiegazioni – del compagno di una vita, Cane o Gatto che sia. La nostra lettrice ci segnala inoltre che le figure preposte all’esecuzione delle uccisioni non sarebbero solo i veterinari, ma che sia possibile rivolgersi a un guardiacaccia o un cacciatore per uccidere il proprio Animale, un Animale inselvatichito o abbandonato. Le stime di cui ci parla sono, relativamente ai soli Cani, di circa 6000 individui uccisi ogni anno mediante tali modalità, e di un numero non calcolabile di Gatti. Cifre astronomiche, sulle quali né le cliniche veterinarie, né le compagnie di assicurazione pare intendano fornire dati precisi.
Quello che ci viene descritto è uno scenario in cui i Gatti vengono liberamente fatti abbattere a fucilate dai Comuni, così come i Germani reali e le Oche selvatiche che disturbano le attività ludiche nei campi da golf, o il traffico aereo negli aeroporti. La situazione sarebbe sostenuta anche da gruppi di attivisti animalisti, che ritengono preferibile – civile, compassionevole? – sopprimere gli Animali, piuttosto che lasciarli a una vita, a loro dire, non consona alle loro esigenze.
E’ fuori di dubbio che la situazione in Paesi come l’Italia, sovraffollati di Animali domestici che finiscono per vivere di stenti sulle strade o stipati in canili (luoghi di detenzione che divengono spesso veri e propri lager) non sia di certo paradisiaca. Se in Italia si assiste alla vergogna degli Animali abbandonati a loro stessi e costretti a vivere in condizioni strazianti, in Svezia si vive una situazione schizofrenica: si uccidono gli Animali del luogo, ma si continuano ad adottare quelli provenienti da altri Paesi, come la Spagna, la Romania, o la stessa Italia, magari per far fare loro la stessa fine.
Approfondendo la situazione svedese, abbiamo riscontrato come la pratica di eliminazione, sia continuamente applicata e suggerita come facile alternativa a quasi tutti i tentativi di cura di patologie, specie quelle neurologiche; e come a livello sociale sia percepito in maniera fortemente negativa il tentativo di curare un Animale domestico malato, anche se ancora in grado di condurre una vita dignitosa priva di sofferenze. In Svezia, anche gli Animali detenuti all’interno dei giardini zoologici incontrano lo stesso destino una volta ritenuti “inutili”. Sono state mostrate da giornali e TV locali immagini provenienti da diversi zoo, in cui carcasse di Animali soppressi venivano conservate in celle frigorifere per anni. Alcuni attivisti animalisti segnalano che all’interno dei giardini zoologici svedesi non viene praticata alcuna forma di controllo delle nascite, perché si ritiene che la riproduzione libera agevoli le condizioni di detenzione degli Animali e che, di conseguenza, i capi “sovrabbondanti” debbano essere abbattuti una volta rientrato il clamore generato dalle loro nascite, terminato il lucro derivante dalla vendita di gadget e calato il sipario dei media sull’argomento. E’ il caso del celebre parco faunistico di Skansen, all’interno del quale sono detenuti Animali appartenenti alla fauna scandinava e alloctoni come Lupi, Linci, Ghiottoni, Orsi, Alci, Civette lapponi, Gufi reali, Bisonti, Volpi rosse, Cinghiali, Faine, Lontre e Foche, nonché varietà locali di Pecore, Capre, Maiali e Mucche, e dove sono stati segnalati casi di soppressioni giustificate dai responsabili della struttura, facendo riferimento al fatto che in natura il tasso di mortalità degli Animali è molto alto, e dunque, tale pratica sarebbe da ritenersi in linea con la vita naturale degli Animali. Cos’abbia di naturale la misera esistenza di Animali detenuti in cattività è legittimo chiederselo, e perché si faccia appello alla loro naturalità solo per giustificarne la soppressione, è altrettanto legittimo domandarselo, considerando anche che tali Animali altro non sono che strumenti per il profitto degli Umani che li utilizzano dimenticandosi, salvo quando torna utile, della loro reale natura.
Quanto agli Animali randagi, è eclatante il caso di un gruppo di gattini soppressi direttamente da agenti della Polizia – ai quali erano stati affidati da una famiglia umana che li aveva ritrovati abbandonati – mediante un colpo alla testa e successiva decapitazione. Le modalità utilizzate per la soppressione sono state ritenute consone, come l’atto di per sé, dalle autorità interpellate sull’accaduto, che hanno anzi sostenuto gli agenti. La Legge sulla protezione degli Animali svedese afferma infatti che i cuccioli di Animali, fino a otto giorni di età possono essere uccisi con colpi alla testa “eseguiti con tale precisione che provochi immediata perdita di coscienza e morte”.
Anche la voce di alcuni veterinari si è levata contro le continue richieste di soppressioni di Animali domestici: è il caso di Bozenna Montwill che ha presentato un’auto-denuncia alla Polizia e ha pubblicato una lettera aperta criticando l’Animal Welfare Act che consente ai proprietari di Animali domestici di farli uccidere anche se perfettamente sani. Bozenna afferma di ricevere molte richieste a settimana di soppressioni, prevalentemente di Gatti o Cavie, ma anche di Cani, soprattutto durante il periodo delle vacanze estive o delle festività.
