Pietà Antispecista


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Claudia e Serena Tagliaferro sono due sorelle gemelle, entrambe hanno studiato presso il Liceo Artistico Statale “Alessandro Caravillani” e l’Accademia di Belle Arti di Roma. Il loro percorso formativo le ha portate a concepire l’arte come mezzo comunicativo di temi importanti: non solo mero esercizio di stile e raffigurazione, ma necessariamente destinata a sensibilizzare chi osserva, stimolando a riflettere sul tema presentato dall’artista.
Quest’ultimo come da loro parole è “creatore di opere dotate di valori estetici culturali e sensibili, anticipatore delle realtà circostanti, in grado di rendere visivo e percettivo ciò che appare come segno dei tempi”. Nello specifico Claudia e Serena Tagliaferro ritengono che l’artista – in questo preciso periodo storico – debba prendere con urgenza una posizione chiara e consapevole nei confronti del dibattito che si sta imponendo sempre più su specismo e antispecismo.
Nel momento in cui quindi l’arte incontra il pensiero antispecista, non può non diventarne manifesto.

Noi non possiamo addurre come scusa l’ignoranza, ma solo l’indifferenza.
La nostra generazione sa come stanno le cose.
Abbiamo l’onere e l’opportunità di vivere nella fase in cui le critiche all’allevamento intensivo hanno fatto breccia nella coscienza popolare.
Siamo noi quelle a cui chiederanno a buon diritto:
“Tu che cosa hai fatto quando hai saputo sulla verità sugli animali che mangiavi?”

Così recita un passo del libro Se niente importa. Perché mangiamo gli animali? di Jonathan Safran Foer e traendone ispirazione le due artiste hanno voluto impegnarsi a fornire una sorta di risposta.
Nasce così la “Pietà Antispecista”, rilettura della famosa Pietà di Michelangelo: un murales raffigurante una giovane attivista che piange la morte di un vitello, trasposizione simbolica della sofferenza e della morte di tutti gli Animali non umani, e al contempo anche degli Umani stessi.
Quest’opera muraria è solo la prima di un progetto più ampio che le due sorelle hanno intenzione di sviluppare nel tempo, andando a realizzare altre opere in luoghi di condivisione, utilizzando differenti linguaggi artistici.
La “Pietà Antispecista” trova inoltre nel suo collocamento un’ulteriore potenza comunicativa. Realizzata all’interno del Museo MAAM di Roma (ex stabilimento Fiorucci), diviene testimonianza concreta di ciò che in passato è stato quel luogo: patibolo per milioni di Animali che tra quelle pareti hanno perso la vita.

Jade Monica Bello

 


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Un commento
  1. Paola Re ha scritto:

    Molto interessante. Già immagino le reazioni della Chiesa davanti a quest’opera! Bisognerebbe fare un’irruzione a San Pietro e appiccicare un volantino su quella di Michelangelo.
    Mi viene in mente quella campagna di PETA con un pollo crocifisso al posto di Cristo. Sollevò un tale polverone.

    14 Maggio, 2017
    Rispondi

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