Ponso e gli altri


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2 minuti

Ponso nel 2016

E’ il 1983 quando venti Scimpanzé utilizzati dal New York Blood Center (NYBC) per esperimenti sul sangue vengono lasciati in balìa di loro stessi in un’isola della Costa d’Avorio.
La persona umana preposta a fornire cibo agli Animali non assolve il suo lavoro e gli Scimpanzé sono lasciati in stato di totale abbandono.
Sugli Animali non è stata tentata alcuna riabilitazione né hanno avuto alcun pregresso contatto con il mondo esterno, per tutta la vita hanno conosciuto solo le gabbie e gli stabulari che li hanno imprigionati.
Senza cibo e senza alcun tipo di aiuto, vengono lasciati sull’isola.
Nelle prime tre settimane muoiono tre Scimpanzé, nel giro di poco ne muoiono altri; dopo un anno ne sopravvivono nove.
Un contadino locale impara a conoscerli e di sua spontanea volontà inizia a portare loro del cibo, pane e banane, assieme a suo figlio. Ma un contadino non può sapere di cosa si nutre uno Scimpanzé e per di più con un fisico già gravemente compromesso da anni di esperimenti, nel 2013 solo quattro Animali sono ancora vivi.
German, il contadino, seppellisce tutti i loro corpi.
Dal dicembre 2013, lo Scimpanzé Ponso rimane solo, a lui pensa solo German.
Ci sono molte difficoltà nell’ottenere permessi per trasferirlo in qualche santuario perché Ponso ha subìto esperimenti su malattie a trasmissione ematica e le autorità non vogliono correre rischi d’infezioni.
Molto probabilmente morirà nella “sua” isola, solo.

Ma Ponso e i suoi diciannove compagni di sventura non sono stati gli unici primati abbandonati dal New york Blood Center dopo anni di esperimenti.
Lo scorso agosto si è diffusa la notizia di altri sessantasei Scimpanzé abbandonati, di cui si stanno occupando associazioni di volontari, non avendo il NYBC provveduto al loro mantenimento come promesso, nonostante dichiari pubblicamente di essersi mosso in tal senso.
E’ partita una campagna per spingere il NYBC a prendere in carico il mantenimento e la cura degli Animali; per quanto paradossale, la sopravvivenza dei sessantasei Primati è in mano a chi li ha torturati e imprigionati per anni, alcuni di loro sono stati per tre decenni in mano al laboratorio che ha tolto loro qualsiasi capacità di sopravvivere in natura senza un adeguato reinserimento.
Molti Animali sono ciechi, altri malati.
La Humane Society degli Stati Uniti sta cercando di aiutarli e si è recata sull’isola, in una dichiarazione racconta che uno di loro ha sporto una gamba al volontario (giunto sul posto con degli aiuti) per avere del cibo: un riflesso condizionato della vita in laboratorio, quando al “trattamento” corrispondeva un “premio” alimentare.

Recentemente, un portavoce del New York Blood Center ha dichiarato: “il nostro impegno è per l’uomo. Ci sono altre organizzazioni più adatte a elargire finanziamenti e aiuti agli scimpanzé“.

Veronica Corsini

Fonti: http://theirturn.net/2015/09/04/emergency-crew-aids-sole-survivor-of-chimp-colony-in-ivory-coast-abandoned-by-ny-blood-center/
http://theirturn.net/2015/08/10/new-york-blood-center-blames-animal-welfare-groups-for-plight-of-abandoned-chimps/
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2015/07/23/scimmie-usate-come-cavie-e-poi-lasciate-su-unisola-deserta-larrivo-del-volontario-e-commovente/397655/


Fotografia in apertura: Ponso nel 2016. Fonte pagina facebook SOS Ponso


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6 Commenti
  1. Paola Re ha scritto:

    Storia agghiacciante. La sperimentazione sugli animali non finisce mai di stupirci.

    2 Ottobre, 2015
    Rispondi
  2. wilma ha scritto:

    Storia demenziale direi, oltre che crudele al 1000 x 1000.
    Il New York Blood Center dichiara: “il nostro impegno è per l’uomo. Ci sono altre organizzazioni più adatte a elargire finanziamenti e aiuti agli scimpanzé“.
    Vale a dire che loro sono deputati a fare danni di cui altri umani devono poi farsi carico…….. ??**çà§!!???

    5 Ottobre, 2015
    Rispondi
  3. Elena Regalli ha scritto:

    Il nostro impegno è per l’uomo?????? Penso che il loro impegno non può e non deve esimersi dal mostrare compassione e non crudeltà verso altri esseri viventi, altrimenti qualcosa sicuramente non funziona nel meccanismo. Non si possono più tollerare simili atrocità.

    10 Ottobre, 2015
    Rispondi
  4. Veganzetta ha scritto:

    Ponso è morto il 5 marzo 2024 nella sua isola all’età di 50 anni.