“Mi sento terribilmente male ad essere costretta dalla legge ad uccidere questi animali. Il mio lavoro come veterinario è quello di salvare vite. Così ora mi rifiuto”, sostiene, ma ogni volta che lei obietta infrange la legge, pertanto ha pensato di presentare un rapporto alla Polizia autodenunciandosi: “Violo la legge sulla protezione degli animali. Ma molto spesso è possibile trasferire gli animali invece di lasciarli morire invano. Dovrebbe essere proibito uccidere animali sani”. La legge svedese, quindi, costringe esplicitamente i veterinari a eseguire le soppressioni di Animali anche per futili motivi, questo perché il proprietario di un Animale da compagnia ha tutto il diritto, per stessa ammissione del Ministero dell’Agricoltura chiamato in causa da Pia sulla questione, di farlo sopprimere se non desidera più tenerlo.
Quanto fino ad ora raccontato, la denuncia di Pia e la stessa presa di posizione di Bozenna ci spingono inevitabilmente a porci delle domande: chi siamo noi per decidere tutto ciò? E ancora: è possibile individuare dei parametri condivisibili entro i quali ritenere “opportuna” la pratica della soppressione, o in ogni caso questa è e rimane un’imposizione della volontà umana sulla vita degli altri Animali? E quanto questo dubbio è da ritenersi lecito, se si considera la condizione di Animali cosiddetti domestici, in cui è la loro intera vita ad essere predeterminata dall’Umano per la sua durata? A questi interrogativi dedicheremo senza dubbio una trattazione approfondita in futuro ma, in presenza di fatti come quelli segnalati, riteniamo giusto denunciare come assolutamente inaccettabile l’approccio svedese dettato dal concetto che la soppressione di esseri senzienti, possa essere una valida soluzione a una serie di problemi di convivenza.
La nostra lettrice ha creato una petizione online per far luce su questo scempio che avviene in Svezia, ma chiaramente affidarsi alle stesse autorità che permettono tutto ciò per abolirlo, non può essere un metodo utile se non per sottoporre il caso all’opinione pubblica, come del resto lei stessa afferma. E’ utile ricordiamo che le istituzioni svedesi fino al 1976 permettevano ed applicavano la sterilizzazione forzata di persone umane ritenute inferiori, dunque le premesse non paiono confortanti. Senza dubbio il caso svedese non è unico; vicende simili sono ad esempio state segnalate negli Stati Uniti, coinvolgendo fra gli altri anche organizzazioni impegnate teoricamente nella difesa degli Animali come PETA. Quello che ci preme sottolineare è che un approccio al rapporto Umano-altri Animali che privi totalmente l’Animale della propria soggettività, costringendolo a subire il volere di chi (singolo privato, o istituzione), grazie alla sua posizione dominante, può decidere liberamente della sua vita o della sua morte, è semplicemente vergognoso.
Testo a cura di Veganzetta
Note:
Di seguito una serie di collegamenti a siti web svedesi utilizzati per redigere il presente articolo.
Legge sulla protezione degli Animali in Svezia
http://www.notisum.se/rnp/sls/lag/19880534.htm
Regolamento dell’Ufficio Regionale per la tutela per l’Ambiente e la protezione degli Animali
http://www.lansstyrelsen.se/stockholm/Sv/djur-och-natur/djurskydd/djur-som-far-illa-webb/overgivna-och-forvildade-katter/Pages/default.aspx
Normative svedesi in materia di soppressione di Animali (L22)
http://www.jordbruksverket.se/download/18.3c1967aa13afeea1eb88000854/1370040540522/2012-027.pdf
Articolo riguardante le uccisioni di Animali negli zoo svedesi
http://www.expressen.se/nyheter/dokument/djur-avlivas-pa-rutin-i-svenska-djurparker/
Notizie sulla sterilizzazione umana forzata in Svezia
http://archiviostorico.corriere.it/1997/agosto/25/Svezia_sterilizzati_per_razza_co_0_9708255890.shtml
Notizia sull’uccisione per decapitazione di alcuni gattini da parte della Polizia svedese
http://www.dn.se/nyheter/sverige/inget-brott-halshugga-katter/
Articolo sull’autodenuncia della veterinaria Bozenna Montwill
http://www.aftonbladet.se/nyheter/article10467623.ab
Se hai letto fin qui vuol dire che questo testo potrebbe esserti piaciuto.
Dunque per favore divulgalo citando la fonte.
Se vuoi Aiuta Veganzetta a continuare con il suo lavoro. Grazie.
Avviso legale: questo testo non può essere utilizzato in alcun modo per istruire l’Intelligenza Artificiale.
Quando si accoglie in casa un Animale si crea un punto di riferimento riflesso, inteso come persona che lo sostiene attraverso la somministrazione di cibo, e la possibilità di svolgere una adeguata attività fisica. Fornire una adeguata alimentazione e una sufficiente libertà di movimento è veramente il minimo che si possa fare nei confronti dell’Animale con il quale si è deciso di condividere un pezzo di vita. Alcuni Animali, rubati e trasferiti forzatamente dal loro habitat naturale nelle case degli Umani, possono considerarsi un triste e tragico esempio di come si sia voluto egoisticamente creare un mondo proprio artificiale fatto di oggetti: Animali trasformati in pupazzi viventi.
