Processo Green Hill: l’apertura


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Martedì 10 dicembre 2013 si apre il processo contro le persone umane che hanno liberato alcuni Cani dal lager Green Hill di Montichiari il 28 aprile 2012 durante una manifestazione di protesta.
Veganzetta ha deciso di dare supporto e visibilità a una di loro che è sempre stata molto vicina alle posizioni della rivista: Luana Martucci.

Da oggi sul sito web di Veganzetta saranno pubblicate notizie, aggiornamenti, comunicati e dichiarazioni relativamente alle vicissitudini giudiziarie di Luana che dovrà rispondere delle accuse di furto e danneggiamento.

Di seguito è possibile leggere la prima dichiarazione pubblica di Luana Martucci in occasione  dell’udienza del 10 dicembre. 


10 dicembre 2013 – Primo comunicato

Liberazione Green Hill: stato di necessità

Il 28 aprile a Green Hill mi sono trovata di fronte a degli individui imprigionati, condannati a tortura e morte, privi di ogni diritto a vivere la propria vita in modo libero. Individui che non erano in grado di liberarsi da soli da quella schiavitù. Un Cane, come qualsiasi essere senziente, ha una storia, dei ricordi, dei sentimenti e delle emozioni. Desidera vivere una vita piena e libera intrattenendo relazioni sociali; per tali ragioni non sarebbe errato definirlo una persona non umana. Chi si ostina a negare tutto ciò, nega un’evidenza. Chi si ostina a lucrare sulla vita degli altri, anche se non umani, compie un atto profondamente ingiusto se non agli occhi della Legge, che lo permette, perlomeno a quelli della coscienza che non può essere zittita. E’ questa coscienza, e il senso di giustizia che ne deriva che ho ritenuto di dover seguire, agendo direttamente e liberando chi non poteva liberarsi da solo, e che non avrebbe di sicuro avuto alcuna speranza per un futuro migliore. Ho semplicemente manifestato loro la mia solidarietà. Non avrei potuto rivolgermi a nessuno per aiutare questi individui. Le leggi che regolano la nostra società permettono lo sfruttamento di questi esseri senzienti, e la nostra cultura e il nostro modo di vivere si fonda sulla possibilità di sfruttarli e ucciderli, per mangiarli, per indossare la loro pelle o semplicemente per divertirci. Per la nostra società gli Animali sono oggetti e producono reddito, per me sono individui che desiderano vivere. Ho agito in conseguenza a ciò che credo giusto, ho seguito un principio di civiltà e umanità. Nella storia umana anche la schiavitù di altri umani, o l’olocausto, o l’apartheid sono stati a lungo permessi dalle leggi, eppure molti le hanno trasgredite queste leggi per portare solidarietà a queste persone e sottrarle a un destino orribile. La mia è una forma di disobbedienza e denuncia nei confronti di leggi ingiuste, e un’azione solidarietà a chi non può liberarsi.

Il mio atto è scaturito pertanto da uno stato di necessità, lo stesso che si verrebbe a creare nel momento in cui una donna, un uomo, un bambino si venissero a trovare in una situazione di privazione totale dei più semplici diritti individuali, che mai dovrebbero essere negati.

In questo ritengo la liberazione animale un atto diretto di giustizia

Oggi sono pertanto chiamata a rendere conto del compimento di un atto dettato dalla necessità di salvare dalla tortura e dalla prigionia persone non umane, altrimenti destinate a una lunga agonia e alla morte; e questo solo per il semplice fatto di non appartenere alla specie umana. Non considero quindi il mio gesto sbagliato, bensì giusto e necessario.

Luana Martucci


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3 Commenti
  1. cristiana ha scritto:

    Io ero lì quel giorno ma solo x pochi istanti non sono potuta entrare, altrimenti ora sarei con te in tribunale. Le tue parole toccano il cuore di chiunque un cuore ce l’ ha, chi rimane indifferente davanti a questa strage dovrebbe domandarsi cos’è che fa sì che si autodefinisca “umano”

    10 Dicembre, 2013
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  2. enrico ha scritto:

    bravissimi, purtroppo pero’ queste azioni sono una goccia nel mare, ma almeno dei cani ora possono vivere.
    Continuiamo sempre cosi.
    Forza Luana

    15 Dicembre, 2013
    Rispondi
  3. Veganzetta ha scritto:

    Forse è una goccia, ma se per questa goccia degli esseri senzienti ora sono liberi di sicuro ne è valsa la pena e forse si è trattato di qualcosa ben più grande di quello che si possa pensare ora. Grazie per la solidarietà

    15 Dicembre, 2013
    Rispondi

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