    Di seguito il comunicato pubblicato nella pagina facebook dell’associazione SOS PONSO che si occupava di lui.

    ***** COSA È SUCCESSO *****
    Cari amici,
    Sappiamo che molti di voi si chiedono come sia morto Ponso.
    Ponso era in gran forma e non c’era nulla che suggerisse che potesse succedergli qualcosa, tranne la sua età. Ponso aveva circa 50 anni, che è una grande età per uno scimpanzé La sua incredibile forma spesso ci ha fatto dimenticare la sua età avanzata, io prima. Ero ancora con lui a gennaio e ammiravo la sua incredibile energia e forza.
    Sabato Ponso era come sempre alla periferia dell’isola. Ha trascorso la maggior parte del pomeriggio appollaiato sulla sua mangrovia. Alle 16:00 Germain preparava frutta e verdura per il nostro ragazzo, e Ponso era lì come sempre. Verso le 17:00, Germain ha preso la sua piroga per raggiungere il suo amico. Non era più sulla mangrovia. Era sorpreso, perché Ponso lo accoglieva sempre e non vedeva l’ora di mangiare. Lui lo ha chiamato, ma Ponso non è venuto. Si arrampicò sull’isola e scoprì Ponso a terra. Nelle parole di Germain, il corpo di Ponso era “rigido”. Germain ha spiegato che le sue braccia si muovevano leggermente, ma i suoi occhi erano assenti e la sua bocca “cadeva”.
    Germain ha chiamato le autorità ed è arrivato un veterinario, ma era troppo tardi. Il veterinario ha visto solo che Ponso era senza vita. Pensavamo fosse un morso di serpente, ma non è stato identificato nessun morso. Il veterinario ha suggerito la possibilità di un infarto.
    Questo è quello che è successo sabato, ed è quello che sappiamo…
    Domenica abbiamo deciso di seppellire Ponso con il caldo. Nel 2013, Germain aveva già seppellito Crécia (femmina di Ponso) e Mimi (figlia di Crécia e Ponso) alla presenza di Ponso, che aveva imitato i suoi gesti e aiutato. Ora toccava a Ponso raggiungere la sua famiglia su quest’isola lagunare.
    Germain e Junior, accompagnati da un amico, hanno delicatamente avvolto il corpo del nostro amico. È con grande tristezza e dolcezza che Ponso è stato sepolto sulla sua isola, dove rimarrà re per sempre.
    Insieme a Germain e Junior, siamo determinati a dare a Ponso una sepoltura che ricorderà a tutti la storia di questo straordinario scimpanzé, amato da tutti.
    Ricordare la storia di Ponso significa ricordare che Ponso e la sua colonia sono stati crudelmente abbandonati da un centro di ricerca nella vicina Liberia, un centro di ricerca che non si è mai assunto le proprie responsabilità nei confronti delle sue vittime in Liberia e Costa d’Avorio. Un pensiero speciale per Jim e Jenny Desmond, che lavorano quotidianamente per guarire le ferite di questo centro in Liberia.
    Ricordare la storia di Ponso significa ricordare l’incredibile rapporto tra Germain e Ponso, e ricordare a tutti che Germain è il vero eroe di questo straordinario rapporto, di questa amicizia, di questo prezioso legame che lui e Ponso hanno mantenuto in tutti questi lunghi anni, e molto prima che arrivasse la nostra collettività, allora associazione nell’essere.
    Ricordando la storia di Ponso ci ricorda quanti di voi hanno risposto a questo progetto, che non è stato facile tutti i giorni. La vostra mobilitazione è la testimonianza più profonda di un amore più forte di ogni altra cosa, oltre confini, territori e specie..
    Ricordando la storia di Ponso ci ricorda che non sarebbe mai dovuto venire in contatto con noi, e che l’unico posto legittimo per uno scimpanzé è nella foresta, con i suoi simili, lontano dagli umani.
    Ponso ci ha lasciati, ma Germain e Junior sono ancora con noi. Sia loro che le loro famiglie sono profondamente colpite. Questo vuoto immenso è accompagnato da una terribile domanda: cosa faranno domani?
    Mohamed, tesoriere della nostra associazione, li visiterà a fine mese. Non possiamo abbandonare i nostri due badanti, è inimmaginabile, e ovviamente non lo faremo!
    È giunto il momento del lutto, ma anche della riflessione, affinché gli Amici del Ponso possano sostenere chi ha dedicato la propria vita a prendersi cura e amare il nostro Ponso.
    Vi ringraziamo per le vostre tante manifestazioni di sostegno e tristezza… e ci scusiamo per non essere in grado di rispondere a tutti al momento (lo faremo, ovviamente).
    Con tutta la nostra gratitudine e compassione,
    Alexandra , per gli Amici di Ponso (e Germain, e Junior!)

    8 Marzo, 2024
    Rispondi
  5. Paola Re ha scritto:

    Rest in power!

    10 Marzo, 2024
    Rispondi

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