L’habitat umano è diventato un espediente vero e proprio fatto di cose costruite ad arte per gioirsi, rallegrarsi e rattristarsi. Sì perchè anche la tristezza fa parte del folle gioco chiamato consumismo. Oggetti dalle forme più strambe e curiose create appositamente per attirare attenzione ad una curiosità sempre più assuefatta. Ciò può definirsi sofisticazione psicotica moderna. La precisione di costruire oggetti e macchine in movimento non significa aver raggiunto un progresso personale. La tecnologia spesso si è sviluppata contrariamente ad un etica di benessere collettivo. Il rapporto Umano-Animale si è voluto verso una realtà parallela, artificiosa, alternativa…rispetto ad un esistenza più pura e libera. Tutto ciò a chi ha giovato? Animali brutti, sporchi, malati, senza una zampa, o un occhio, o nati storpi per qualsiasi motivo…buttati, uccisi, lasciati da parte, o forse semplicemente abbandonati per stupidi motivi equamente egoisti tanto quanto era vivo il desiderio di possederli. Possedimento di qualcosa, ovvero proprietà privata: oggetto-Animale-Umano.
Oggi molti uomini ma anche donne confondono il senso più naturale dell’amore con il possesso personale dell’individuo, sfociando sempre più spesso in cataclismi mortali inevitabili spinti e stimolati da una stupefacente costrizione morale.
L’istinto di sopravvivenza è dettato da parametri ben specifici diversamente opposti a quelli sociali umani acquisiti da messaggi subliminali corrotti provenienti da falsi miti e culture consumiste.
Cito questo paragrafo: “L’evento sterilizzazione si presenta dunque alla nostra coscienza come un atto di potenziale trasformazione, una trasformazione che riguarda entrambi. Perchè se è vero che animale viene trasformato proprio nella sua “animalità”, in quel fondamentale parametro della sua esistenza che lo lega a quella dimensione della Natura che gli impone di ripresentare i propri geni alle successive generazioni, è anche vero che questo legame viene, attraverso l’atto chirurgico, definitivamente spezzato e proietta l’animale in un mondo apparentemente privo di punti di riferimento.” (Stefano Cattinelli)
I padroni della selezione naturale: la sterilizzazione e la castrazione sono solo due tristi esempi di metodi “anti-vita nettamente necessari” per coprire e diminuire (non eliminare) una piaga artificiale chiamata randagismo o sinonimi. Tutto ciò che non è in connessione con il benessere umano acquisito egoisticamente è sinonimo di “problema” risolvibile presto e subito con la soppressione o la privazione. Il randagismo attuale è stato creato dall’essere umano anni addietro quando decise che Cani e Gatti (e non solo) dovessero divenire “amici” fidati. L’antropocentrismo che perdura da secoli è il triste esempio di come l’ipocrisia amorevole sia l’apice dell’egoismo umano.
Ogni essere vivente senziente ha una sua caretteristica primordiale unica, e perciò ammirevole. Ogni Animale è stupendo. Ma bisogna solo cogliere i particolari di tale bellezza, senza peccare in sfruttamento o peggio in specismo incontrollato e sanguinario, quello che purtroppo sembra non avere battuta d’arresto.
La questione della sterilizzazione e castrazione degli Animali cosiddetti da compagnia è un problema molto serio che sarà da affrontare con la dovuta cautela in un apposito articolo futuro.
Sono io che ho suggerito a Veganzetta questo fenomeno tipicamente svedese e poco conosciuto all’estero. Aggiungo che lavorando come direttrice pubblica all organizzazione e sviluppo di una casa di riposo e per l’assistenza sociosanitaria domiciliare agli anziani ho assistito a molti episodi tristissimi e veri drammi personali. Persone anziane decedute dei quali cani o gatti sanissimi sono stati portati dai parenti immediatamente dal veterinario o cacciatore per la soppressione. Per legge io non sono potuta intervenire. Ho saputo di persone anziane costrette per motivi di salute a dire addio al proprio compagno a 4 zampe poi soppresso per decisioni prese dagli assistenti sociali comunali. Accadono tante tragedie nascoste. Ho sentito di persone che hanno trovato lavoro all’estero che per costi hanno fatto sopprimere cani o gatti. Ma tutto questo é tollerato ed é questa la vera tragedia. Lasciai da poco Djurrättsalliansen della quale facevo parte. Ho grande stima del loro lavoro fatto ma scelsi di lasciare poiché non davano il giusto impegno e la giusta importanza al fatto della soppressione legale per la quale io mi batto. L’antispecismo ed il veganismo nascono spesso dall’incontro con un cane o con un gatto. Pochi hanno la fortuna di nascere vegani.
Ringrazio Veganzetta per l’interessamento e la pubblicazione di questo ottimo articolo ben scritto con molta professionalità ed esattezza. È importante che si sappia che la Svezia ha molte macchie oscure per quanto riguarda la tutela e la protezione degli Animali. Guardate solo cosa avviene ora in questi giorni con le foche grigie sterminate e la caccia ai lupi.
Buona domenica a tutti!
Saluti da Pia
Grazie a te cara Pia per la tua preziosa testimonianza che ha portato alla luce un fenomeno inquietante di cui non eravamo a conoscenza. Speriamo che questo articolo possa in qualche modo tornare utile.
ci sono due grandi colpe e responsabilita: la religione che ha creato l’antropocentrismo e considerando gli animali esseri ultimi, inferiori.
Smettiamo di piangere solo alle vittime umane. Non sopporto piu’ questa messa in scena. La religione ha le colpe, responsabilita’ e la sua ipocrisia. Molto danno viene da qui.
