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AGGIORNAMENTO: per cause non dipendenti dalla volontà dell’organizzazione, l’incontro è stato spostato in data da destinarsi.
Contrariamente a ciò che l’opinione pubblica specista pensa, le maggiori difficoltà che incontrano coloro che decidono di diventare delle persone umane vegane, sono le relazioni con chi non lo è.
“Questioni vegane” nasce per dare la possibilità alle persone umane vegane di confrontarsi, di scambiare idee, esperienze e di condividere problematiche relative alle relazioni sociali. “Questioni vegane” propone degli incontri in cui chi partecipa può interagire ed esporre i propri problemi, il proprio pensiero e proporre tematiche da discutere, il tutto in un ambiente sereno, informale e conviviale.
Vi aspettiamo al terzo incontro di Questioni vegane sabato 29 febbraio 2020 alle ore 18.00 al Piccolo Teatro FuoriPosto in via Felisati 70/c a Mestre (VE).
L’entrata è libera, ma è gradita una piccola offerta per coprire le spese di affitto dei locali.
Per questo terzo incontro vi proponiamo alla fine dell’incontro una cena 100% vegetale condivisa: la partecipazione è libera, ma è richiesta una pietanza da condividere con chi si fermerà a cena.
Suggeriamo tramezzini, pizzette, insalate di cereali, torte salate, legumi conditi, dolci, frittelle…
Piatti, bicchieri, posate e salviette saranno già a disposizione.
Chi non eccelle ai fornelli può portare delle bevande.
Si prega di avvisare preventivamente della partecipazione alla cena.
Per informazioni: tina.manfrin@gmail.com
Evento facebook: www.facebook.com/events/195838981802372
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ciao, scrivo da Salisburgo e sono vegetariana, inoltre credo in un Padre di tutti gli esseri viventi misericordioso che vuole vederci fare bene. L’obbedienza stabilisce l’unione interiore, essere uno armonioso. Mi potete spiegare cosa pensate voi? (i conflitti interiori e l’infelicita’ ci causano acido e diventiamo intolleranti)
Ciao Nathalie grazie per aver scritto.
L’antispecismo è una filosofia imperniata sul senso di giustizia, la compassione e l’empatia nei confronti degli esseri senzienti vittime delle nostre azioni come singoli e come specie. Nella visione antispecista non esiste alcun padre, alcuna divinità o religione, ma una coscienza a cui dovremmo dare ascolto e a una giustizia fondata sul diritto di chiunque di poter vivere la propria vita dignitosamente a prescindere dalla specie di appartenenza.
Più che di conflitti interiori si dovrebbe parlare del grande conflitto che abbiamo causato nei confronti della Natura e gli altri viventi, una volta risolto questo è del tutto plausibile che si possa finalmente giungere a una sorta di armonia con la Natura a cui apparteniamo e dalla quale assurdamente prendiamo le distanze.