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Il maiale
Il maiale
era lì che mi guardava.
Il macellaio
faceva finta di niente
e gli girava intorno indeciso
col coltellaccio allucinato.
Voltai l’angolo
il maiale pareva
implorarmi a restare
posando alla catena
come un lupo in olfatto.
Così rimasto incantato
non sentì il coltello
forargli la gola
e non vide il sangue
colargli a dirotto.
Era tutto concentrato
a rivedermi apparire.
Salvatore Toma
da Canzoniere della morte, Einaudi, 1999
Articolo pubblicato originariamente nella rivista Veganzetta versione cartacea: Numero 7 del 17 giugno 2013, p. 5
Foto di apertura: archivio We Animals di Jo-Anne McArthur
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Mi fa piangere, mi strazia il cuore. Mi fa male leggerla questa poesia.
Non é un inno a questo mio magnifico fratello ma uno stillicidio, un coltello nel mio cuore.
Guardo quegli occhi e l’unica cosa che mi viene in mente di fare e abbracciare questo magnifico essere e baciargli i piedi, inginocchiarmici davanti e farmi calpestare chiedendo perdono, perdono, perdono.