L’essere umano è l’essere piu’ inutile che io conosca. Mi vergogno di appartenere a questa specie.
Come giustamente fai notare, la religione è senza alcun dubbio uno dei principali pilastri dell’antropocentrismo e dello specismo che connotano la società umana contemporanea.
Ed hai perfettamente ragione, l’uomo è l’essere più ignobile della terra
E’ veramente avvilente pensare che delle creature sane debbano essere soppresse per mano di chi dovrebbe amarli di piu’!
Pensavo la Svezia un Paese civile, di alto livello, vivo in Italia e lasciamo perdere quante sono le atrocità che subiscono gli animali , specie quelli considerati da carne, ma pensare che un animale possa essere soppresso anche per motivi futili o risolvibili è davvero angosciante e intollerabile!
Perchè non vengono portati nei canile e gattili?
Non è prevista questa opzione ?
Questa pratica angosciante e assurda deve essere fermata !
C’e’il culto dell’ordine, della simmetria, della paura del disordine e perdita del controllo. L’Animale si cura come la macchina e come si taglia il prato il sabato mattina alle 10:10.
Canili e gattili sono pochi e sono gestiti da volontari. Soldi pubblici non danno finsnziamenti di alcun tipo. I canili li conosco poco e non mi pronuncio ma per quanto riguarda i gattili vige la regola dei 90 giorni. Se un gatto non viene adottato entro questi mesi viene ucciso. Molte persone con cui ho parlato dicono che hanno portato il cane o il gatto dal veterinario o dal cacciatore invece che al rifugio dato che uccidendolo per loro soffre meno che rinchiudo. Sono 16 anni che sono qua e non capiro’mai e poi mai questa assurda mentalita’.
Grazie Pia per la tua descrizione della realtà svedese che pare davvero molto preoccupante.
La questione del cacciatore, poi, è assolutamente incredibile.
hai ragione Pia…. assolutamente!
è veramente pazzesco!
La cosa piu’ assurda che ho potuto personalmente constatare è che la pratica della eutanasia nei confronti degli animali domestici viene considerata da tutti, veterinari in testa, un qualcosa di eticamente e moralmente corretto se non addirittura nobile per preservare l’animale da “presunte” sofferenze.
In altre parole secondo questa agghiacciante e diffusissima logica : “se un cane è zoppo e non può fare il cane al 100 % è eticamente e moralmente corretto sopprimerlo, anzi sarebbe disdicevole farlo vivere una vita con qualche handicap “.
Questo è ripugnante, tra vita imperfetta e morte SEMPRE PER LA VITA, sempre e comunque. Ho provato a farmi capire ma non ci sono riuscito.
Ma tornatene in Italia lasciali quei vermi.
Al limite soggetti del genere potrebbero essere chiamati aguzzini o assassini, non certo Vermi. I Vermi non fanno male a nessuno.
Ma la cosa piu dolorosa e’quella che qui nessuno reagisce, nessun commento nella mia pagina svedese, quasi nessuno svedese che firma la petizione. Ma cio che e’preoccupante e’che pur essendoci un partito politico Animalista e ben 2 associazioni attive nessuna se ne occupa concretamente. Ecco perche’qui non sono piu attivista e lasciai il
gruppo al quale facevo parte. Avevo iniziato un lavoro all interno di questa associazione ma nessuno
Era concretamente attivo solo scuse che non avevano tempi e davano priorita’ad altro. Nessuno di loro ha nemmeno firmato la petizione. Meglio cosi lavoro sola, piu lentamente ma molto meglio. Grazie a tutti per la solidarieta’
Follia assoluta! Non pensavo che questo popolo fosse così freddo ed incivile!
Esatto, follia assoluta !
e che dolore !
niente di stupefacente per la Svezia,paese da sempre nazista in tutti i sensi e con le leggi e il modo di vivere più stupido di cui abbia mai sentito parlare. Quello che mi stupisce è il luogo comune secondo cui questi stolidi selvaggi vengano considerati come popolazione altamente civile e non come più correttamente come popolazione altamente alienata. Basta osservare quale sia il livello di felicità di questi zombie e l ‘elevatissimo tasso di suicidi in quella zona per rendersi conto di quale sia il reale livello di questi…esseri
E una cosa aberrante non ho parole.
Credo che non vi sia da meravigliarsi più di tanto dell’estrema crudeltà in cui versa la mentalità svedese; se non sbaglio (e ditemelo se è così), i paesi scandinavi, ed in particolare la Svezia, sono capolista nella classifica per numero di suicidi.
Credo che tutto ciò, crudeltà verso gli Animali e depressione dell’Animale Umano, siano principalmente da imputare a cause fisiche/fisiologiche, alle quali sfuggono, evidentemente, quei pochi che scelgono scientemente di non cibarsi di prodotti e cibi animali nonché derivati. Attenzione che ciò accade anche a latitudini più miti, ma la mancanza dell’aggravante climatica diminuisce la particolare mancanza di empatia. L’intossicazione muta radicalmente i processi cognitivi, su questo ve n’è la certezza, e la prima cosa che se ne va è l’empatia; seguono poi la depressione ed un’altra serie di malattie degenerative, molte delle quali proprio a carico del sistema nervoso e del cervello.
