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Questa fotografia, scattata dal fotoreporter Alain Schroeder fa parte della serie vincitrice della sezione Nature al Word Press Photo 2020.
Schroeder ha documentato, per il National Geographic, gli enormi sforzi dei volontari per salvare l’Orango di Sumatra. Gli Oranghi indonesiani sono ormai minacciati praticamente da tutto. In primis, la cosa è nota, dal disboscamento per ottenere l’olio di palma. D’altra parte questi Animali sono quasi esclusivamente arborei: le femmine praticamente non scendono mai a terra e i maschi adulti lo fanno raramente.
Con l’aumento del disboscamento, dell’estrazione mineraria e della coltivazione di olio di palma, si ritrovano così schiacciati in piccole sacche di foresta, costretti a lasciare il loro habitat naturale e, di conseguenza, in conflitto più frequente con gli abitanti umani del luogo che, a loro volta, vengono costretti a orari di lavoro terribili dallo sfruttamento dei Paesi dominanti. La guerra agli Animali non conosce limitazioni. Questo piccolo Orango ora in salvo, ad esempio, era stato rapito alla madre dall’abitante umano di un villaggio che lo teneva legato a una catena come Animale domestico.
L’Umano pare non comprendere mai fino in fondo cosa significa prigionia e sfruttamento. E così, in un circolo vizioso infernale, gli sfruttati diventano a loro volta sfruttatori.
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…si vede e pare quasi di sentire la sofferenza marasmatica del piccolo come potrebbe essere quella di un piccolo umano o di vitello un pulcino…foto bellissima le mani pietose che salvano il cucciolo e insieme spezzano le catene e l’oscenità del capitalismo che ci vede tutti complici e schiavi …tutti desideriamo la salvezza degli inermi e la fine dell’inferno, che sia esemplare anche nella nostra quotidianità di piccole e grandi ribellioni …
Grazie Paola per il tuo bel commento.
Non è solo il capitalismo (che pure contribuisce massivamente alla situazione in cui ci troviamo) a determinare il nostro comportamento con gli Animali, ma un paradigma che ci attanaglia da millenni e che si chiama specismo. Paradigma che purroppo esisterebbe anche senza il capitalismo che ha contribuito a generare.
Grazie per la ridefinizione credo sia determinante accorgersi di come gli stereotipi antropocentrici stigmatizzino il nostro sentire anche se ci illudiamo di essere sull’altra sponda e crediamo nell’etica antispecista e non certo ” animalista” , quindi è determinante cambiare il punto di vista perché sia tale per mettere al centro diritti e rispetto di tutti gli esseri viventi. Paola
La foto è emblematica. Ce ne sono molte altre che rappresentano questa tragedia degli oranghi. Una piccola consolazione è che la campagna contro l’olio di palma ha dato qualche effetto nel senso che parecchie aziende hanno abbandonato il suo impiego per i loro prodotti. Comunque è avvilente constatare che in nome del profitto si fa davvero qualsiasi cosa.
La campagna contro l’olio di palma ha dato risultati soprattutto perché si tratta di un prodotto che nuoce alla salute degli Umani che lo consumano, in seconda battuta perché è dannoso per l’ambiente e poi probabilmente anche perché è causa della persecuzione delle popolazioni di Oranghi.
Certo. Gli animali sono in terza battuta… quando va bene… altrimenti in trecentesima battuta.