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È di questi giorni la notizia che nell’ambito del processo di appello contro il lager di Green Hill a Montichiari, sono stati assolti dalle accuse il veterinario dell’ASL e le persone umane dipendenti della struttura.
Il quotidiano La Stampa scrive «nell’ambito del processo Green Hill Bis la Corte d’Appello di Brescia ha assolto il veterinario della Asl Roberto Silini dall’accusa di falso per i controlli sull’allevamento di cani Beagle di Montichiari chiuso nell’estate del 2012 e gli ex dipendenti Cinzia Vitiello, Antonio Tabarelli e Antonio Tortelli che erano accusati di falsa testimonianza».
Nell’articolo si riporta inoltre anche la posizione della Marshall, l’azienda proprietaria del lager che «esprime soddisfazione per questa sentenza arrivata dopo anni di ingiuste e immotivate accuse come hanno potuto constatare i giudici di Brescia».
Nulla di nuovo sotto il sole verrebbe da dire: c’era da aspettarselo.
La LAV parla di “muro di gomma della sperimentazione animale in Italia“. È però del tutto evidente che la vivisezione non si potrà mai sconfiggere a suon di carte bollate e processi (destinati a finire quasi sempre in questo modo), ma attraverso un’evoluzione morale della società civile: solo così si potrà finalmente abbattere il muro di gomma.
Fotografia in apertura: archivio Coordinamento Fermare Green Hill
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Sembra un film dell’orrore. E dopo l’assoluzione Green Hill, è arrivata l’assoluzione orsi del Trentino https://www.ufficiostampa.provincia.tn.it/Comunicati/Orsi-e-vicende-giudiziarie.-Fugatti-Soddisfatti-per-l-assoluzione-di-oggi
Poi ci si chiede perché l’attivismo di una persona abbia tempi brevi. E’ difficile trovare la forza per andare avanti dopo avere preso una batosta dopo l’altra…
Cara Paola,
E’ vero che per una persona umana la fase dell’attivismo in ambito animalista ha una vita breve (si dice in media cinque anni). Questo perché si deve fare i conti con un senso perenne di impotenza e con la frustrazione di vedere spesso vanificati gli sforzi fatti. Ci sono però anche delle vittorie, c’è la felicità di vedere a volte degli Animali salvati e liberati da situazioni terribili. Questo ci dovrebbe confortare e spingere ad andare avanti, ma certamente serve molta forza interiore.
Quanto accaduto nel processo contro Green Hill è però anche la dimostrazione che spesso pecchiamo di ingenuità: sperando che una società specista possa essere in grado o abbia la volontà di comportarsi con giustizia nei confronti degli Animali. Il “muro di gomma” di cui si parla nell’articolo non lo si abbatterà mai mediante un processo e ogni tentativo in tal senso non farà altro che vanificare ulteriormente gli sforzi compiuti.
Le delusioni che proviamo noi che lottiamo per la liberazione animale non sono nulla rispetto alla sofferenza che provano gli animali. Dovremmo pensare solo a quella e cercare di andare avanti nonostante tutto il marcio che ci sta attorno e le batoste che ci prendiamo.
E’ vero che ogni tanto otteniamo qualcosa ma si procede davvero a passi troppo lenti. Poi ci sono casi emblematici, come Green Hill, che non ci aiutano affatto.
Di seguito delle interessanti considerazioni espresse in due testi pubblicati diversi anni fa, proprio sul processo contro il lager di Green Hill.
https://www.veganzetta.org/il-processo-contro-green-hill-comincia
https://www.veganzetta.org/processo-contro-green-hill-comunicato-coordinamento-fermare-green-hill-vitadacani/