Ovviamente, a peggiorare il quadro, vi è la scelta di aver voluto colonizzare una terra inospitale; climaticamente e forse anche morfologicamente asprissima, ma comunque e indubbiamente, inadatta all’Essere Umano.
A costo di ripetermi….. la differenza cruciale, cosí incomprensibile per la cultura italiana, sta nel fatto che qui la MORTE è considerata migliore di una vita imperfetta. E pertanto in certi casi moralmente auspicabile. Assurdo, lo so. Particolarmente assurdo specialmente se con riferimento ad un contesto ateo: se Dio non esiste allora a maggior ragione la VITA è tutto, dato che l’alternativa è il nulla. Una posizione incomprensibile, soprattutto filosoficamente. La sacralita’ della vita, anche in senso laico (non necessariamente religioso) è concetto incomprensibile per uno svedese. E come giustamente Pia faceva osservare gli animali si curano con devozione ma nello stesso modo in cui si cura l’automobile o il giardino, non vengono percepiti come creature viventi portatrici del soffio vitale che le rende simili all’uomo. Vivo qui da due anni e questo aspetto della cultura svedese mi fa davvero orrore.
Tu abiti in Svezia? Da come scrivi sembra di si. Sono semplicemente curiosa
Si, abito qui da qualche anno. E sono rimasto letteralmente inorridito da questo aspetto della cultura svedese. Credo che ci sia proprio un vuoto in loro rispetto a certi valori per noi (ma non solo per noi) di primaria importanza e civiltà quali la sacralità della vita, il rispetto della vita, l’indisponibilità della vita.
Il piu’ grande dono che tu possa fare ad una creatura vivente che è ammalata è curarla, non sopprimerla.
Il più grande dono che tu possa fare ad una creatura vivente che soffre è aiutarla a lenire il suo dolore con ogni mezzo possibile, non sopprimerla.
Sopprimere una creatura vivente è un crimine contro la vita, non un atto etico e morale.
Farlo per motivazioni futili e con leggerezza è un crimine schifoso.
Farlo contro un animale che ti ama e si fida ciacamente di te un crimine ancora più abietto.
Togliere la vita ad una creatura vivente ammalata “per evitargli sofferenze” è vile fuga da ogni responsabilità e dovere di assistenza, non un atto etico e morale.
Come può la morte essere considerata migliore di una vita imperfetta ?
Come può la morte essere considerata migliore della vita, anche se la vita fa soffrire ?
Come puo’ essere considerato il togliere la vita ad una creatura vivente meno crudele di lasciarlo vivere e cercare di curare con ogni mezzo la sua malattia e di lenire con ogni mezzo il suo dolore?
Credevo la Svezia un paese civile ed avanzato.
Un paese popolato da persone intelligenti.
Mi sbagliavo.
E’ un paese che puzza di morto !
La vita di un cane è qualcosa di cui si può disporre a proprio piacimento, la si puo’ togliere a discrezione del propietario dell’animale, anche senza la minima necessità, nel pieno rispetto della legge.
Il non donare la morte ad un animale che soffre è visto come un atto crudele, medioevale, moralmente ed eticamente inaccettabile.
Un animale perfettamente sano ma con qualche handicap anche meramente motorio e’ considerato non degno di vivere.
Se curo un animale che soffre e lo aiuto a lenire il suo dolore con ogni mezzo possibile non sono una persona crudele: quello che sto facendo non è la causa naturalistica della malattia !
Con un sofisma assolutamente idiota si arriva al punto di sostenere che il non sopprimere è moralmente scorretto in certi casi.
La vita imperfetta è qualcosa di peggiore della morte.
Il non uccidere un animale è considerato, dal punto di vista logico-giuridico, come la causa naturalistica delle sue sofferenze ( al posto della sua malattia) quindi immorale.
La vita come fine e non come mezzo, la vita come valore in se’, il rispetto per la sacralità della vita, sono concetti sconosciuti per uno svedese.
Siamo alla follia assoluta, l’argomentazione è irrazionale, totalmente illogica.
Temo che tutto ciò sia legato, come si faceva notare, alla depressione dell’animale umano e alla conseguente mancanza di empatia, alla degenerazione della affettività, che un clima buio e freddo contribuisce ad aggravare.
Personalmente non sono daccordo all’eutanasia attiva “ovvero” quando il medico causa direttamente la morte del malato. Sono molto dubbioso invece all’eutanasia passiva, diversamente quando il medico si astiene dal praticare cure volte a tenere ancora in vita il malato. Questo perchè spesso e volentieri le pratiche mediche sono un vero e proprio accanimento terapeutico volto a creare più sofferenze che sollievo ad una morte annunciata, specialmente in casi gravi di malattie o traumi devastanti. La ricerca medica si serve di cavie per ottenere i suoi risultati poco rassicuranti per l’incolumità ma troppo accettabili per profitti utili solo a speculazioni. Il discorso è applicabile a più campi ivi comprese le modifiche genetiche su organismi viventi che servirebbero solo a finanziare oscuri e macabri avvenimenti. Nessuno di noi può sostituirsi agli eventi naturali, e nessuno di noi può intervenire materialmente tramite mezzi artificiali (inventati appunto dall’essere Umano) su circostanze ignote che stabiliscono il confine tra la vita e la morte. Ciò determina solo un prolungamento forzato che può giustificare solo ed esclusivamente le nostre coscienze ma non sostenere qualcosa che non ci appartiene. Determinate situazioni sono strettamente personali ed ognuno le gestisce secondo i propri istinti emozionali. L’importante è poter avere una scelta, questo è etico e morale. Le proibizioni non sono giuste ed accettate, e non risolvono la natura della questione. Gli Animali e gli Umani, in caso di sofferenze, sono senza ombra di dubbio simili ma oggi non identici in ogni aspetto. Questo perchè viviamo in un epoca antropocentrica dalla nascita e i diritti dei non Umani non sono equiparati con la giusta ed etica considerazione. Di recente si discute di unioni civili con tutte le polemiche al seguito, figuriamoci se questo è il reale momento storico di instituire una concreta liberazione Animale! Certamente bisogna iniziare a parlare e a diffondere un informazione concreta, a lottare laddove ci siano ostacoli profondi dettati da altri interessi opportunisti. Bisogna spezzare il ciclo dello sfruttamento virtuoso ed integerrimo, uno sfruttamento autorizzato e legalizzato da un sistema di potere corrotto.
Concordo pienamente con ogni parola che tu hai scritto.
Ma io mi domando.
Perché farli nascere x poi ucciderli è una cosa che non capirò mai? poveri cuccioli? e poveri gatti? chi sono x decidere se devono vivere o morire?
Facevo parte dell attivismo svedese. Quando dopo poco mi fu chiaro che questa piaga loro non la considerano un problema è mi dissero addirittura che cani e gatti sono roba da signore anziane e di mezza età restava da fare una cosa sola: mandarli a quel paese senza troppa censura e diplomazia. Questo vuol dire che per gli attivisti svedesi non importa quanta gente diventi vegana ed attivista. A loro importa avete con se la gente politicamente uguale a loro, col giusto outfit, con la parlata adatta e dello stesso ceto upper radical chic.
Se a loro fosse importato veramente degli Animali e soprattutto della liberazione Animale all’ira avrebbero sposato la causa soppressioni a gogo.
L’incontrò vero con gli Animali generalmente avviene con un cane od un gatto. L’empatia se deve nascere nasce da lì. Se non c’è nemmeno empatia verso cani e gatti, come può allora nascere verso conigli, pesci, polli, pecore, mucche e maiali? Mai. Perché il collegamento che non c’è differenza tra un gatto ed un agnello non può avvenire! Svezia e svedesi cari voi siete così anche verso gli anziani. Se produci ti si fa il tagliando ….se costi e non produci allora vai allo sfascia carrozze. Non dimentichiamoci degli anziani covid gravi non ammessi in ospedale ma rimasti nelle rsa con morfina, ansiolitici e finestre aperte.
Cara Svezia non mi vedrai cremata e sepolta nella tua terra.
Chi non e’ in grado di provare compassione di fronte ad un essere senziente che ha i tuoi stessi sentimenti (prova dolore, paura, amore…) sia questo un cane un gatto o un umano, e’ una persona malata, con gravi disturbi dell’affettivita’. E’ un sentimento quello della compassione (concetto piu’ ampio di quello di empatia, che è mera capacita’ di leggere gli altrui stati d’animo e non implica necessariamente una adesione compassionevole ad essi) che fa parte della natura umana, che e’ scritto nel cuore di ognuno. Chi non ce l’ha ha una grave mancanza. Nella cultura svedese questa mancanza e’ stata favorita dal fatto che alcuni valori tipicamente cattolici (quali la sacralita’ della vita, la indisponibilita’ della vita, la vita come fine in se’) non sono pervenuti. Conseguenza di cio’ e’ anche che, come alcuni precedenti commenti sottolineavano, ogni forma di vita imperfetta, inefficente, e’ considerata indegna. Cara Pia queste non sono cose da poco, certi valori sono fondanti della persona umana. Ritrovarsi in un contesto dove nessuno intorno a te li ha e’ profondamente desolante. Quindi concordo con te, tornare tra i propri simili !
Grazie Pia e Cristina per i vostri commenti.
Una sola considerazione a riguardo del commento di Cristina.
Tu scrivi “Nella cultura svedese questa mancanza e’ stata favorita dal fatto che alcuni valori tipicamente cattolici (quali la sacralita’ della vita, la indisponibilita’ della vita, la vita come fine in se’) non sono pervenuti”.
Se fosse davvero come tu affermi, allora in un Paese come l’Italia dove la religione cattolica è onnipresente nella società civile, la compassione per gli Animali dovrebbe aver raggiunto il suo apice, invece sappiamo bene come vengono trattati i non umani dalle nostre parti. La sacralità della vita di cui parla la religione cattolica (e in generale tutte le religioni, salvo rarissime eccezioni) è quella riguardante esclusivamente la vita umana, non certo quella degli altri viventi che per il cattolicesimo erano, sono e rimangono antropocentricamente a nostra disposizione.
Capisco perfettamente la tua obiezione.
Chi da cattolico professi il rispetto della sacralita’ della vita e la vita come fine in se’ soltanto antropocentricamente con riferimento alla “vita umana” e non batta ciglio di fronte alla crudelta’ nei confronti degli animali non gode certo della mia stima.
Una cultura pero’ in cui questi valori non siano pervenuti nemmeno con riferimento alla “vita umana” e’ pure peggio: e’ il caso della cultura svedese, in gran parte atea.
Nel mio percorso ebbi a riflettere ai tempi del liceo sulla famosa frase di Kant “Agisci in modo da trattare l’umanità, sia nella tua persona che nella persona di ogni altro, sempre anche come un fine e mai soltanto come un mezzo”.
Da molti questa frase e’ stata accostata, con ragione, al personalismo cattolico (di cui la nostra costituzione e’ permeata) che vede la vita umana della singola persona sempre come un fine, mai strumentalizzabile e sacrificabile foss’anche per il bene di tutti gli altri.
Ecco dopo aver recepito intimamente questo valore io lo ho “esteso” a tutte le creature viventi senzienti capaci, come l’uomo, di provare sofferenza, paura, dolore amore….
Basta nella citata frase di Kant sostituire al termine “umanita’” quello di “vita di un essere senziente”.
Io sono atea al mille per cento e non nutro alcuna simpatia verso nessuna religione o chiesa. Ha ragione in molto Cristina ed ha ragione Veganzetta.
Comunque l’Italia sta galassie e sistemi planetari avanti alla Svezia per quanto riguarda approccio verso gli altri Animali. L’italiano di indole è empatico, compassionevole e sa dare. Lo svedese è l’opposto: cinico, cattivo e avaro.
Qui sono più ordinato che in Italia direi pedanti e gareggiano ad esserlo. Credono che questo sia indice di superiorità e civiltà.
L’italiano dinanzi a questo va in soggezione credendosi inferiore ed entrando nel ruolo del fracchia esterofili e sottomesso.
L’Italia sta galassie e sistemi planetari avanti alla Svezia ad etica, empatia, veganismo Antispecista e anche leggi per gli altri Animali. Da dove e da che questo dipenda non lo so. Potrebbe forse essere in parte dovuto ad un approccio sacrale della vita? San Francesco era di Assisi e non di Göteborg…
Per una persona di cultura ed imprinting italiano entrare in sintonia, trovarsi bene ed accettare l’approccio verso la vita e verso gli altri è impossibile e provarci è un suicidio.
La nazione è in fase di collasso sua morale che etico e chi paga sono i più deboli: Animali, anziani, poveri e chi ignora i propri diritti.
Ma in una nazione dove fino al 1976 i socialdemocratici avevano legalizzato le sterilizzazioni forzate di gente scomoda, i Sami stavano nelle riserve, si misuravano i teschi della gente da lombrosiani e nel 2020 anziani covid bisognosi di cure ospedaliere erano negati assistenza per lasciare il posto a giovani e produttivi. Dopo gli 80 anni se ti colpisce un ictus la triage non applica terapie salvavita. Mi fu chiesto 2 volte in episodi diversi se volevo far rianimare mia madre se avesse avuto un arresto cardiaco durante un operazione, colpita dall ictus la tennero 4 ore al pronto soccorso senza terapia in attesa di un posto libero, il medico voleva lasciarla morire e noi ci opponemmo facendole applicare il peg per nutrirla. È passato un anno, mamma non parla e non mangia ma ama ancora fare shopping…
Figuriamoci con gli Animali devi assicurarli per le cure veterinarie perché sono carissime e ti mandano al lastrico. La gente non ha soldi per salvare randagi, adottare e tenerli in casa. Avere Animali lo hanno portato a diventare status di classe!
Credetemi quando una società e la gente che la compone non ha cuore e compassione si è toccato veramente ma veramente, veramente il fondo.
Pia, io ho vissuto in Svezia e per questo capisco perfettamente cosa vuoi dire quando dici che “l’Italia sta sistemi planetari avanti alla Svezia quanto ad etica e ed empatia-compassione”. Chi non si e’ scontrato, vivendoci, con questi aspetti difficilmente lo puo’ capire.
Quanto ad essere “Atei” o “Credenti” ha poco a che fare con cio’ di cui parlavo io.
Mi spiego: non sono qui a fare l’elogio della religione cattolica ( che attualmente tra le altre cose e’ in totale degrado).
Ma e’ oggettivamente innegabile che certi valori che fanno parte della nostra cultura e tradizione di italiani , quali quello della sacralita’ e della indisponibilita’ della vita, della vita come fine in se’, della compassione ….sono arrivati a noi traghettati dalle influenze della cultura cattolica (che tali valori ha indubbiamente promosso a prescindere da tutto il resto).
Verissimo come dice Veganzetta …. antropocentricamente e con riferimento alla sola vita umana …… ma quando quei valori si uniscono alle nostre capacita’ empatiche …….estendere quei principi ad ogni forma di vita (quindi anche agli animali) ……e’ una sorta di passo successivo obbligato. A quel punto veder uccidere un cane sano non e’ piu’ accettabile, moralmente.
Si concordo
Dopo 9 anni dall articolo non è cambiato nulla. Oggi la notizia in radio che una clinica veterinaria nella cittadina di Orebro si rifiuta di uccidere Animali sani o curabili per tutela dell ambiente lavorativo del personale. Ci sono state tante reazioni positive ma anche commenti negativi tra i quali questo che trovi rappresentativo per quanto riguarda un approccio molto tipico svedese.
Ho tradotto con chat GTP
Questo è un commento di una persona svedese sotto al post dei veterinari che hanno detto no ad ammazzare Animali sani.
Curiosa di cosa ne pensate di questo testo:
@mettere in evidenza
Personalmente, penso che questo sollevi molte domande, e mi chiedo come questa clinica veterinaria e i suoi veterinari si assumano la responsabilità delle loro decisioni. Ad esempio, se consideriamo il gran numero di cani da combattimento di vario tipo che vengono ceduti gratuitamente, non sarebbe forse meglio sopprimerli, dato che nessuno li vuole, piuttosto che correre il rischio (già alto) che vengano affidati a famiglie inadatte o pericolose?
Non credete che questo aumenti il rischio che gli animali vengano soppressi in modi meno umani, visto che le opzioni per i proprietari si riducono? Oppure che aumenti il rischio che gli animali vengano abbandonati per strada, come accade in molti altri paesi?
Cosa si intende per “animale sano” in questo contesto? Si tratta di animali che soffrono di problemi psicologici? Di disturbi vaghi e non ancora diagnosticati? Oppure di cani che, pur non soffrendo in maniera evidente, sono pericolosi e non possono essere tenuti nella loro attuale situazione o ricollocati in modo sicuro?
Trovo un po’ preoccupante che in questo contesto si menzioni anche che i veterinari provengono da altri paesi e abbiano valori diversi. Significa forse che questi veterinari sono disposti a trattare gli animali in modi che vanno oltre la prassi e la legge svedese? Ad esempio, ritengono accettabile mantenere animali gravemente malati su sedie a rotelle, considerandolo una qualità di vita sufficiente?
Come si pongono questi veterinari di fronte alla grande quantità di animali sani che vengono abbattuti per la produzione alimentare? Qual è, in fin dei conti, la differenza morale tra queste situazioni?
Immagino che siate consapevoli anche dei costi elevati delle cure veterinarie in Svezia rispetto ad altri paesi. In un gruppo si è discusso, ad esempio, di come spesso sia molto costoso trattare problemi dentali qui, mentre in molti altri paesi i costi sono notevolmente più bassi. La Svezia, in questo senso, si distingue in negativo. Un cane che soffre di dolori alla bocca è comunque considerato un cane sano, ma se il proprietario non può permettersi di sostenere le spese necessarie (che l’assicurazione non copre), pensate che sia meglio ricollocare l’animale, anche se potrebbe non essere adatto? Chi sarebbe disposto a prendersi carico di un cane sapendo che la prima cosa da fare è affrontare costi ingenti per le cure.
Cara Pia,
Grazie per il tuo commento che è utile dopo molti anni a riprendere il filo del discorso.
Che non sia cambiato nulla o quasi c’era da aspettarselo.
Il modo in cui trattiamo gli Animali non dipende meramente da qualche legge o norma, è una questione che riguarda la crescita morale e civile della società umana, crescita che purtroppo (quando avviene) necessita di tempi lunghi ed anche di ricambi generazionali. Ci sono comunità e Paesi più sensibili a determinati argomenti ed altri meno. In generale le società umane considerano gli Animali sempre e comunque come esseri inferiori e non concedono loro i diritti fondamentali alla vita, alla libertà, alla dignità che invece meritano in quanto esseri senzienti.
Il caso in questione è certamente particolare e triste, ma non si discosta da molti altri.
La persona umana che ha scritto il commento che riporti è chiaramente specista ed in seconda battuta cinicamente utilitarista. Pensare che un Cane per il fatto di essere un ex combattente (non certo per sua volontà) debba essere ucciso invece di essere adottato, perché potrebbe esserci un rischio di finire in famiglie inadatte o pericolose, è crudele e vergognoso: si condanna a morte un Animale che ha già subito gravi ingiustizie e sopportato violenze e dolore, ciò solo per eliminare la probabilità che possa tornare a combattere sempre e comunque per colpa e volontà nostra. Lo stesso si può dire della proposta oscena di uccidere un Cane solo perché ha problemi dentali e i costi per curarlo sono ingenti. Invece di agire per fare in modo che la medicina veterinaria possa arrivare ad essere accessibile per tutte le tasche, si pensa di risolvere il problema togliendo di mezzo l’Animale malato….
Superfluo infine commentare l’esempio degli Animali in sedia a rotelle…
In definitiva la discussione pare vertere esclusivamente su questioni legate alla sicurezza sociale e a problematiche economiche. La razionalizzazione logica di ogni attività ai fini del controllo, dell’organizzazione e dell’ottimizzazione della società, spesso conduce ad aberrazioni come la mancanza assoluta di empatia e compassione nei confronti degli esseri viventi.
Qualche piccola speranza comunque esiste dato che come tu segnali c’è per esempio una clinica veterinaria che si rifiuta di uccidere Animali sani o curabili. Non tutto pare perduto.
Bisogna prendere atto di una tragica verita’ : vi sono persone prive della intelligenza necessaria a comprendere quale sia l’importanza della vita di una creatura vivente e senziente. Certo e’ una questione anche di mancanza di sensibilita’, mancanza di empatia, mancanza di cultura, tutto vero, ma prima di tutto e’ una questione di intelligenza. E’ perfettamente inutile tentare di confrontarsi con persone del genere.
Ciao Antonio,
E’ chiaro che tu hai ragione su questo argomento: non tutte le persone umane potranno o vorranno evolvere per comprendere che gli altri animali devono essere rispettati in quanto esseri senzienti e viventi.
C’è da specificare però che a prescindere dall’intelligenza, molte persone umane semplicemente non vogliono farlo e difendono convintamente e tenacemente il paradigma specista. Soprattutto con queste ultime è chiaramente inutile tentare un confronto.